Chiamalo Pure Amore
Era passata già qualche ora da quel momento, ma, di sicuro, nessuno dei due aveva smesso di pensarci.
Era davvero successo? Si, erano stati vicini al baciarsi. Esattamente. Se non fosse che poi era arrivata Angela e li aveva “interrotti”, per dire loro che l’ambasciatore stava per parlare. E, così, si erano avviati verso il grande salone per ascoltarlo. Senza riuscirci, però.
Temperance non smetteva di rivivere la scena nella mente. Si erano trovati lì, al museo, avevano parlato, avevano sorriso e si erano guardati, come capitava spesso, occhi negli occhi. Ma dopo..dopo era accaduto qualcosa di speciale. Lui le si era avvicinato e lei a lui. Potevano sentire il respiro dell’uno sulla pelle dell’altro e il cuore che batteva per l’emozione. La cosa bella? Erano consapevoli. Consapevoli di volerlo, dopo aver ignorato il fatto di essersi desiderati per 4 lunghi anni di semplice partnership. Semplice..In realtà semplice non era mai stato. Insieme avevano risolto casi, arrestato assassini e lottato. Si erano salvati a vicenda, si erano consolati, avevano pianto, riso e scherzato. Ma non avevano mai avuto il coraggio di oltrepassare quella sottile linea di confine tra amicizia e amore. Il motivo? Forse non c’è n’era uno vero. E’ che spesso, la vita può essere più complicata di come appare, ci sono cose che si preferisce non cambiare per non mutare il proprio equilibrio. Da un lato c’era lei, scienziata ed empirista che aveva sempre affermato di non credere nell’amore e che non si fidava facilmente delle persone.. Dall’altro c’era lui, un agente dell’FBI con molti valori, un po’ sognatore e disposto a tutto pur di proteggere le persone a lui care. Erano partiti di qui. Due persone apparentemente opposte, ma in realtà molto simili, che si completavano a vicenda. E così, piano piano, lui aveva imparato da lei e lei da lui. Temperance sapeva di non essere più la stessa. Adesso era profondamente diversa da quella che era 4 anni prima. Diciamo che, grazie a lui, aveva imparato ad aprirsi e a mettere in discussione qualche sua certezza. Prima, non avrebbe mai ammesso di amare qualcuno. Invece adesso..Beh, ora si. Lei amava Seeley, anche se non l’aveva ancora detto ad alta voce. Ma già il fatto che il suo cuore lo sapesse, era un bel passo in avanti. Ma il cuore non era solo un organo in grado di pompare sangue? E no, di certo non lo era.
Eppure in quelle settimane, la voglia di confidargli ciò che provava era diventata troppo forte. Troppo forte da ignorare. Non poteva più farlo. Non dopo quell’attimo appena trascorso. Sapeva di dover essere lei ad affrontare l’argomento, perché se avesse aspettato che fosse stato lui, sarebbe passata ancora una vita. Di solito, nelle relazioni “normali” è la donna quella timida, insicura di ciò che vuole e che si imbarazza a parlare di cose come il sesso. Qui no. Quante volte Booth aveva preferito usare gesti incomprensibili pur di non pronunciare le parole “rapporto sessuale”? Troppe. Ma a Brennan non aveva mai dato fastidio, anzi, lei si era sempre divertita a prenderlo in giro. Faceva parte di uno dei “loro momenti”, quelli che “dovevano restare soltanto loro”.
La serata trascorse in fretta e così, molto prima di quanto si sarebbero aspettati, si ritrovarono da soli. Era tardi e faceva un po’ freddo. Erano molto silenziosi, ma lei stava solo aspettando il momento giusto per parlargli.
“Fa freddo” Le disse lui e, mettendole sulle spalle la sua giacca aggiunse, “Indossa questa, così starai meglio.”
“Grazie Booth” Ricambiò lei, con uno splendido sorriso, uno di quelli che tanto piacevano a Seeley. “Ti va di fare due passi?” Propose poi, forse era il modo migliore.
“Certo, andiamo.”
Camminarono per un po’, fianco a fianco, ancora in silenzio.
“Booth..”
“Si?”
Lui capì, lo sapeva dall’inizio della serata che ne avrebbero dovuto parlare. Quella cosa lo spaventava. Il fatto di poterla perdere per un gesto come quello, lo faceva impazzire. Lui sapeva che la sua Bones non era una tipa da relazioni serie, da storie d’amore da favola ecc..Per lei tutto si basava sulla realtà. Ma evidentemente, si sbagliava. Non l’avrebbe persa. Sospirò.
“Lo sai che non possiamo continuare così.”
“Così come?” Fece finta di non capire lui.
“Avanti! Di solito sono io la “ritardataria”, in queste cose.”
“Oh.”
“Cosa c’è? Stai male?”
Esclamò Bones preoccupata, vedendo che si era fermato di colpo.
“No, no. Sto bene. E’ che adesso ho realizzato cosa intendi.”
Si fermò anche lei.
“Ah. Ho detto qualcosa di sbagliato?”
Temperance cominciò a preoccuparsi. Che si fosse pentito? Dopotutto non sarebbe stato così assurdo.
“No, Bones, ovvio che no. E’ solo che..”
Lei non gli dette il tempo di parlare. Voleva chiarezza subito, in modo ma mettersi l’anima in pace nel caso in cui avesse frainteso tutto. Aveva affrontato molte batoste, poteva farcela anche questa volta.
“Booth. Mi dispiace se ho frainteso, ma voglio essere esplicita. Non posso continuare così, questa cosa mi sta facendo impazzire. E’ la prima volta che mi succede..Non riesco ad essere razionale, con te. Certo, mi spaventa, ma mi fa anche molto piacere. Non so bene cosa provi e come chiamare questo “sentimento”, ma non sono più la stessa di prima, da un po’ di tempo. Ho preferito continuare a mentire a me stessa, ma ora davvero non posso più. Non dopo che hai cercato di baciarmi. Perché è così, no?”
Lui rimase ad ascoltarla per un po’, poi le rispose.
“Sì, è vero, ho cercato di baciarti. Ma se vuoi far finta che non sia successo va bene. Ci tengo molto a te e l’ultima cosa che vorrei è perderti. Non potrei sopportarlo. Bones, prima ti ho detto che hai cambiato la storia, ma la verità è che hai cambiato me. Quando sono con te mi sento bene, sono felice anche se, magari, ho avuto uno schifo di giornata. Mi basta un tuo sorriso o un tuo abbraccio per stare meglio. Perciò Bones..”
Lei sorrise. Quelle erano esattamente le parole che voleva sentirsi dire in quel momento. E così prese l’iniziativa, decise di superare quella linea. Senza farlo finire, ancora una volta, si avvicinò a lui e, decisa, lo baciò. Lui le mise le mani dietro la testa e lei chiuse gli occhi, per assaporare al meglio ogni secondo. Si persero l’uno dentro l’altra, senza curarsi di tutto ciò che stava accadendo intorno a loro. Quello che accadde fu qualcosa di magico, speciale..L’inizio della loro vita insieme.
“Ah, Bones, il sentimento chiamalo pure amore.”
Ho cercato il più possibile di fare in modo che i personaggi fossero IC. Spero di esserci riuscita..Fatemi sapere!
Buona lettura!
