E dire che speravo d'estate avendo più tempo per scrivere di aggiornare spesso e invece purtroppo ho unaspecie di blocco dello scrittore che mi tormenta e perciò la cosa sta andando a rilento in una maniera assurda, mi spiace. Per ora eccovi questo nuovo capitolo.. XVIIIUna scena già vista. Lorelai ferma davanti alla porta di casa dei suoi genitori senza la forza di suonare il campanello.
Questa volta però con lei c'erano Luke e il loro piccolo William, sdraiato nella carrozzina celeste con le ruote gommose.
"Credi che esista la possibilità che si dimentichino di noi?" chiese l'uomo.
"Sì Certo. Se un elefante viola volasse dentro la loro finestra e gli dicesse che hanno dato fuoco al DAR. In quel caso credo che potrebbero scordasi di averci invitato."
"Possibile."
Si guardarono.
"E quindi?"
"Credo tu debba bussare." la incitò lui.
"Già."
Prese un lungo respiro e poi si apprestò a suonare.
Arrivò presto la cameriera ad aprire, prese i loro soprabiti e gli indicò la strada per il soggiorno.
"Oh, grazie. Temevo di perdermi." rispose Lorelai incamminadosi nella direzione consigliata, mentre Luke la seguiva spingendo la carrozzina.
Entrarono nella stanza e subito notarono che c'era anche Rory. E Logan.
Che ci facevano lì? Sapeva che lui era arrivato da Londra un paio di giorni prima e proprio per quello credeva che avrebbe disertato la cena. Invece erano lì, che ci fosse lo zampino di sua madre? Forse aveva incastrato anche loro, ma perché?
Decise di non porsi la domanda e si limitò ad abbracciare la figlia e a salutare affettuasomanete Logan.
Non erano certo partiti col piede migliore, a dire la verità non lo aveva apprezzato particolarmente, eppure nell'ultimo anno aveva dimostrato di tenerci veramente alla sua piccola Rory e di essere tutto sommato un ragazzo intelligente.
Ciascuno prese un drink e si sedette sul divano, mentre Rory era corsa a prendere in braccio il suo fratellino. Lei lo aveva già visto, sia all'ospedale che a casa, ma era così bello che non riusciva a staccarsene un minuto quando era nella stanza.
Rory sapeva già di sua madre e di Luke. Lorelai l'aveva chiamata il giorno stesso per raccontarle tutto e lei era stata felicissima, era tornata a Stars Hollow il prima possibile e avevano ricreato una tipica mattinata alla Gilmore a far colazione da Luke.
Quindi non ci fù nessuna grossa sorpresa quella sera nel vederli insieme e di conseguenza l'argomento venne abbandonato ben presto.
Logan raccontò un po' del suo lavoro in Inghilterra e disse che stava per concludersi il suo contratto e che aveva già fatto richiesta di essere trasferito in America. Proprio mentre dibatteva con Richard su un dettaglio finanziario che nessun'altro in quella stanza -eccetto magari Rory- capiva, arrivò la cameriera ad annunciare che la cena era servita.
"Grazie Jill." rispose Emily alzandosi e facendo strada a tutti verso la sala da pranzo.
"E' nuova vero?" chiese Lorelai mentre si sedevano.
"Cosa?"
"Jill."
"Oh si. Helen era così lenta." affermò alzando gli occhi al cielo.
*
"E così non lo hai più contattato." disse Richard
"Già. Non fa per me l'idea di aprire una catena di locali." confermò Luke gesticolando.
"Beh ma potrebbe fruttare molto, sai." ribattè Emily.
In quel momento arrivò Jill con il dessert.
"Signora Gilmore, volevo dirle che è tutto buonissimo." disse Logan assaggiandolo.
"Oh grazie, un complimento alla cuoca è un complimento anche a me. Comunqe quante volte devo dirti di chiamarmi Emily?"
"Come vuole. In realtà volevo dire anche qualcos'altro."
"Cosa?" chiese curiosa.
"A sua nipote."
"Cosa?" chiese dunque Rory, girandosi a guardarlo in viso.
"Beh vedi probabilmente non sarà il modo più romantico che ci sia, ma considerando quanto tieni alla tua famiglia ho pensato che avresti voluto condividere con loro questo momento."
La ragazza lo osservò confusa. E lo stesso fecero tutti gli altri.
"Rory, abbiamo avuto i nostri momenti, ci sono stati alti e bassi, ho fatto errori, e ho tentato con tutto me stesso di farmi perdonare, magari anche nel modo sbagliato. Ti ho detto di amarti. Abbiamo fatto sogni, progetti. Alcuni sono sfumati. Abbiamo avuto le nostre belle interferenze, ma abbiamo anche tanti ricordi meravigliosi. Sono più di due anni che stiamo insieme, ormai e lo so che siamo giovani e che tu ora devi pensare solo alla laurea. Ma, ti prego..."
