L'amore conta

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stordita81
view post Posted on 27/10/2007, 13:14




Titolo L'amore conta
Autore Stordita 81
Genere FanFiction
Stato in corso
Breve descrizione da parte dell'autore: non contiene spoiler, ambientata dopo la 6x22, è la mia primissima e di sicuro ultima FF, mi è venuta di getto al lavoro..mi affido alla vostra clemenza


CAPITOLO 1

E di colpo senti crush...
Spaventata, spense il motore, scese dall’auto e si recò immediatamente a controllare se quella sua distrazione aveva recato danni seri alla sua jeep. Si rasserenò subito nel notare che il paraurti era solo leggermente ammaccato. L’asfalto ghiacciato per l’abbondante nevicata della scorsa notte, l’aveva tradita, facendola andare a sbattere contro l’auto in coda davanti a lei.

E di colpo sentì crush...
Imprecò, spense il motore, guardò nello specchietto retrovisore e imprecò di nuovo...Li in piedi, avvolta in un cappotto nero, c’era Lorelai, e pensò dannazione...
Non avevano più parlato, e nemmeno ci teneva a farlo, dopo quel fatidico giorno, dopo quel giorno in cui Lorelai gli aveva detto di essere andata a letto con Christopher...il sol pensiero lo fece ancora rabbrividire...
Erano passate ormai diverse settimane, ma quel vortice di dolore, rabbia, delusione era ancora li, che non gli dava tregua, che lo soffocava continuamente, impedendogli quasi di respirare.
Inspirò, si fece coraggio ed uscì dall’auto.

