L'inevitabile..., ff by pheebe

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Pheebe
view post Posted on 3/5/2005, 21:21




"Attimi..."



Un improvviso calore.

Rabbia,
frustrazione,
e delusione profonda che sentiva farsi largo nel petto,
fino al cuore…

Debole…

Si sentì uno stupido per aver permesso a se stesso di credere in lei,
essersi affidato totalmente,
concesso a un sentimento nuovo che credeva lo avrebbe guarito,
salvato da quella visione della realtà che a lungo aveva tormentato i suoi pensieri.

Paura.

Jess: ok, dimmi che succede?
Rory: come?


Ricordò il suo volto,
lo sguardo perso nel vuoto,
l’indifferenza,
il disagio…

Rory: scusami…solo…
Jess: cos’è…ho fatto qualcosa che ti ha irritata?
Rory: no, no…non hai fatto nulla…
Jess: e allora?
Rory: allora cosa?
Jess: oh ti prego.


Odiava quel suo comportamento!

Il cambiare umore da un momento all’altro,
l’essere tanto a disagio con lui,
quando avrebbe dovuto solo confidarsi in modo spontaneo,
sincero…

Rory: davvero…non c’è niente.
Jess: ok basta.

Un movimento veloce,
rapido e deciso.
Una stretta intorno al polso,
la mano a spostare la tenda,
i passi rapidi su per le scale,
la porta…
aperta e subito richiusa.



Teneva la testa appoggiata al muro,
gli occhi fissi sul pavimento,
le mani appoggiate alle ginocchia leggermente sollevate.


Jess: allora?
Rory: cosa?
Jess: dimmi cos’è successo.
Rory: non è successo nulla, te l’ho detto.
Jess: hai litigato con tua madre?
Rory: no.
Jess: e allora cosa? Chi?
Rory: niente…nessuno…
Jess: Dean?



Dean…


Jess: è lui vero? Che ha fatto?
Rory: niente, non ha fatto niente…



E ancora bugie…


Jess: non mentirmi Rory!
Rory: non ti sto mentendo!
Jess: e allora dimmi cos’ha fatto, detto…
Rory: lui…
Jess: lui cosa?
Rory: è venuto a chiedermi scusa, tutto qui.
Jess: ah davvero?
Rory: si, davvero.
Jess: mettersi a posto la coscienza?
Rory: Jess!
Jess: cosa? Jess cosa?
Rory: lui non voleva!
Jess: certo, non voleva…come no!
Rory: smettila, tu non lo conosci.
Jess: e tu invece si?
Rory: meglio di te!
Jess: e adesso perché lo difendi?
Rory: non lo sto difendendo.
Jess: si invece!
Rory: ok, basta…



Uno scatto.


Ricordò la propria mano che veloce aveva afferrato la maniglia,
i mille pensieri che le erano passati nella mente.

Fuggire.

Jess: dove vuoi andare adesso?
Rory: fammi passare
Jess: no, tu resti qui e mi dici tutto.
Rory: non c’è niente da dire, nulla di cui discutere!
Jess: rory smettila, mi dici che ti prende?
Rory: niente, non mi prende niente!
Jess: rory!
Rory: Tu mi ami?



Le grida,
e la rabbia,
l’agitazione di un momento che era bastato per rovinare tutto.


Lo vide indietreggiare,
impaurito,
intimorito e sorpreso dalla sua domanda.



I suoi occhi.

Sapeva che non avrebbe mai più dimenticato quell’ espressione,
di giorno,
o di notte,
quello sguardo l’ avrebbe tormentata per sempre.

Stupida.

Cosa le era passato per la testa?
Perché lo aveva chiesto?


Abbassò lo sguardo,
insinuando le mani tra i capelli.

Sentì la tensione aumentare rapidamente mentre le voltava le spalle,
appoggiando le mani alla superficie del tavolo.

Un momento di silenzio,
che sembrò durare un’ eternità,
una paura crescente per quella che credeva sarebbe stata la sua risposta.

