Replying to Le frasi piu' belle
Nickname
Post Icons
                                     

                                   

Code Buttons

         
           FFUpload  Huppy Pick colour HTML Editor Help
Enter your Post
(Check Message Length)

Clickable Smilies
:huh:^_^:o:;):P:D
:lol::B)::rolleyes:-_-<_<:)
:wub::angry::(:unsure::wacko::blink:
:ph34r::alienff::cry::sick::shifty::woot:
<3:XD:*_*:];P:XP:
(:=)X):D:>.<>_<
=_=:|:?3_3:p:;_;
^U^*^^*:=/::*::b::f:
:ban::consol::baby::**::yay::whip:
:fischio::sherlock::giveup:   
Show All

File Attachments
ForumFree Hosting   jpg gif png zip ...

Descr.:


  
 


Last 10 Posts [ In reverse order ]
* Kahlan *Posted: 7/10/2009, 18:45
" Supra nos silentium siderum" Stefano Benni- La grammatica di Dio. :cry:
°Eisheth°Posted: 27/9/2009, 10:15
CITAZIONE
ll sangue che aveva versato poteva -chissà?- scorrere anche nelle mie vene, pensavo; d'impulso, decisi di controllare. Girai la mano sinistra col palmo in su e afferai saldamente lo spillone con la destra, premendolo nella carne.
La punta affondò con inattesa facilità. Per un secondo mi parve quasi di non percepire nulla, poi il dolore fiorì (proprio come un anemone) dalla punta che mi ero conficcata nel palmo.
La mano cantava la sua sofferenza e i nervi ne erano elettrizzati. Era una sensazione nuova, allo stesso tempo brutta e bella... terribilmente bella, simile a quella che provavo pensando a Naamah che giaceva con sconosciuti ma ancora più bella, più intensa. Tolsi lo spillone e osservai affascinata il mio sangue rosso che colmava il minuscolo incavo, come una perla scarlatta nel palmo che s'intonava a quella che avevo nell'occhio sinistro.

Il dardo e la rosa - Jaqueline Carey
tiloPosted: 28/4/2009, 20:04
Calpestava la terra, e roteava le braccia con eleganza.
Ogni movimento chiamava il successivo, e si collegava a esso in modo autonomo. Il suo corpo tracciava un diagramma dopo l'altro.
E in quella danza vi erano forma, variazioni e improvvisazione. Dietro al ritmo c'era un ritmo, e tra di essi vi era un altro ritmo invisibile.
In alcuni momenti chiave, Yoshiya riusciva a cogliere una visione d'insieme dei loro complessi intrecci.
Diversi animali erano nascosti nella foresta, come in un'illustrazione cifrata. Vi apparteneva anche una belva spaventosa che non aveva mai visto.
A un certo punto sapeva che avrebbe dovuto attraversare quella foresta. Ma non aveva paura. Cosa aveva da temere? Era la foresta che esisteva dentro di lui. E la belva quella che lui stesso portava con sé.
Yoshiya non sapeva per quanto tempo aveva danzato. Però era durato a lungo. Abbastanza a lungo da avere le ascelle bagnate di sudore.
Poi a un tratto pensò a tutto ciò che esisteva al centro della terra che adesso calpestava. Lì c'era il rifugio sinistro di un'oscurità profonda, una corrente sotterranea, sconosciuta agli uomini, che trasportava il desiderio, un brulicare di viscidi insetti, e lì si annidava quel terremoto che trasformava le città in ammassi di detriti. Tutte queste energie contribuivano a creare il ritmo della terra.
Yoshiya smise di danzare, e mentre cercava di regolare il suo respiro, abbassò lo sguardo sulla terra ai suoi piedi, come se spiasse una voragine senza fine.


Haruki Murakami - Tutti i figli di Dio danzano
yellePosted: 6/4/2009, 11:02
Questo è il punto esatto in cui mi sono irrimediabilmente innamorata di lui.

CITAZIONE
But then, in a high, keening call, one voice broke out, lifting above the others, shooting higher and higher. The sound of the tenor was so clear, so pure, it brought shivers to the skin, a yearning warmth to the chest. The sweet notes blew the ceiling off with their glory, turning the chamber into a cathedral, the brothers into a tabernacle.
Bringing the very heavens close enough to touch.
It was Zsadist.
His eyes closed, his head back, his mouth wide open, he sang.
The scarred one, the soulless one, had the voice of an angel.

