| Francis82 |
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Ed eccoci qui... dopo aver apportato alcune piccole modifiche dell'ultim'ora sono pronta... l'ultimo capitolo è terminato e con esso anche questa FF! Mi sono divertita un sacco e sono davvero felice per i commenti che mi avete lasciato. Ora, bando alle ciance, vi lascio alla lettura del gran finale...almeno spero che anche per voi sia un gran finale...
Tutto era pronto: le valigie fatte e accuratamente posizionate accanto alla porta, gli oggetti più pesanti ed ingombranti racchiusi dentro grandi scatoloni che sarebbero stati ritirati il giorno successivo, le ricevute delle ultime bollette pagate attaccate al frigorifero. Rory gettò un ultimo rapido sguardo allo specchio, per poi infilare il cappotto e controllare dalla finestra se il taxi fosse già arrivato. Trovandosi in anticipo di una decina di minuti, in perfetta coerenza con la propria proverbiale puntualità, preparò le ultime cose con estrema precisione. Prese dal cassetto del comodino una busta rossa che posò bene in vista sul letto, accanto alla borsetta Birkin, al braccialetto di San Valentino e al resto dei costosi regali di Logan. Rimase per un po’ in piedi, al centro della stanza, ad osservare ogni suo angolo con il cuore colmo di tristezza, compreso quel soffitto… compagno di tante sere passate a crogiolarsi in riflessioni senza capo né coda. Bisognava ammettere che aveva passato dei bei momenti, con Logan, fra quelle mura… ricordi che probabilmente sarebbero rimasti impressi nella sua mente per sempre. Per un attimo il ricordo del suo primo ballo con lui, alla festa di matrimonio di Emily e Richard, tornò a rabbuiarle lo splendido viso: le note del brano di “Colazione da Tiffany” risuonarono nella sua mente come allora e diventarono il triste sottofondo per quella separazione così difficile. Si disse che una nuova fase della sua vita si stava aprendo e questo implicava un briciolo di sofferenza, ma sarebbe stata di certo ben ripagata… consapevole di non voler tornare indietro questa volta! Il suo sguardo cadde poi sul divano, facendo correre la memoria fino ad incontrare l’immagine di Jess… e la sua ennesima uscita di scena. Mentalmente, ripassò ogni parola della lettera sofferta che aveva lasciato a Logan e che lui avrebbe trovato soltanto dopo un paio di giorni, sicura del fatto che l’annullamento del viaggio a Parigi lo avrebbe costretto a cambiare programma e tornare a casa per chiarire la situazione. “Caro Logan, non intendo aggredirti con frasi cattive, piene di rabbia. Non intendo nemmeno fingere di perdonarti come feci dopo il tuo primo tradimento. Questa volta ho deciso di pensare soltanto a me stessa, alla mia dignità. Ti avevo donato il mio cuore e la mia completa fedeltà; avevo investito tutta me stessa in questo rapporto, convinta scioccamente che anche tu ti sentissi coinvolto in maniera così profonda. Per un po’ mi sono perfino detta che tu potessi essere quello giusto, quello con cui passare il resto della mia vita… ed ora mi sento una sciocca. In cambio ho ricevuto l’ennesima delusione. Non ti affannare cercando di trovare un modo per recuperare, per ricomporre i pezzi della nostra storia, perché questo modo non esiste e lo sappiamo entrambi. Per questo motivo quando leggerai queste poche righe io sarò già lontana. Desidero tu faccia un’ultima cosa per me, me lo devi… non farti sentire né vedere mai più. Questa volta non tornerò sui miei passi. Addio per sempre, Logan. Rory”. Un colpo di clacson proveniente dalla strada la risvegliò dai suoi mille pensieri: prese le proprie cose, andandosene senza nemmeno voltarsi indietro.