Jess: Perché?


Le sue parole fluttuarono lente e leggere attraverso la stanza,
sussurrate,
impalpabili.

Jess: Perché?


Non era riuscita a dire nulla,
a pronunciare una sola parola…

Era rimasta ferma, immobile a fissarlo,
ancora,
e ancora,
sperando che leggesse attraverso i suoi occhi,
quella risposta…
quel sentimento che sentiva sempre più forte dentro di lei.

Amore.

Rory: non…io non…
Jess: perché vuoi saperlo?
Rory: e tu perché non vuoi rispondermi?
Jess: perché dirtelo, dovrebbe essere solo un affermazione, non la risposta ad una domanda!
Rory: …
Jess: credi che se ti dicessi che ti amo tutto diventerebbe più semplice?
Rory: no…
Jess: e allora cosa? Hai bisogno di un motivo che giustifichi il tuo voler stare con me?
Rory: non è così.
Jess: e allora com’è?
Rory: …io…
Jess: cosa? Tu cosa?
Rory: non avrei dovuto...
Jess: ma lo hai fatto, e questo perché non ti fidi di me…
Rory: no, non è così.
Jess: si invece.



E poi un istante…

Un secondo in cui tutto era cambiato,
in cui era sparito senza dire nulla,
senza più volgerle un solo sguardo…

Un momento di terrore,
in cui non era riuscita a muoversi,
o parlare…

Un attimo in cui un solo pensiero affollava la sua mente, tormentandola…


“…credi davvero di essere tanto importante per lui?”
 
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Pheebe
view post Posted on 4/5/2005, 19:47




Era seduta al computer,
cercando inutilmente di concentrarsi,
scrivere frasi di senso compiuto,
dare una scossa a quelle che erano state le ultime due settimane.

Inutile.

Sebbene si sforzasse,
tentasse con tutte le forze di distrarsi,
evitare che s’ insinuasse nei suoi pensieri,
lui era l’unico…
l’unico, la cui immagine non le appariva sfocata nella mente.

Lorelai: rory…

Una parola,
un richiamo.

Si voltò rapidamente,
richiudendo il computer,
sistemando i capelli,
e sfregando il dorso della mano contro gli occhi,
per eliminare qualsiasi traccia delle lacrime da poco versate.

Rory: si..?

La vide entrare di corsa,
quasi stesse aspettando un attimo in cui avrebbe potuto coglierla in fragrante,
costringerla poi a confidarsi.

Lorelai: che stai facendo?
Rory: aspetto?
Lorelai: chi? Babbo natale?
Rory: no la befana.
Lorelai: e i folletti portafortuna?
Rory: si certo, anche loro.

Un momento.

Lorelai: ok, siamo serie…
Rory: io sono sempre seria.
Lorelai: con quella faccia?
Rory: cos’ha che non va la mia faccia?
Lorelai: non so…è la faccia di chi ha appena smesso di piangere.
Rory: ok, allora la cambierò con quella di chi ha appena smesso di ridere.
Lorelai: mi spiace l’ho presa io quella.
Rory: egoista.
Lorelai: bugiarda.

E poi un ricordo.

“… non mentirmi Rory!”


Guardò fissa negli occhi la madre,
occhi che l’avevano sempre capita, perdonata…
guardando i quali non aveva mai potuto fare a meno di aprirsi,
ridere quando era felice,
piangere quando invece era triste…

Si appoggiò al letto,
mettendosi seduta,
coprendosi il volto con le mani,
sentendo ormai vicine quelle lacrime che non voleva vedesse,
ma che ormai non riusciva più a trattenere.

Lorelai: rory…

Sentì il braccio della madre attorno alle spalle,
le sue labbra a baciarle la fronte…

Lorelai: vuoi dirmi cos’ è successo?
Rory: io…
Lorelai: cosa?
Rory: ho rovinato tutto.
Lorelai: tutto con Jess?
Rory: sono una stupida…stupida, stupida…
Lorelai: tesoro…
Rory: perché l’ ho fatto?
Lorelai: …
Rory: chiedergli…una cosa del genere…
Lorelai: …
Rory: certe cose non andrebbero mai chieste!
Lorelai: ok…calmati ora…

Sentì la mano della madre sul volto,
le dita leggere, ad asciugarle le guance.

