Le frasi piu' belle, ..dai libri che avete letto.

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boyracer
view post Posted on 9/1/2007, 16:50 by: boyracer




questo non è un libro, è una sorta di mini-racconto scritto da Anjani Thomas (foto), corista e pianista di Leonard Cohen durante il tour di "Various Position", e consegnatogli molti anni piu tardi.

(la mia traduzione purtroppo non è delle migliori :unsure: )


La storia del "Do"

Mi sedetti al piano, imparando la sua canzone, dicendomi: "E' così semplice..è troppo semplice".

Così iniziai a considerare le possibilità e opportunità per abbellire la sua breve canzone e renderla qualcosa di più. Improvvisamente, smise di suonare e si rivolse a me:

"Anjani..", disse pacatamente, quasi in tono di scusa, "qui potresti suonare un accordo di Do?". Lo guardai stranita "Sto suonando un Do."

"Uhm, intendo un semplice, diretto Do". Mentre lo diceva, tracciò con un dito una linea orizzontale a mezz'aria.

Mi fermai, senza comprendere del tutto quello che voleva. "Un Do? Ah, " pensai "non ha mai frequentato un corso teorico - è un cantautore, non un compositore. Suonerò quello che vuole ma che non sa come chiedere."
Ricominciammo a suonare. Si fermò nuovamente.

"Anjani?"

"Sì?"

"So che è piuttosto diverso, ma potresti mantenere il Do semplice qui?". Anni di esercizio e continue vicissitudini mi avevano resa incapace di restare su una banale triade. Ero così sicura che la 7a maggiore, la 4a sospesa, l'aumentata e la 6/9 fossero, musicalmente, scelte migliori. In effetti, passai il tour con lui in impercettibile sabotaggio delle sue richieste. Un taglio di #5 qui, un'11a lì..selezionate dal mio superiore arsenale di note, licks e fills -- tutto per un noioso, solitario divario. Tuttavia, secondo me, sempre piacevole e necessario.

Non mi importava che non gli piacesse. Mi imposi di migliorarlo tecnicamente, musicalmente tramite esempi - rifinendo i grezzi in raffinate gemme.
Non mi chiese piu di suonare nuovamente il "Do", così capii che stava imparando e gli piaceva.

Dieci anni piu tardi divenni così stressata dal lavoro che lasciai del tutto la musica e andai a vivere nei pressi di un lago. Progettai un giardino e sentivo il sole del Texas sulla mia schiena mentre catalogavo, zappavo e raccoglievo tranquillamente, in silenzio.
Un giorno alzai lo sguardo e notai un uccello su un cavo (bird on a wire, n.d.me) e, immediatamente, le parole della sua canzone mi tornarono alla mente. E per la prima volta, fui penetrata dalla forza, la semplicità e la purezza del "Do" - da solo, intero e isolatamente ordinato.
Brillante, pulito, niente di più, niente di meno. Naturalmente era l'accordo di Cohen...

E finalmente imparai a suonare "like a bird on a wire..." proprio come voleva insegnarmi.



(fonte: LeonardCohenFiles)

Edited by boyracer - 10/1/2007, 09:14
 
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