Si alzò in piedi, cercando qualcosa nel taschino, poi mentre estraeva una scatoletta di velluto blu si inginocchiò di fronte a lei.
"Vuoi farmi l'onore di diventare mia moglie?"
L'espressione di lei era indecifrabile, si portò una mano alla bocca e spalancò gli occhi, mentre sotto il suo sguardo appariva un solitario incastonato nell'oro bianco e attorniato da pietruzze celesti, semplicemente meraviglioso.
Un turbinio di emozioni fecero il girotondo nel suo stomaco e caddero tutte a terra.
"Potresti scu-scusarmi un attimo?" riuscì solo a chiedergli, prendendo sua madre per un polso e trascinandola nello studio di Richard.
"Oddio, oddio, oddio, oddio." farfugliò lasciando libero il braccio della madre.
"Già, Oddio tesoro."
"E' così assurdo. Io, lui, qui, matrimonio. Uooh." balbettò camminando su e giù per la stanza.
"Sì, in effetti è stato molto strano.. inaspettato."
"Oddio mamma, cosa devo fare?" Le chiese prendendola improvvisamente per le spalle.
"Calmarti."
"Giusto."
Le due si sedettero.
"Tu, cosa ne pensi di questa cosa?"
"Non lo so."
"Ma, cosa provi per lui?"
"Oh, io lo amo."
"Piccola." Le carezzò la testa, la sua bambina era cresciuta. Lei lo sapeva, ne aveva già avute milioni di conferme e non sempre positive. Eppure ogni volta le sembrava una così nuova scoperta.
"Cosa ti preoccupa?"
"E' che.. non lo so. Non ci avevo pensato sinceramente, ero così presa dagli studi, da te, dal trovare e mantenere un'equilibrio con l'oceano a separarci, che non mi era passato per la testa il matrimonio o che lui volesse chiedermelo."
"E ora che ti sta passando per la testa, che ne pensi?"
"Non lo so.. credo che l'idea non mi dispiaccia, io e lui insieme per sempre, è una bella immagine. Ma non sarà troppo presto?"
"Solo tu puoi saperlo. A me sembra ieri quando cadevi ad ogni tentativo di camminare, ma purtroppo non è così e se tu ti sentissi pronta e pensassi che lui è quello giusto, io ti sarei accanto."
"Penso che lui sia quello giusto. Ricordi? Te l'ho detto un'anno fa."
"Già."
"E se lo pensavo allora e in un'anno non ho cambiato idea e anzi lui è sembrato ancora più perfetto, forse devo dirgli si. In fondo mi sto per laureare, non sarebbe un intralcio nella mia vita scolastica. E nemmeno in quella lavorativa. E sai, sì, sono sicura. Sono pronta." Parlando, o meglio vaneggiando, in quello studio con sua madre era come se le nuvole di confusione fossero state spazzate via da una brezza leggera e ora lei potesse vedere senza problemi il cielo nitido dei suoi sentimenti e, ora lo sapeva, era davvero sicura, lo voleva.
"Wow. La mia ragazza si sposa." Disse Lorelai abbracciandola.
"Certo che, si sposano proprio tutti." aggiunse poi.
"Mamma, sono sicura che ora andrà tutto bene, le cose stanno prendendo il verso giusto e anche tu e Luke vi sposerete." affermò guardandola negli occhi.
"Grazie tesoro." le rispose stringendola di nuovo.
Tornarono in sala da pranzo, dove intanto l'atmosfera era ancora tesa.
Logan si era alzato in piedi e si girò a guardarla.
Lorelai intanto si andò a sedere accanto a Luke e si avvolse attorno al suo braccio.
Rory raggiunse il ragazzo.
"Sì."
"Sì?"
"Sì, voglio sposarti."
Logan l'abbracciò.
"E scusa se sono scappata via così, ma mi hai preso alla sprovvista." gli sussurrò stringendogli le braccia al collo.
Logan la baciò, tenedole tutto il viso tra le mani e tirandola a sé il più possibile.
"Non ti preoccupare, scheggia." disse non appena si staccò.
"Hey, era tanto che non mi chiamavi così."
Emily intanto si era alzata ed era andata ad abbracciare la nipote, mentre Richard stringeva la mano di lui.
Era così immensamente contenta, alla faccia di Mithcum.
Rory poi era corsa ad abbracciare Luke. In fondo era lui che le aveva fatto da padre per dieci anni, non poteva che voler condividere anche con lui quella sensazione.