Lorelai: non posso aiutarti se non mi dici cos’è successo…
Rory: …
Lorelai: e non posso capire cos’è successo se non smetti di piangere e singhiozzare parole prive di senso.
Rory: dean…lui era venuto da me… per parlare.
Lorelai: e Jess si è arrabbiato?
Rory: no…dean…lui, mi ha detto delle cose, e io come una stupida mi sono lasciata influenzare e mi sono comportata male con Jess, gli ho detto …e lui ha creduto…ora crede…
Lorelai: …
Rory: pensa che non mi fidi di lui…
Lorelai: ed è così?
Rory: no, no…io…
Lorelai: e glie lo hai detto?
Rory: non ho potuto, volevo, ma non…
Lorelai: rory…
Rory: cosa?
Lorelai: tu lo ami?
Rory: si…ma..
Lorelai: niente ma, devi parlargli, non puoi semplicemente scappare e fare finta che non sia accaduto nulla, anche perché non riesci a fingere per niente!
Rory: non ce la faccio…
Lorelai: devi. Se davvero ci tieni a lui come dici, devi farlo.
Rory: ma come posso …non so nemmeno se vorrà vedermi.
Lorelai: se non lo cerchi non lo saprai mai.
Rory: e se poi…
Lorelai: ascoltami, lui…ha rischiato molto per starti vicino. Si è inimicato Luke, per non parlare di me, che in quei giorni lo avrei volentieri investito con la macchina.

Un sorriso.

Lorelai: quindi per una volta rischia tu per lui…
Rory: …
Lorelai: infondo lo hai già fatto quando hai lasciato Dean, o quando hai litigato con me…per lui…
Rory: e se non vorrà ascoltarmi?
Lorelai: in quel caso lo rapiremo, legheremo ad una sedia, e lo costringeremo a starti a sentire.

Si morse le labbra per un momento,
tenendo lo sguardo fisso sul pavimento.

Lorelai: avanti…

Poi sentì una stretta sulle braccia,
sulle spalle,
e osservò quel sorriso,
rassicurante e deciso.

Lorelai: ora vai.
Rory: …
Lorelai: e se quando gli avrai parlato, tornerai qui in lacrime, allora uscirò da quella porta, andrò diritta al locale di Luke e lo prenderò al calci nel sedere.

Sicurezza.

Lorelai: diglielo quando lo vedi, così ascolterà le tue parole con spirito diverso.

E poi un abbraccio,
che le diede per un secondo l’illusione che tutto sarebbe andato bene.
Un sorriso,
che le diede forza,
coraggio per uscire di casa,
fermezza per andare da lui,
bussare alla sua porta ed aspettare…
 
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Pheebe
view post Posted on 19/5/2005, 15:22




E infine eccoci qui.

Anche l' ultimo capitolo di questa FF è stato terminato, scritto, riletto e corretto...
Oddio spero nn ci siano molti errori di grammatica BhahaHa
Beh, devo dire che sono un pò triste...insomma, questa è la seconda ff che scrivo, e mi dispiace perchè è un altro ciclo che si chiude. Dio che sdolcinata...

Basta, finiamola qui. Dico solo che spero vi piacerà, e vi ringrazio per aver seguito "l' Invitabile" così come avete fatto con "Imparare a Crescere". Certo, questa mi ha dato più problemi del previsto, e spesso mi sono anche bloccata, ma spero davvero che il finale riuscirà ad emozionarvi, cosi come spero di aver fatto anche negli altri capitoli.

Grazie a tutti. e Buona Lettura.


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Rimase ferma ad aspettare di fronte la porta chiusa,
cercando in qualche modo di realizzare una frase,
formulare l’inizio di un discorso che avrebbe reso le cose più semplici per entrambi.

