I sogni sono un’arma potente e pericolosa. Mi piacerebbe molto sapere da quale idea di Christopher è nato Inception. Visivamente ineccepibile, cast stellare, fotografia grandiosamente utilizzata per fare spettacolo. Ma ciò che veramente intrattiene è la trama, che tiene lo spettatore artigliato alla poltrona dall’inizio alla fine. Letteralmente. Non è cervellotica come sembra, io me la son vista scorrere davanti con piacere e senza troppi enigmi (finale escluso).
Il punto è che nessuna recensione possa mai uscire dalla mia mente e dalle mie dita riuscirà mai a rendere giustizia a questo film. Mai. Un film che non ha bisogno di 3D per fare scalpore con le sue scene d’azione. Che non ha bisogno di occhialini o di effetti speciali tridimensionali per far parlare di sé. Un film che è il segno erede delle precedenti pellicole di Nolan, quali Following, Insomnia e Memento. Un film che confrontato alle pellicole sempre uguali che hanno popolato i nostri cinema negli ultimi anni, fa ben parlare di sé per la sua originalità nell’opera e nella sua presentazione.
Un’idea. Tanto basta.
Prendiamo un uomo come Cobb. Un uomo, una vita distrutta dai rimpianti e da ciò che vuole ma che non può avere. Fa il suo lavoro perché è l’unica cosa che sa fare dannatamente bene, e perché diventa presto l’unica cosa che può ridargli ciò che desidera con tutto sé stesso: la sua famiglia, i suoi figli. Per ricostruire insieme a loro quella felicità e quella serenità che non conosce più da tempo.
Per colpa di questo suo stesso lavoro non riesce più a sognare, ed è costretto a rifugiarsi in un mondo di falsità, che lui accetta per quello che sono. Menzogne, bugie. Illusioni. Un mondo così vasto e accurato da sembrare reale. Qual è il confine che separa il sogno dalla realtà? Come si può spezzare il legame tra un uomo ed i suoi sogni, quando la vita dello stesso è così vuota da costringerlo a rifugiarsi in un mondo più accessibile, dove il peso dei ricordi diventa il puzzle di una vita tanto desiderata da diventare tanto reale quanto falsa?
Alla fine cos’è un sogno? È un luogo che rispecchia i nostri desideri alla perfezione, permettendoci di andare ove la fisicità della realtà non ci permette, di esplorare e scoprire luoghi altrimenti inaccessibili. È questo il bello di Inception. È per questo che Cobb continua a fare il suo lavoro, è per questo che Ariadne accetta l’impiego, con tutti i rischi che ne conseguono. Ma quegli stessi sogni sono anche il luogo ove la morte è un treno che travolge impietoso due innamorati vecchi e stanchi; è un sogno così reale da diventare un oblio infinito, ove la morte è l’unica scappatoia da un’illusione così profonda da farsi soffocante.
Se la tua vita è troppo frustrante ed insoddisfacente e arrivi a preferire l’illusione di un sogno per scappare dalla vita reale potresti finire per sempre intrappolato in quella ragnatela che la tua stessa mente ha intessuto. Ne vale la pena? Il prezzo che arrivi a pagare lo ritieni giusto? Ne vale il rischio?
E allora, qual è lo scopo di un film del genere? Cos’ha veramente voluto realizzare Nolan con questo thriller mentale, ove tutto avviene dentro di noi, nel nostro subconscio?
Come succede con ogni film complesso e ben congegnato, le interpretazioni sono diverse a seconda della persona che lo guarda e del momento della vita in cui si trova la persona in questione.
Ebbene, in questo preciso momento della mia vita, questa è la mia interpretazione. Qual è la vostra?
CITAZIONE (|A.| @ 24/9/2010, 00:41)
l'unica nota dolente è Cillian....ma quanto è cesso in questo film??
ma se è un figo della madonna
CITAZIONE (|A.| @ 24/9/2010, 00:41)
e il finale è geniale
ma perchè, come l'hai interpretato te il finale?
Perchè io l'ho interpretato in una certa maniera, ma poi mi han fatto leggere un articolo su internet a proposito della costumista scema, e devo dire che quel che ho letto non m'è piaciuto