CAPITOLO 2
Luke era lì, seduto su una poltrana al centro del suo mini-appartamento. Aveva visto Lorelai girarsi ed andarsene eppure non aveva avuto il coraggio di dirle niente. Perchè non le aveva detto "sì", afferando amorevolmente le sue mani e stringendo il suo corpo contro il suo? Perchè l'aveva lasciata andar via così? Già, c'era April ora... Ma era veramente April il problema? o era riuscito ad usare la ritrovata figlia come scusa per giustificare la mancanza di dialogo che li attanagliava da qualche mese? Eppure prima era così facile parlare con Lorelai... Le aveva raccontato di se stesso, di suo padre, della sua barca... E lei lo aveva sempre capito. Era addirittura andata a prendere quella barca, il ricordo di so padre, e l'aveva ricoverata nel suo garage per dargli l'occasione di finire di costruirla... E poi April... Quella bambina piombata come un fulmine a ciel sereno nel suo locale, quella bambina che le aveva strappato un capello e aveva comparato il suo DNA con il proprio perchè voleva vincere una stupida gara di scienze, quella bambina che mai avrebbe potuto immaginare le conseguenze di quella ricerca... Voleva dirglielo subito di quella scoperta, di quella novità che l'aveva così spiazzato, forse più della sua proposta di matrimonio... Poi, però, l'aveva vista entrare così sorridente: Rory era tornata a casa dopo mesi di assenza, tutto andava bene, non c'era più alcun ostacolo che impedisse le loro nozze... Non c'era più alcun ostacolo... C'era April... Come poteva parlare di lei proprio in quel momento? E così passarono i giorni, le settimane, i mesi... Se Lorelai non fosse passata all'improvviso dal suo locale per prendersi il suo solito caffè, trovando quella bambina che riempiva le saliere e le pepiere, chissà quanto tempo ancora sarebbe passato prima che lui avesse avuto la forza di nominare la figlia.. Due mesi... Aveva taciuto l'esistenza di April per due lunghi mesi... E nonostante lo stupore per aver scoperto quel segreto che lui stesso avrebbe dovuto confidarle, Lorelai non aveva fatto una piega, aveva accettato l'esistenza di sua figlia, i suoi dubbi, le sue paure, le sue insicurezze e gli aveva offerto u appoggio... Lei, che avea cresciuto una figlia da sola; lei, che tutti consideravano una super-mamma... Ma linsicurezza di quel rapporto nascente con April era stato più forte del sentimento che provava verso Lorelai e, nonostante lei chiedesse solo di poter condividere la sua vita con lui, includendo in questo anche le reciproche paure e insicurezze, lui si era ostinato a tenerla fuori, si era ostinato a dividere in compartimenti stagni il suo nuovo ruolo di padre e quello di futuro marito a cui dedicava sempre meno tempo... Eppure come era stata brava lei, con April e le sue amiche, il giorno del suo compleanno; in soli cinque minuti era riuscito a trasformare un pomeriggio di noia in un party da ricordare a vita: aveva visto April sorriderle, divertirsi con lei, parlare con lei... Ma ancora una volta le aveva divise, le aveva chiesto di rimandare il matrimonio, le aveva chiesto di tornare in disparte... Perchè? Dio mio, perchè? aveva sognato così tanto che Lorelai diventasse sua e ora che finalmente aveva l'opportunità di essere felice con lei, l'aveva fatta andare via? No, non poteva finire così. Doveva trovarla, doveva parlarle, doveva far capire a lei e al mondo intero quanto desiderasse stare con lei, sposarla, amarla per il resto della sua vita, così come aveva fatto per i 10 anni passati, così come aveva fatto dal giorno in cui quella donna dai grandi occhi blu era entrata nel suo locale in preda ad una crisi d'astinenza da caffeina... La sua stramberia l'aveva subito colpito e il ritaglio di quella pagina di giornale con scritto sopra il suo oroscopo, che lei gli aveva dato per giorno, era ancora lì, nel suo portafoglio e non perchè non lo svuotasse mai, come una volta le aveva detto per smorzare un po' l'imbarazzo, ma perchè i sentimenti che provava verso di lei erano veramente autentici e forti. Non voleva perderla. Non poteva perderla così...