Niente.

Sebbene si sforzasse di restare calma,
perché quella, era la cosa giusta da fare…
non faceva altro che pensare al suo sguardo,
l’espressione di quel volto esterrefatto dalla sua domanda.

Strinse i pugni abbassando la testa,
chiudendo gli occhi,
e respirando affondo perché tutta la tensione scivolasse via,
ma, mentre cercava in ogni modo di controllare la tensione,
l’unica cosa che sentiva, era il cuore batterle forte nelle orecchie,
mentre i passi al di là della soglia si facevano sempre più vicini.

1,
2,
3…

Sentì il cigolio della porta aprirsi,
il rumore dei passi fermarsi…

Alzò il capo, guardandolo per un istante,
sperando che in qualche modo tutto quello che era stato,
sparisse,
dissolvendosi dietro il suo desiderio di risolvere tutto,
averlo di nuovo con se…

Rory: ciao…

Esitò un attimo prima di rispondere.

Non sapeva bene cosa sarebbe stato giusto aspettarsi dalla sua visita,
forse era lì per troncare del tutto quella relazione,
che riflettendo, realizzò di non poter più definire tale.

Una lite,
l’ ennesima discussione,
o forse un chiarimento…
scosse la testa scacciando quel pensiero,
e l’affrontò, come ricordava di aver sempre fatto…
senza sfuggirle.

Jess: ciao.

Respirò profondamente,
cercando disperatamente di trovare il coraggio necessario a pronunciare qualche altra parola…sillaba…

Rory: ciao…
Jess: lo hai già detto.
Rory: lo so.
Jess: e allora?
Rory: allora…
Jess: hai intenzione di restare lì ancora per molto a fissarmi e ripetere ciao?
Rory: sto cercando …
Jess: cosa vuoi?

“ Te.”

Un pensiero.

“ Voglio che torniamo insieme, perchè mi dispiace di tutto quello che ho detto, fatto…e mi dispiace per Dean, per avergli dato retta dopo tutto quello che … per aver lasciato che mi influenzasse e per aver permesso a me stessa di dubitare di te…io lo so che mi vuoi bene, e se non mi ami…o non sei ancora pronto a dire che mi ami, non importa…saprò aspettare perché a me basta stare con te…solo questo…”

Sarebbe stato tutto più semplice se le parole avessero avuto volontà propria,
perché sapeva che quella, sarebbe stata la cosa giusta da dire,
affinché tutto si risolvesse, e lui la perdonasse…

Rory: voglio…
Jess: cosa?
Rory: parlare…

Stupida…

Rory: …solo parlare.
Jess: di cosa?
Rory: lo sai.
Jess: si, ma voglio sentirlo.
Rory: Jess…
Jess: o me lo dici, o niente.
Rory: di noi…
Jess: …
Rory: voglio parlare di noi.

Lo vide guardarla quasi soddisfatto di quello che aveva detto,
forse in quel momento segretamente la scherniva,
prendendosi gioco di lei senza che se ne accorgesse,
ma non le importava…

L’osservò spostarsi,
verso un lato della porta,
annuendo, e lasciandole lo spazio necessario ad entrare.

Lo fece,
fermandosi al centro della stanza e aspettando…
il rumore della porta,
i suoi passi verso di lei,
lo sguardo addosso a fissarla,
le sue parole.

Jess: allora?
Rory: …
Jess: sentiamo.

Incrociò le braccia,
appoggiando la schiena alla parete.

Rory: lo so che sei arrabbiato.
Jess: arrabbiato?
Rory: si, lo sono anch’io…con me stessa, ma quello che ho…detto…
Jess: …
Rory: io non volevo dirlo.
Jess: lo sai che non è vero.
Rory: si invece.
Jess: …
Rory: Dean…
Jess: non scaricare la colpa su Dean.
Rory: non lo faccio.
Jess: si…lo fai.

Un passo.

