Der Himmel über Berlin AT, di Wim Wenders

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Breakfast at Tiffany's
view post Posted on 19/2/2009, 13:41




Giulia hai tempo/voglia di rivedere Der Himmel nei prossimi giorni? :ecco:
nel caso ci sincronizziamo :sisi:
 
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tilo
view post Posted on 19/2/2009, 14:14




CITAZIONE (Breakfast at Tiffany's @ 19/2/2009, 13:41)
Giulia hai tempo/voglia di rivedere Der Himmel nei prossimi giorni? :ecco:
nel caso ci sincronizziamo :sisi:

*____________________________*

ti amo :cry: è un momento perfetto, perfetto :wub:
pm :sisi:

ah.. ne approfitto per mandare messaggi subliminali
SPOILER (click to view)
Alliiiiiceeeeee... Aliiiiiceeeee..

:fischio:
 
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Breakfast at Tiffany's
view post Posted on 19/2/2009, 23:28




Lied Vom Kindsein
Peter Handke

Als das Kind Kind war,
ging es mit hängenden Armen,
wollte der Bach sei ein Fluß,
der Fluß sei ein Strom,
und diese Pfütze das Meer.

Als das Kind Kind war,
wußte es nicht, daß es Kind war,
alles war ihm beseelt,
und alle Seelen waren eins.

Als das Kind Kind war,
hatte es von nichts eine Meinung,
hatte keine Gewohnheit,
saß oft im Schneidersitz,
lief aus dem Stand,
hatte einen Wirbel im Haar
und machte kein Gesicht beim fotografieren.

Als das Kind Kind war,
war es die Zeit der folgenden Fragen:
Warum bin ich ich und warum nicht du?
Warum bin ich hier und warum nicht dort?
Wann begann die Zeit und wo endet der Raum?
Ist das Leben unter der Sonne nicht bloß ein Traum?
Ist was ich sehe und höre und rieche
nicht bloß der Schein einer Welt vor der Welt?
Gibt es tatsächlich das Böse und Leute,
die wirklich die Bösen sind?
Wie kann es sein, daß ich, der ich bin,
bevor ich wurde, nicht war,
und daß einmal ich, der ich bin,
nicht mehr der ich bin, sein werde?

Als das Kind Kind war,
würgte es am Spinat, an den Erbsen, am Milchreis,
und am gedünsteten Blumenkohl.
und ißt jetzt das alles und nicht nur zur Not.

Als das Kind Kind war,
erwachte es einmal in einem fremden Bett
und jetzt immer wieder,
erschienen ihm viele Menschen schön
und jetzt nur noch im Glücksfall,
stellte es sich klar ein Paradies vor
und kann es jetzt höchstens ahnen,
konnte es sich Nichts nicht denken
und schaudert heute davor.

Als das Kind Kind war,
spielte es mit Begeisterung
und jetzt, so ganz bei der Sache wie damals, nur noch,
wenn diese Sache seine Arbeit ist.

Als das Kind Kind war,
genügten ihm als Nahrung Apfel, Brot,
und so ist es immer noch.

Als das Kind Kind war,
fielen ihm die Beeren wie nur Beeren in die Hand
und jetzt immer noch,
machten ihm die frischen Walnüsse eine rauhe Zunge
und jetzt immer noch,
hatte es auf jedem Berg
die Sehnsucht nach dem immer höheren Berg,
und in jeden Stadt
die Sehnsucht nach der noch größeren Stadt,
und das ist immer noch so,
griff im Wipfel eines Baums nach dem Kirschen in einemHochgefühl
wie auch heute noch,
eine Scheu vor jedem Fremden
und hat sie immer noch,
wartete es auf den ersten Schnee,
und wartet so immer noch.

Als das Kind Kind war,
warf es einen Stock als Lanze gegen den Baum,
und sie zittert da heute noch




Quando il bambino era bambino,
se ne andava a braccia appese.
Voleva che il ruscello fosse un fiume,
il fiume un torrente,
e questa pozza il mare.

Quando il bambino era bambino,
non sapeva d'essere un bambino.
Per lui tutto aveva un'anima,
e tutte le anime erano tutt'uno.

Quando il bambino era bambino,
su niente aveva un'opinione.
Non aveva abitudini.
Sedeva spesso a gambe incrociate,
e di colpo sgusciava via.
Aveva un vortice tra i capelli,
e non faceva facce da fotografo.