Scese dal taxi dopo soli sei isolati: si fece aiutare coi bagagli che poi dovette caricare di nuovo, ma questa volta sulla sua macchina, rimasta parcheggiata accanto al locale della festa. Il marciapiede… si, il marciapiede sul quale Jess si fermò ad abbottonarle teneramente il cappotto, su cui asciugò le sue lacrime… era lì ad attenderla, a rinfacciarle ciò che aveva perso. Si appoggiò per un paio di minuti al cofano dell’auto per pensare, riflettere ancora un po’… non giungendo a nessuna conclusione, decise di ripartire. Guidò con il volume dell’autoradio al massimo, cantando a squarciagola per evitare di tornare a riflettere: le sembrò di non avere più una direzione certa… di essere in balìa di un destino crudele e beffardo. Paris e Doyle avevano accettato di ospitarla di nuovo, in attesa di un alloggio libero: le sembrò un dejà-vu. Nonostante quel punto fermo, continuò a sentirsi una vagabonda senza meta. Perchè quel macigno sullo stomaco era tornato a farsi sentire? Aveva di nuovo in mano il proprio destino… o si trattava di una semplice illusione? Fu questione di un attimo: fece inversione di marcia e decise di prendere realmente in mano la propria vita, una volta per tutte! Arrivò a Stars Hollow dopo poco, per ora di cena, e la trovò completamente addobbata in onore della festa dell’artigianato artistico: una delle solite trovate di Taylor per attirare turisti da ogni parte del Paese. Festoni colorati avvolgevano il gazebo, stand dipinti offrivano ai visitatori incuriositi prodotti di ogni tipo - dai piatti decorati con le immagini dei presidenti americani fino alle candele profumate all’aroma di mela candita - e luci intermittenti illuminavano ogni albero della piazza. Lasciò l’automobile vicina all’edicola e si diresse a piedi verso il locale di Luke: sembrava deserto, completamente buio, così prese un paio di sassi e li lanciò verso la finestra al primo piano. “Luke è andato da April stasera” comparì alle sue spalle un Kirk tutto imbronciato. “Ah, grazie per l’informazione, Kirk… qualcosa non va?” “Avevo chiesto a Jess di aprire lo stesso, anche se Cesar si era preso la serata libera, ma… niente! Ho trasportato tonnellate di scatoloni per aiutare Taylor ad allestire la piazza ed ora i morsi della fame mi stanno divorando! Credo di aver avuto un’allucinazione poco fa, vedendo Madonna salire sul palco!” disse, massaggiandosi lo stomaco. “Allora Jess è ancora a Stars Hollow?”. “Si… quel Jess… mmmm… si è chiuso in casa insieme agli hamburger, le patatine, il formaggio…” continuò a lamentarsi lui. Fu allora che la ragazza sentì che una buona stella stava di certo vegliando su di lei. “Kirk, ho un’idea: dammi una mano a realizzarla e ti prometto che avrai libero accesso alla cucina di Luke per tutto il resto della serata. Ci stai?” Il suo sguardo s’illuminò: “Farei di tutto per un po’ di bacon croccante…”. Passò poco tempo ed il piano venne attuato con successo: grazie al suo aiuto, Rory riuscì a salire sul palco centrale, posto vicino al gazebo, e ad impossessarsi del microfono del povero Taylor, impegnato a risolvere un “improvviso” problema presentatosi allo stand delle bambole di pezza. “Prova… uno, due… bene, salve Stars Hollow!” e la ragazza rapì in un istante l’attenzione di tutti i presenti: “ Sono Rory Gilmore, beh molti di voi mi conoscono da quando portavo ancora il pannolino… non penso ci sia bisogno di grandi presentazioni! Vi chiedo di perdonarmi per questa incursione improvvisa, che di certo non è da me”. “Rory? Ma cosa…” fra la folla si fece largo Lorelai, sbalordita dalla scena che le si presentava davanti agli occhi. “Sapevi che era tornata?” le chiese Sookie, sorridendo. “No. E non capisco cosa stia combinando su quel palco… certo, guarda il portamento, lo stile… tutta sua madre!” scherzò, addentando la sua mela caramellata. Il monologo di Rory continuò, nonostante le lamentele furiose di Taylor, mentre la voce si fece, frase dopo frase, sempre più emozionata: “Sono qui per parlare ad una persona speciale. Vi chiederete perché rendersi ridicola così davanti a tutti… beh, per far capire a questa persona che sono disposta a tutto pur di riconquistare la sua fiducia!”