| Ma come si fa a scrivere un libro del genere? Quanto amore può esserci, nel cuore di una donna, per poterle permettere di esprimere su carta, così bene, una legame come quello fra Henry e Clare? Due corpi e un unico destino, due anime che chiedono solo di completarsi a vicenda. È quando leggo libri del genere che ho una profonda, immensa e prorompente voglia di innamorarmi. Voglio poter sentire tutto ciò, voglio guardare negli occhi di un altro essere umano ritrovandoci rispecchiata ogni più piccola parte di me, voglio poter trovare il senso di tutto ciò che sono. Il senso di Henry è Clare. Il senso di Clare è Henry. Neppure la morte più distruggere questa semplice, banale, indiscutibile verità.
Ho amato questi due personaggi con ogni fibra del mio essere, profondamente, passionalmente, incodizionatamente. Nel bene e nel male. E anzi, io che non riesco quasi mai a farmi piacere del tutto la maggior parte dei personaggi descritti nei libri - come se facessi il possibile per trovare in ognuno di loro un lato oscuro, una parte malata - , sono incapace di trovare una pecca in ogni singola persona che ha fatto parte, anche solo per poco, della loro vita. Perchè li ho trovati tutti così incredibilmente umani. E li ho amati per questo.
E Alba. La loro gioia, quel dono sperato, voluto, ricercato. Provo un affetto profondo verso quella bambina. Quando sussura il nome del papà, rendendosi conto di cosa è successo, rendendosi conto che nulla sarà più come prima, l'unica cosa che avrei voluto sarebbe stata poter entrare nel foglio e abbracciarla forte, in modo soffocante, in modo protettivo.
Avrei voglia di rileggerlo subito, ma non ne sono in grado, già solo ripensarci mi fa tornare prepotentemente le lacrime agli occhi, incontrollabili, che mi hanno accompagnato per tutta la fine della lettura. La lettera di Henry poi mi ha dato il colpo di grazia.
Ilaria, ho letto poco fa la tua One Shot e sono di nuovo scoppiata in lacrime. Splendida, davvero.
voto: 10
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