Quando il bambino era bambino,
era l'epoca di queste domande:
Perché io sono io, e perché non tu?
Perché sono qui, e perché non sono lì?
Quando é cominciato il tempo, e dove finisce lo spazio?
La vita sotto il sole, é forse solo un sogno?
Non é solo l'apparenza di un mondo davanti a un mondo, quello che vedo, sento e odoro?
C'é veramente il male? E' gente veramente cattiva?
Come puó essere che io, che sono io, non c'ero prima di diventare?
E che un giorno io, che sono io, non saró piú quello che sono?

Quando il bambino era bambino,
non riusciva ad inghiottire gli spinaci, i piselli, il riso al latte,
il cavolfiore bollito,
ed ora mangia tutto, e non solo per necessità.

Quando il bambino era bambino,
si risvegliò una volta in un letto estraneo,
ed ora gli accade sempre,
gli apparivano belli molti uomini,
e adesso soltanto in rari casi,
si rappresentava nitidamente un paradiso,
e adesso lo può al massimo intuire,
non riusciva ad immaginare il nulla,
ed oggi rabbrividisce al suo pensiero.

Quando il bambino era bambino
giocava con entusiasmo
e adesso è così preso dalla cosa come allora
solo se questa cosa è il suo lavoro.


Quando il bambino era bambino
per nutrirsi gli bastavano pane e mela,
ed é ancora così.

Quando il bambino era bambino,
le bacche gli cadevano in mano, come solo le bacche sanno cadere.
Ed é ancora così.
Le noci fresche gli raspavano la lingua,
ed é ancora così.
A ogni monte,
sentiva nostalgia di una montagna ancora piú alta,
e in ogni cittá,
sentiva nostalgia di una cittá ancora piú grande.
E questo, é ancora così.
Sulla cima di un albero, prendeva le ciliegie tutto euforico,
com'é ancora oggi.
Aveva timore davanti ad ogni estraneo,
e continua ad averne.
Aspettava la prima neve,
e continua ad aspettarla.
Quando il bambino era bambino,
lanciava contro l'albero un bastone,
come fosse una lancia.
E ancora continua a vibrare.


Commento più tardi :ecco:
:cry:



Ah, interviste e articoli su Der Himmel Qui

Edited by Breakfast at Tiffany's - 20/2/2009, 13:21
 
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tilo
view post Posted on 19/2/2009, 23:30




:o:
Ho finito di vederlo alle 23.17 :wub:

Grazie per la trascrizione :cry: :cry: ma :cry:
Mi sono accorta di alcune cose :o:
Commento domani però perchè ho un pò sonno :ecco:
Ah e voglio trascrivere un altro piccolo monologo di Marion sisi..

Marion ç__ç
Ah la voce di Peter Falk è MAGNIFICA :cry:
E Bruno Ganz, adoro le espressioni del suo volto quando sorride :cry:

Cmq questo film è perfetto.. voglio dire, loro si incontrano ad un concerto di Nick Cave :wub:
E' la perfezione :wub:

Vado a fare sogni himmellosi :wub:
 
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Breakfast at Tiffany's
view post Posted on 20/2/2009, 16:26





come prima cosa devo dire che amo questo film :cry: e che dovrei citare ogni singola parola...

La descrizione della vita degli angeli è sempre molto emozionante... vivono una non-vita, sospesi nel mondo umano, senza poter agire... privi di potere di intervento, di parola. Si limitano ad ascoltare, a fare tesoro dei pensieri delle persone, come semplici spettatori. Ma il tutto è reso ancora più straziante dal fatto che gli angeli partecipano empaticamente alle vicende umane. Emblematici sono abbracci, le carezze che regalano alle persone... il tutto è rappresentato in maniera meravigliosa nella sequenza in cui Cassiel assiste il giovane suicida, dall’urlo straziante che gli esce dal cuore.

Cassiel: e tu cos'hai da raccontare?
Damiel: una passante che sotto la pioggia chiuse di colpo l'ombrello lasciandosi bagnare tutta... ah ecco, uno scolaro che descriveva al suo maestro come una felce nasce dalla terra, e ha fatto stupire il maestro. Una cieca, che quando si accorse di me si mise a tastare l'orologio. Sì, è magnifico vivere di solo spirito, e giorno dopo giorno testimoniare alla gente per l'eternità soltanto ciò che è spirituale. Ma a volte la mia eterna esistenza spirituale mi pesa. E allora non vorrei più fluttuare così in eterno, vorrei sentire un peso dentro di me, che mi levi questa infinitezza, legandomi in qualche modo alla terra, a ogni passo, a ogni colpo di vento; vorrei poter dire "ora, ora e ora", e non più "da sempre, in eterno".