Jess: Lui è un’ idiota, lo so bene, e tu non puoi permettergli di influenzare la tua vita per sempre.
Rory: io non voglio che lui mi influenzi, ma ha detto delle cose…
Jess: perché ti conosce Rory…e ti ama.
Rory: …
Jess: vorrebbe riaverti e fa leva sulle tue insicurezze per metterti in crisi e convincerti che solo lui riesce a capirti.
Rory: lo so ma…
Jess: che cosa ti ha detto?
Rory: …
Jess: che ti sto usando? Che ti ho preso in giro?
Rory: non ha detto niente di simile.
Jess: e allora cosa? Perché proprio non capisco come abbia fatto a…
Rory: ha detto che te ne saresti andato.
Jess: E dove?
Rory: via di qui, via da me…
Jess: grandioso…

Un brivido…
e ancora delusione,
rabbia.

Rory: mi dispiace.
Jess: dopo tutto quello che abbiamo passato…che io, ho passato per te, tu gli hai creduto?
Rory: non ti ho detto io di fare tutte le cose che hai fatto.
Jess: e questo non ti dice niente?
Rory: …
Jess: mi sono messo contro tutti. Tua madre, Luke…
Rory: mi dispiace.
Jess: a me no…

A me no…

Jess: è questo il punto! L’ho fatto perché volevo, perché l’unica cosa di cui mi interessava era stare con te.
Rory: …
Jess: ma tu non lo capisci. Non l’hai capito prima e anche adesso, continui a dubitare di me.
Rory: non di te…
Jess: oh ma andiamo. Sono stanco di sentire queste stupidaggini. Tu sei intelligente, dolce e anche pazza al punto giusto…
Rory: …
Jess: per non parlare poi del fatto, che sei bellissima…

Un sorriso,
una lusinga.

Jess: non capisco da dove lo tiri fuori questo complesso di inferiorità…specie nei miei confronti! Io…che sono solo Jess. Non lo studente modello, o il figlio prediletto…
Rory: è proprio per questo, non lo capisci?
Jess: veramente no.
Rory: tu sei solo te stesso, sempre e comunque. Non badi a quello che la gente pensa di te, o dice, di te…
Jess: beh sai, non sono cose molto carine!
Rory: io invece…sono sempre stata così Jess…trattata come una principessa, da tutti…mia madre, i miei nonni…Dean…
Jess: …
Rory: lui mi ha sempre tenuta al sicuro da tutto e tutti, mettendo al primo posto solo me. Quando stavo con lui, sapevo, che non mi avrebbe mai lasciata, non sarebbe mai andato via…
Jess: capisco.
Rory: no. Non capisci. Quando sto con te…e ti sto vicino, so di poter fare qualunque cosa, e questo mi terrorizza perché non so se quello che farò sarà …

Indietreggiò, scostando una sedia,
e poggiandosi ad essa,
abbassando la testa e coprendo il viso con le mani.

Jess: rory…

Le si avvicinò piano,
inginocchiandosi.
Le prese le mani,
scostandole dal volto,
sollevandole il mento.

Rory: mi dispiace…da morire te lo giuro.
Jess: ascoltami…io non sono perfetto…
Rory: io non …
Jess: fammi finire. Probabilmente un giorno andrò via da Stars Hollow…

Una lacrima.

Jess: questa città, queste persone…io non sono il tipo adatto a vivere qui per sempre, e non sono come Dean… non ti dirò cose come che non posso vivere senza di te…
Rory: …
Jess: …perché, posso andare avanti, anche se tu non sei con me Rory.
Rory: e questo cosa significa?

Uno scatto.

Rory: ma che stupida! Me ne sto qui, a dirti…giustificarmi, e poi alla fine era tutto vero!

Iniziò a camminare per la stanza,
come impazzita,
piangendo,
e singhiozzando parole quasi del tutto incomprensibili.

Rabbia, dolore…
Cos’ avrebbe dovuto provare il quel momento?
Cosa stava provando davvero?

