yelle |
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| Mi aspettavo di vedere una gran puntata. In quanto Dean centrica, pur essendo una puntata filler aveva davvero un gran potenziale. Bhe, che posso dire? Se al posto di Sera ci fosse stato Eric avrei pianto le cascate del Niagara. Gli ingredienti c'erano tutti: la caratterizzazione del personaggio di Dean, un personaggio che sin dall'inizio ha una visione di sè distorta. Un personaggio che man mano che passano gli episodi annega nel senso di colpa per tutti gli orrori che entrambi i fratelli sono costretti a vedere ogni giorno. Un personaggio che ha accolto l'Inferno come qualcosa che si meritava, e che non ha mai pensato di meritare ciò di cui gli ha fatto dono Castiel: la salvezza. Eppure, nonostante Dean proprio per questi motivi sia sempre stato il mio personaggio preferito, devo dolorosamente ammettere che sta puntata ha la carica emotiva di un pollo starnazzante. Risulta essere solo una brutta (molto brutta e povera) copia dell'intera terza stagione: Dean con una death sentence a mò di spada di Damocle, con Sam che tenta di salvarlo e Dean che sa di meritarsi quella fine. Si salva (in parte) solo il dialogo fra Dean e Jo verso la fine della puntata, ma tolto quello rimane uno script abbastanza vuoto, senza phatos nè emozioni -non quelle a cui Supernatural mi ha abituata, per lo meno- ma solo un vago e pallido ricordo di quel che era Supernatural nelle stagioni passate.
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