J.R. Ward - Dark Lover.
Breakfast at Tiffany'sPosted: 19/1/2009, 14:55
Le passioni umane sono una cosa molto misteriosa e per i bambini le cose non stanno diversamente che per i grandi. Coloro che ne vengono colpiti non le sanno spiegare, e coloro che non hanno mai provato nulla di simile non le possono comprendere. Ci sono persone che mettono il gioco la loro esistenza per raggiungere la vetta di una montagna. A nessuno, neppure a se stessi, potrebbero realmente spiegare perché lo fanno. Altri si rovinano per conquistare il cuore di una persona che non ne vuole sapere di loro. E altri ancora vanno in rovina perché non sanno resistere ai piaceri della gola, o a quelli della bottiglia. Alcuni buttano tutti i loro beni nel gioco, oppure sacrificano ogni cosa per un'idea fissa, che mai potrà diventare realtà. Altri credono di poter essere felici soltanto in un luogo diverso da quello dove si trovano e così passano la vita girando il mondo. E altri ancora non trovano pace fino a quando non hanno ottenuto il potere. Insomma, ci sono tante e diverse passioni, quante e diverse sono le persone.
Per Bastiano Baldassarre Bucci la passione erano i libri.
Chi non ha mai passato interi pomeriggi con le orecchie in fiamme e i capelli ritti in testa chino su un libro, dimenticando tutto il resto del mondo intorno a sé, senza più accorgersi di aver fame o freddo;
chi non ha mai letto sotto le coperte, al debole bagliore di una minuscola lampadina tascabile, perché altrimenti il papà o la mamma o qualche altra persona si sarebbero preoccupati di spegnere il lume per la buona ragione ch'era ora di dormire, dal momento che l'indomani mattina bisognava alzarsi presto;
chi non ha mai versato, apertamente o in segreto, amare lacrime perché una storia meravigliosa era finita ed era venuto il momento di dire addio a tanti personaggi con i quali si erano vissute tante straordinarie avventure, a creature che si era imparato ad amare e ammirare, per le quali si era temuto e sperato e senza le quali d'improvviso la vita pareva così vuota e priva d'interesse;
chi non conosce tutto questo per sua personale esperienza, costui molto probabilmente non potrà comprendere ciò che fece allora Bastiano.


Quello che non desideri ti rimane inaccessibile. Questo è ciò che qui significano le parole 'vicino' e 'lontano'. E non basta voler soltanto andar via da un luogo. Devi desiderarne un altro. Devi lasciarti guidare dai tuoi desideri.


Michael Ende, La storia infinita

Breakfast at Tiffany'sPosted: 17/11/2008, 13:17
Nessuno infatti si controllava meglio di quella donna, e il controllo di sè in casi eccezionali ci abitua a trattare allo stesso modo anche un caso ordinario: ci dispone, mentre esercitiamo tale violenza su di noi, a estendere la nostra padronanza sugli altri, in certo qual modo per indennizzarci delle nostre privazioni intime con le conquiste esteriori.

J.W. Goethe, Le affinità elettive
tiloPosted: 15/10/2008, 20:48
ma... *sorride*
:wub:
Breakfast at Tiffany'sPosted: 15/10/2008, 20:08
[...] passavamo intere serate insieme senza scambiarci neppure cento parole [...]

:P
tiloPosted: 15/10/2008, 19:37
è stupenda :wub: :wub:
Breakfast at Tiffany'sPosted: 15/10/2008, 14:57
Queste settimane, che abbracciano la fine di un'estate e il principio di un altro autunno, sono confuse nella mia memoria, forse perchè la nostra comprensione reciproca aveva raggiunto la dolce profondità in cui due persone comunicano più con il silenzio che con le parole: un affettuoso silenzio che sostituisce la tensione, i discorsi concitati, le scorribande che danno origine a un'amicizia più appariscente, a un maggior numero di momenti drammatici, ma superficiali.

Truman Capote, Colazione da Tiffany