. Sookie lanciò uno sguardo incredulo all’amica; Lorelai scosse le spalle, ignara delle intenzioni della figlia. Gipsy smise di discutere con Jackson riguardo un pezzo di ricambio per il suo furgoncino; Lane mise a tacere Brian e Zack, intenti a chiacchierare di un vecchio album dei Clash… l’intera cittadina si zittì, tanto che perfino Paul Anka non emise nemmeno l’accenno di un guaito. “Zucchero… avanti, dicci chi è questa persona!” la incitò Babette. “Non stiamo più nella pelle, tesoro!” aggiunse Miss Patty. La ragazza sospirò profondamente e poi riprese il proprio discorso: “Jess Mariano, lo so che ci sei… Affacciati a quella finestra perché non me ne andrò da qui finché non l’avrai fatto!”. La piccola folla iniziò a rumoreggiare e ad osservare incuriosita il palazzo di Luke, ma nessuna traccia del suo giovane nipote sembrò presentarsi ai loro occhi. Fu allora che Lorelai capì: “Oh, mio Dio!”, esclamò: “Non può essere… ancora lui!”. “Credi faccia sul serio?” domandò perplessa Sookie. “Mia figlia se ne sta su un palco ad urlare… a Jess… ti rendi conto??? O il ritorno a Yale le ha dato alla testa o qualcosa dev’essere successo in questi ultimi due giorni! Qualcosa che ha pensato bene di non dirmi!”. “Però, se ci pensi bene, è così romantico…” “Sookie!!! Niente di ciò che riguarda quel teppista può essere romantico… o minimamente positivo!” e subito dopo continuò: “Le ha spezzato il cuore più di una volta… ed è sempre toccato a me ricomporre i pezzi! Non riesco a capire perché Rory stia facendo tutto questo!”. “Penso che tra poco lo capiremo…” e l’amica le indicò la finestra aprirsi lentamente. “Jess!” sorrise Rory, stringendo nervosamente l’asta del microfono. Il ragazzo si guardò intorno completamente spaesato: lo spettacolo di tutta la città che si era messa a fissarlo in modo a dir poco insistente lo terrorizzò, tanto che quasi decise di richiudersi alle spalle la finestra e tornare al proprio libro: “Cosa diavolo… Rory? Cosa fai a Stars Hollow? E poi… su quel palco?”. “Lo so che penserai di avere a che fare con una svitata, ma ti chiedo di stare un attimo in silenzio ad ascoltarmi!”. “Ma…” sbuffò lui, insofferente davanti alla folla che continuava ad osservarlo divertita. “Jess Mariano… sei entrato nella mia vita come un uragano, sconvolgendo parte dei miei principi, aprendomi gli occhi su molti aspetti della mia vita… dalla mia vita sei anche uscito, per poi rientrarvi con prepotenza ed uscirne di nuovo… ogni volta sei stato capace di spiazzarmi! Pensavo mi avresti portata alla pazzia! Per non parlare di questi stupidi ruoli che ci hanno cucito addosso: io, la ragazza precisa e coscienziosa… tu, il ragazzo da tutti considerato “sbagliato”, sempre pronto a combinare guai! Per un po’ siamo stati al centro dei pettegolezzi di questa città e forse anche questo ha contribuito a separarci… ma nessuno sa veramente la persona speciale che sei, ciò che si nasconde sotto quella scorza dura! Nessuno sa che è per merito tuo se sono tornata a studiare, se sono uscita dalla fase più brutta della mia vita! Ora sono stanca, stanca di combattere contro qualcosa che sono convinta sia sempre stato scritto nel mio destino… il mio destino è ora, su questo palco, con la voce che mi trema e il cuore che sembra volermi uscire dal petto, a dirti ciò che provo per te… Jess, torna a far parte del mio mondo, torna a farne parte per sempre! Perché non credo riuscirei a trascorrere nemmeno un altro minuto senza di te!”. Fu allora che partì un enorme applauso, mentre Lorelai si sorprese a piangere, seguita a ruota da Sookie che, tra i singhiozzi, esclamò: “Sono le parole più belle… si… le parole più dolci del mondo… Ehi, perché ti commuovi? Tu non eri quella contraria a tutto questo?”