e poi prosegue, ma diventa troppo :P

Berlino è assolutamente una protagonista al pari degli altri. La desolazione della città e la desolazione delle persone che la abitano, i pensieri annoiati, quelli disperati... la solitudine che regna ovunque, una città ancora sconvolta dal ricordo della guerra che cerca una nuova identità e una coscienza collettiva:

Are there still borders? More than ever! Every street has its borderline. Between each plot, there's a strip of no-man's-land disguised as a hedge or a ditch. Whoever dares, will fall into booby traps or be hit by laser rays. The trout are really torpedoes. Every home owner, or even every tenant nails his name plate on the door, like a coat of arms and studies the morning paper as if he were a world leader. Germany has crumbled into as many small states as there are individuals. And these small states are mobile. Everyone carries his own state with him, and demands a toll when another wants to enter. A fly caught in amber, or a leather bottle. So much for the border. But one can only enter each state with a password. The German soul of today can only be conquered and governed by one who arrives at each small state with the password. Fortunately, no one is currently in a position to do this. So... everyone migrates, and waves his one-man-state flag in all earthly directions. Their children already shake their rattles and drag their filth around them in circles.

L’anziano signore che cerca Potsdamer Platz, senza riconoscerla, che sogna la pace e la serenità per il futuro

What is wrong with peace that its inspiration doesn't endure?

Ma che alla fine non si arrende, e decide di non fermarsi fino a quando non avrà trovato Potsdamer Platz :cry:

Tra la moltitudine una persona colpisce Damiel - e tutti :cry: - in modo particolare: Marion. Marion può essere descritta solo attraverso i suoi pensieri, perché la sua ricchezza sta tutta lì. A me piace pensare che in realtà ci siano due Marion: la prima, una donna sola e spaventata dal futuro, dalla fine di un sogno, da un carico di creatività e libertà che non riesce a sopportare. E’ tristemente consapevole che sola significa: io sono intera.
La seconda si scopre con il tempo, è una Marion che acquista consapevolezza di sé, tanto da riuscire a dire, alla fine:

l’altra notte ho sognato qualcuno, uno sconosciuto, il mio uomo... soltanto con lui potevo essere sola [...] io lo so, sei tu quello

LA dichiarazione per eccellenza :cry:
ed unirsi finalmente a Damiel che l’ha seguita e accompagnata in silenzio per tanto tempo :cry:

Un' altra cosa che amo sono i momenti che seguono alla "caduta" di Damiel... la sorpresa e la felicità di provare dolore, il sangue che ha un sapore. Paradossalmente il dolore lo rende felice, perchè così si sente vivo :ecco: e lo accetta :ecco:

Troppe cose ancora da dire :cry:
L'ultima.. From her to eternity... paradossale se penso che Damiel ha rinunciato ad un'eternità "non-viva" per una vita "finita" mortale con Marion :cry: io l'ho vista così :ecco:

ma solo a me la foto che ha Marion accanto ai sassi ha ricordato un quadro della serie del bagno di Degas? :ecco:
 
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tilo
view post Posted on 21/2/2009, 14:14




* Valeeeria perdono per il ritardo :cry: la mia connessione era morta ç__ç proprio quando dovevo commentare questo film -__- che frustrazione guarda -_- *


che commento :cry:

Hai riportato una parte del dialogo Damiel - Cassiel quando sono nell'auto *__* lo volevo faaare *__* stupendo quel momento..
E a questo proposito, ho notato che, mentre Cassiel ha annotato nel suo taccuino degli avvenimenti piuttosto "irrilevanti", senza peso (come "un uomo cammina e ad un tratto si volta verso il vuoto" ), ciò che Damiel ha da raccontare è più legato ad una sensazione, a dei sentimenti.. come se lui, nonostante la sua condizione di entità spirituale, potesse già sentire o meglio intuire ciò che gli uomini provano, come se in Damiel ci fosse un certo grado di empatia, di umanità.
Per esempio, quando egli si ritrova ad assistere un uomo ferito e morente, vittima di un incidente stradale, riesce a "comunicare" con lui, a farsi sentire e in una certa misura a confortarlo, mentre Cassiel non giunge ad interagire con il suicida, non riesce a fermarlo.