Jess: Rory…
Rory: e non dire Rory! Mi hai fatto entrare qui, hai ascoltato le mie scuse…si, perché quelle erano delle scuse hai capito? E tu te ne sei stato lì a fissarmi, mentre non riuscivo quasi a respirare e ti divertivi!
Jess: calmati
Rory: no, io non mi calmo. Avevano ragione, tu, io…siamo diversi, troppo…
Jess: adesso smettila!

Sobbalzò.
Un tono duro,
uno sguardo severo.

Jess: ti avevo detto di farmi finire, quindi cerca di stare calma adesso.
Rory: ma…
Jess: e zitta anche!

Un respiro.

Jess: credi che sia tutto un gioco? Che questa sia una favola e io il principe azzurro? Beh non è così! Io non sarò mai un principe, e non sarò mai quello che ti assilla con mille telefonate e ti giustifica o capisce quando ti comporti da stupida! Io sono solo Jess, e anche se non sono perfetto, non sarò mai un bugiardo che dice qualcosa che non pensa solo perché è quello che vuoi sentirti dire!

Era finita,
lo sentiva…
non sarebbe andato a posto più nulla.

Jess: lo so che è difficile da accettare, ma con me, sarà sempre così. Difficile. Se non accetti il fatto che io non sono Dean, non sono perfetto, e ho i miei tempi per dire, e riuscire a provare determinare cose, non potrai mai stare con me.
Rory: questo l’ho sempre saputo, e accettato, e ti ho chiesto scusa per quello che ho detto, ma tu mi dici che puoi benissimo…
Jess: …vivere senza di te?
Rory: si
Jess: ma io posso…
Rory: e questo cosa…
Jess: …solo che non voglio.

Un momento.

Un sorriso,
uno sguardo,
un espressione soddisfatta sul volto.

Rimase in silenzio,
con gli occhi sbarrati,
sentendo la gola in fiamme,
la mente confusa.

Un respiro.

Rory: oh…
Jess: oh…
Rory: forse…forse prima avrei fatto meglio a stare zitta eh?
Jess: te lo avevo detto di farmi finire, ma sei cocciuta.

E di nuovo un sorriso,
e il cuore forte, a batterle nel petto.

Jess: hai capito adesso?
Rory: si…e mi…
Jess: lo so.

E un attimo,
in cui furono di nuovo vicini,
stretti l’uno all’altra come in un sogno che aveva sperato di rivivere ancora,
e ancora,
finche avrebbe avuto la forza necessaria per sopravvivere ad ogni bacio,
o carezza,
parola detta e capace di far tremare il cuore,
sempre più forte.

Rory: quindi questo…cosa significa?
Jess: non lo so...dillo tu a me.
Rory: forse…che abbiamo fatto pace?

La fronte, a sfiorare la sua…


Jess: può darsi…


Le mani a toccargli la schiena…


Rory: e che…stiamo insieme…


Le dita, a lambirle il collo sottile…


Jess: stai andando benissimo.


…le guance arrossate…


Rory: e che anche se tu non lo dici…in realtà…


…le labbra delicate.


Jess: ti amo.


Un sorriso,
uno sguardo,
una voce che in silenzio gli aveva aperto il suo cuore.

Un bacio,
un abbraccio,
una dolce carezza dietro la quale tutto si dissolse.

La rabbia,
l’ incomprensione,
l’ insicurezza,
quel bieco terrore di non essere amata,
di non riuscire ad amare.

Tutto era come doveva essere,
le loro mani,
i loro occhi,
le labbra, le une sulle altre…
niente domande,
dubbi, o incertezza.

Amore.

Forte e indescrivibile,
che li aveva legati sin dal primo istante,
il primo sguardo,
la prima parola,
la prima emozione provata solo pensando ad un sorriso,
un gesto o una parola,
un sentimento da tempo indissolubile che li avrebbe tenuti vicini per sempre,
perché era così che doveva essere…
loro due insieme…
inevitabile.
 
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