. “La cosa più importante del mondo per me è la felicità di mia figlia. Devo ammettere di non averla mai vista così prima d’ora… non compierebbe un simile gesto se non ne fosse convinta… ed io lo devo accettare, Sookie. La mia bambina è davvero diventata una donna! Ed è una donna stupenda!” si asciugò le lacrime dal volto, leggermente imbarazzata. “Anche se si tratta di Jess?” “Anche se si tratta di Jess!” accennò una smorfia di disappunto per poi scoppiare in un bellissimo sorriso. Senza dire una parola, il ragazzo scomparve di nuovo dietro le imposte. La folla si guardò intorno perplessa. “Speriamo che quel Jess si comporti bene una volta tanto!” commentò Miss Patty all’indirizzo di Babette che singhiozzava rumorosamente coprendosi con un kleenex. Dopo un po’ di suspense, la porta del locale si aprì: si fermò sui gradini con le braccia incrociate e uno sguardo terribilmente serio. Rory temette di perdere il controllo, di morire d’infarto su quel dannato palco: aveva fatto un errore forzandolo così? Eppure sapeva che non era di certo il tipo da serenata al chiaro di luna… forse, senza rendersene conto aveva rovinato tutto! Fu allora che Jess si mosse all’improvviso… corse sul palco e le si avvicinò. Continuò a guardarla con un’aria che non lasciava presagire niente di buono, finché non si ritrovarono l’uno davanti all’altra e fu lui a parlare: “Penso che innanzitutto dovremmo portarci ad una distanza di circa trenta centimetri”. I lineamenti si fecero molto più dolci e le sue dita sfiorarono quelle di Rory che tremavano dall’emozione. La prese tra le braccia, avvolgendola di nuovo col dolce profumo della sua pelle, e la baciò. Fu uno di quei baci da far tremare il terreno, quelli da lasciare senza respiro. Rimasero a guardarsi negli occhi, incuranti dei mille sguardi che stavano loro incollati, finché Jess non le accarezzò il viso e disse: “Non ho smesso di amarti neppure per un secondo, Rory Gilmore!”. Si baciarono di nuovo e questo scatenò un secondo fragoroso applauso. “La musica… fate partire la musica, ragazzi! Bisogna festeggiare!” gridò Miss Patty alla band di Lane, la quale nel frattempo era rimasta immobile a contemplare il momento speciale dell’amica, stringendo al petto le bacchette della batteria. “Sei arrabbiato?” sussurrò Rory, vedendo l’espressione un po’ imbarazzata del ragazzo. “Forse dovrei… Sali sul palco senza il permesso di Taylor e monopolizzi l’attenzione di un’intera città… Sei diventata davvero una cattiva ragazza, Gilmore! Per non parlare della mia reputazione rovinata: tanta fatica per farsi odiare da queste persone e tu con qualche frase ad effetto riesci a farmi apparire ai loro occhi come un angelo! Dovrò correre ai ripari dando fuoco al chiosco dei gelati, che ne dici?” si mise a ridere lui. “Potrebbe funzionare!” sospirò lei. “Tesoro, non si fanno queste cose senza chiedere il permesso a mamma!” Lorelai si avvicinò al palco con aria indagatrice. “Mamma, sei qui… so che sarà stato uno shock per te, ma gli ultimi giorni sono stati ricchi di novità!” disse Rory, mentre gli splendidi occhi celesti non volevano proprio saperne di staccarsi da quelli del suo cavaliere. “L’ho immaginato… e direi che mi spetta almeno una bella chiacchierata di aggiornamento, non sei d’accordo?” si mise a scherzare “Comunque mi è piaciuta l’interpretazione di Giulietta, peccato per i ruoli invertiti…”. “Improvvisazione…” rispose lei “…ho avuto una buona maestra!”. Subito dopo Lorelai prese ad indicare il ragazzo: “E tu Jess… quando penso di essermi liberata di te…” e, assumendo un tono ironico, terminò: “… ricompari come per magia!”. “Questa volta credo proprio sarà per sempre, signora!” sorrise lui. “Uhmmm… cercherò di fidarmi! Soltanto una cosa: vedi di trattare bene la mia piccola, capito? Hai già esaurito tutti i tuoi bonus… ultimo avvertimento! Ora vi lascio alle vostre effusioni, piccioncini… santo cielo, ormai avete ricoperto di zucchero e miele l’intera piazza! Ho visto singhiozzare perfino Jackson!”. “Ti voglio bene, mamma!” “Anch’io, tesoro!” Effettivamente le parole di Lorelai rendevano giustizia al clima creatosi tutt’intorno. L’intera Stars Hollow partecipò eccitata e commossa all’evento fuori programma: perfino Taylor gioì, suo malgrado, del successo che ne avrebbe tratto la fiera stessa. L’atmosfera fu interrotta soltanto per un momento dalla voce di Kirk, proveniente dalla cucina di Luke: “Si, ora è tutto mio!!! Tutto Mio!!!”… nonostante questo, la festa proseguì per tutta la notte.
THE END
Edited by Francis82 - 12/3/2007, 20:55
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