Credo che Cassiel sia in qualche modo legato al vecchio "cantore", perchè entrambi sembrano intenti a guardare al mondo da una prospettiva diversa: come depositario di una storia universale e drammatica, e come entità spirituale esterna alle vicende contingenti..
Paradossalmente, il vecchio "Omero" assomiglia, per certi versi, ad un angelo più di quanto non lo sia Damiel :ecco:

(Le scene nella biblioteca mi fanno venire in mente, per qualche attimo, il remake americano "City of Angels"... ma il paragone proprio non si pone, tanto è vero che solo la biblioteca e i cappotti lunghi mi fanno tornare in mente quel film :lmao: )

Poi, durante l'ultimo spettacolo di Marion, Damiel assiste alla sua esibizione con un coinvolgimento tale che a volte potrebbe sconfinare nella paura.. quando lei per un attimo sembra "scivolare" dal trapezio, anche se impercettibilmente, lui sembra unirsi allo spavento degli spettatori.. anche se non dice nulla, e non fa nulla.. potrei anche sbagliarmi :ecco: ma io l'ho sempre visto come un momento in cui Damiel ha paura per la prima volta.

- Poi ho notato che all'ultima rappresentazione Marion non ha le ali d'angelo che aveva durante le prove :o: -

CITAZIONE (Breakfast at Tiffany's @ 20/2/2009, 16:26)
Tra la moltitudine una persona colpisce Damiel - e tutti :cry: - in modo particolare: Marion. Marion può essere descritta solo attraverso i suoi pensieri, perché la sua ricchezza sta tutta lì. A me piace pensare che in realtà ci siano due Marion: la prima, una donna sola e spaventata dal futuro, dalla fine di un sogno, da un carico di creatività e libertà che non riesce a sopportare. E’ tristemente consapevole che sola significa: io sono intera.
La seconda si scopre con il tempo, è una Marion che acquista consapevolezza di sé, tanto da riuscire a dire, alla fine:

l’altra notte ho sognato qualcuno, uno sconosciuto, il mio uomo... soltanto con lui potevo essere sola [...] io lo so, sei tu quello

LA dichiarazione per eccellenza :cry:
ed unirsi finalmente a Damiel che l’ha seguita e accompagnata in silenzio per tanto tempo :cry:

:cry: :cry: :cry:
non è commentabile tutto questo che hai scritto :ecco: è troppo bello :cry:

CITAZIONE
Un' altra cosa che amo sono i momenti che seguono alla "caduta" di Damiel... la sorpresa e la felicità di provare dolore, il sangue che ha un sapore. Paradossalmente il dolore lo rende felice, perchè così si sente vivo :ecco: e lo accetta :ecco:

awww anche io li adoro quei momenti :wub: Bruno Ganz è perfetto :wub:
Quando gli cade l'armatura in testa, lui alza gli occhi al cielo e sorride.. quel sorriso vuol dire tutto.
E poi ADORO il fatto che si fermi a chiacchierare con un passante, e che gli chieda i nomi dei colori..e adoro ancor di più questa scena da "teatro dell'assurdo" in cui il passante risponde a questa ingenuità senza esserne insospettito, e anzi finisce per dargli i soldi per un caffè..
Le scene con il caffè :wub: le amo ç_ç quando si sfrega le mani per il freddo.. e l'incontro con Peter Falk - non mi ero mai accorta che in quel frangente Bruno Ganz dialoga con lui in inglese uahaua e non più in tedesco :ecco: -

CITAZIONE
L'ultima.. From her to eternity... paradossale se penso che Damiel ha rinunciato ad un'eternità "non-viva" per una vita "finita" mortale con Marion :cry: io l'ho vista così :ecco:

*___*
E' praticamente il principio da cui sono partita per la mia tesina per il corso di Estetica :ecco: paragone tra questo film e la filosofia di Nietzsche, la "fedeltà alla terra" :ecco: che è anche questo:
CITAZIONE
la sorpresa e la felicità di provare dolore, il sangue che ha un sapore. Paradossalmente il dolore lo rende felice, perchè così si sente vivo :ecco: e lo accetta :ecco:

il superuomo di Nietzsche non è colui che può annullare il dolore, ma colui che giunge ad accettarlo come parte dalla vita, a mordere la cosa del serpente... lui vive nel caos dionisiaco dell'esistenza, mentre Cassiel rimane nell'illusione apollinea..


CITAZIONE
ma solo a me la foto che ha Marion accanto ai sassi ha ricordato un quadro della serie del bagno di Degas? :ecco:

:o: non ci ho fatto caso :o:
Invece io ogni volta rimango stupita dai colori che ci sono, in quella scena, nel momento in cui Damiel se ne va *__* sono brillanti.. blu, arancione, giallo.. adoro quella scena... ooh *___*

E poi adoro quando Peter Falk fa il ritratto di quella donna.. che momento tenero :cry:
 
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Breakfast at Tiffany's
view post Posted on 21/2/2009, 14:52




ma tu sempre alle 14.14 rispondi? paura :ph34r:
:lmao:

CITAZIONE (tilo @ 21/2/2009, 14:14)
* Valeeeria perdono per il ritardo :cry: la mia connessione era morta ç__ç proprio quando dovevo commentare questo film -__- che frustrazione guarda -_- *

che vai dicendo -_-
bentornata :fiori:

CITAZIONE
Hai riportato una parte del dialogo Damiel - Cassiel quando sono nell'auto *__* lo volevo faaare *__* stupendo quel momento..
E a questo proposito, ho notato che, mentre Cassiel ha annotato nel suo taccuino degli avvenimenti piuttosto "irrilevanti", senza peso (come "un uomo cammina e ad un tratto si volta verso il vuoto" ), ciò che Damiel ha da raccontare è più legato ad una sensazione, a dei sentimenti.. come se lui, nonostante la sua condizione di entità spirituale, potesse già sentire o meglio intuire ciò che gli uomini provano, come se in Damiel ci fosse un certo grado di empatia, di umanità.
Per esempio, quando egli si ritrova ad assistere un uomo ferito e morente, vittima di un incidente stradale, riesce a "comunicare" con lui, a farsi sentire e in una certa misura a confortarlo, mentre Cassiel non giunge ad interagire con il suicida, non riesce a fermarlo.

vero... Damiel e Cassiel sono molto "diversi".. Damiel ha fatto un passo in più :ecco: Cassiel è più spettatore :sisi:
CITAZIONE
Paradossalmente, il vecchio "Omero" assomiglia, per certi versi, ad un angelo più di quanto non lo sia Damiel :ecco:

il vecchio "Omero", io lo amo :ecco: mi va troppa tenerezza :cry:

CITAZIONE
:cry: :cry: :cry:
non è commentabile tutto questo che hai scritto :ecco: è troppo bello :cry:

Quello che Marion dice è meravigliso :ecco:

CITAZIONE
- non mi ero mai accorta che in quel frangente Bruno Ganz dialoga con lui in inglese uahaua e non più in tedesco :ecco: -

voglio la versione in lingua originale ADESSO :cry:
CITAZIONE
CITAZIONE
L'ultima.. From her to eternity... paradossale se penso che Damiel ha rinunciato ad un'eternità "non-viva" per una vita "finita" mortale con Marion :cry: io l'ho vista così :ecco:

*___*
E' praticamente il principio da cui sono partita per la mia tesina per il corso di Estetica :ecco: paragone tra questo film e la filosofia di Nietzsche, la "fedeltà alla terra" :ecco: che è anche questo:
CITAZIONE
la sorpresa e la felicità di provare dolore, il sangue che ha un sapore. Paradossalmente il dolore lo rende felice, perchè così si sente vivo :ecco: e lo accetta :ecco:

il superuomo di Nietzsche non è colui che può annullare il dolore, ma colui che giunge ad accettarlo come parte dalla vita, a mordere la cosa del serpente... lui vive nel caos dionisiaco dell'esistenza, mentre Cassiel rimane nell'illusione apollinea..

nient'altro da aggiungere *___*

CITAZIONE
CITAZIONE
ma solo a me la foto che ha Marion accanto ai sassi ha ricordato un quadro della serie del bagno di Degas? :ecco:

:o: non ci ho fatto caso :o:

penso sia una foto di Marion stessa.. di spalle, con la schiena nuda e una mano sollevata sopra la testa :ecco: che bella :ecco:

CITAZIONE
Invece io ogni volta rimango stupita dai colori che ci sono, in quella scena, nel momento in cui Damiel se ne va *__* sono brillanti.. blu, arancione, giallo.. adoro quella scena... ooh *___*

*________*

Peter Falk:
"To smoke, and have coffee--and if you do it together, it's fantastic... "

Qui

 
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Trisha Takanawa
view post Posted on 28/2/2011, 18:05




Tilo questo post è meraviglioso... mi hai fatto vivere le tue sensazioni.. il tuo soggiorno a parigi.. un po' della tua personalità.. e l'amore per questo film e per il personaggio di Marion che condivido pienamente.. ♥
Mi sono qasi commossa alla fine.. ♥
 
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37 replies since 6/6/2008, 08:38   528 views
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