Solo allora Lorelai notò e riconobbe il furgone di Luke.
Sentì la terra mancarle sotto i propri piedi.
Restò immobile.
I loro occhi si incrociarono solo per qualche breve istante, poi istintivamente Lorelai abbassò lo sguardo, pronunciando con un filo di voce:
“Scusami, ho frenato troppo tardi, ma non mi sembra che ci siano grossi danni...”
E Luke, che non aveva smesso neanche per un secondo di fissarla, con tono freddo e seccato, le rispose:
“Già, perchè tu non pensi mai alle conseguenze delle tue azioni.....”
Frecciatina ironica e pungente che ferì dritto al cuore Lorelai.
Senti gli occhi piano piano inumidirsi e diventare lucidi, ma con le ultime forze rimaste riuscì a trattenere le lacrime, e sempre a tesata bassa gli ripetè:
“Scusami”
Proprio non riusciva a guardarlo negli occhi, quegli occhi di un blu intenso, quegli stessi occhi che per molti anni non erano stati in grado di nascondere quel sentimento vero e genuino, quel sentimento che testa e cuore avevano più volte cercato di reprimere, quel sentimento che cresceva giorno dopo giorno, e di cui lei se ne era accorta solo molto tempo dopo...
Quegli stessi occhi ora erano freddi, spenti, ed era solo per colpa sua.
Si senti morire per questo.
Luke non riuscì più a trattenersi e le riversò addosso tutta la sua rabbia:
“Non ne posso più di sentire le tue scuse, non fai altro che ferirmi di piu”
Nel sentirgli pronunciare quella frase, Lorelai provò una forte fitta al petto, e caldi lacrime iniziarono a rigarle il volto. Rimase in silenzio, incapace di rispondergli, incapace persino di emettere qualsiasi suono.
Luke continuò ad infierire:
“Voglio solo che tu sparisca, mi da fastidio anche solo sentir pronunciare il tuo nome...desidero solo che tu sparisca...”
Si sentì svuotato. finalmente era riuscito a dar sfogo a tutto il suo dolore.
Si sentì alleggerito.
Sapeva di averla ferita come mai aveva fatto fino ad ora, sentiva che Lorelai si meritava tutto il suo disprezzo, ma non appena la sentì singhiozzare, gli si strinse il cuore e un’istintiva voglia di stringerla forte a se lo persuase. Capì in quel preciso istante di quanto si sentisse debole, paralizzato, disarmato nei confronti di quei sentimenti che, nonostante tutto erano ancora li, che nonostante tutti i suoi sforzi, erano ancora li, con la nitida e schiacciante consapevolezza che sarebbero rimasti li per sempre.
In cuor suo sapeva che avrebbe potuto di nuovo essere felice con un’altra donna, ricostruire la propria vita e voltare pagina, ma non sarebbe stata quella felicità che non ti fa dormire la notte, che ti brucia dentro tanto che è forte, che ti fa sorridere anche senza alcun motivo, quel tipo di felicità che omai era convinto avrebbe provato solo con Lorelai.
Tutto ciò lo fece stare ancora più male.
Lorelai rimase completamente pietrificata nel sentirgli dire quelle parole, che mai avrebbe creduto potessero uscire dalla bocca del suo Luke...già ma ormai non era più il suo Luke, e magari presto sarebbe diventato il Luke di qualcun’altra.
Il solo pensiero la fece rabbrividire.
Sentì le lacrime rigarle il volto, non riuscì più a trattenersi e iniziò a singhiozzare vistosamente, e con quel briciolo di forza che le era rimasta, riuscì a pronunciare:
“non ti preoccupare, non mi vedrai più”
Si strinse ancor di più nel suo cappotto e si incamminò in direzione della sua jeep. Si stupì di come riuscisse a mettere un piede dietro l’altro, le sue gambe tremavano, e la sua vista era appannata per le troppe lacrime cadute.
Luke rimase in piedi a guardarla andare via, andar via da lui e dalla sua vita.
Lorelai salì in macchina, rimase ad osservare il furgone di Luke accendersi e ripartire, con la certezza e la promessa che quella sarebbe stata l’ultima volta che l’avrebbe visto.
Si sentì morire....di nuovo.
Accostò la machina nel parcheggio più vicino, non se la sentiva ancora di guidare, e lasciò che tutto il suo dolore venisse fuori.
Desidero solo che tu sparisca.. quelle maledettissime parole continuavano a rimbombarle in testa e ogni volta le procuravano una ferita sempre più profonda. Aveva appena perso l’uomo della sua vita, il suo migliore amico, un solido punto di riferimento per sua figlia, il suo spacciatore di caffè, aveva appena perso l’unico uomo che in cuor suo sapeva avrebbe mai amato...e non se lo sarebbe mai perdonato. Si accasciò sul sedile, esausta, chiuse gli occhi, immersa nei suoi mille ricordi, quando il suono del suo cellulare la riportò alla realtà. Guardò il display, era Rory. Si tirò su, si asciugò le lacrime e rispose al cellulare:
“pronto” disse tirando su con il naso
“Hey mamy, ma che fine hai fatto? io sono a casa già da un pezzo, non dirmi che ti sei fermata a quella pasticceria all’angolo, visto che ti sei persa le tortine di mela della nonna...”
Quella sera, come tutti i venerdì, erano state a cena a casa Gilmore e all’ennesima domanda sul perchè Luke non fosse venuto a cena anche quella volta, Lorelai non riuscì più a mentire e raccontò tutto ai suoi, della notte trascorsa con Christopher e della conseguente rottura con Luke.
Iniziarono ad attaccarla, sul perchè glielo avesse tenuto nascosto fino ad ora, iniziarono a rinfacciarle tutti i suoi sbagli e all’ennesima affermazione di Emily sul perchè non avesse voluto sposar Chris quando era rimasta incinta, Lorelai non ne potè più. Si alzò da tavola, e se ne andò. Era stanca di parlarne, era stanca di sentirsi ripetere sempre le stesse cose.

Lorelai esitò un attimo a rispondere a Rory.
“Hey mamy, ci sei, tutto ok?” iniziò a preoccuparsi Rory.
“ Si tesoro, ho fatto tardi perchè poco fa ho fatto un piccolo incidente, ma stai tranquilla sto bene”
“Cosa, ma è tutto ok? dimmi dove sei che ti vengo a prendere”
“non ce n’è bisogno, fra 10 minuti sarò a casa e ti spiegherò tutto” e riattaccò il telefono.
Suonò la porta, Rory andò ad aprire. Lorelai era li in piedi, con uno sguardo spento, distrutto, e con un paio di occhi blu che imploravano aiuto. Rory non disse nulla, la strinse forte a se e le sussurrò piano in un orecchio:
“lo supereremo insieme , mamma”
Lorelai abbozzò un sorriso e sprofondò nelle confortevoli braccia della figlia.
Quella stessa notte, ci fu un violento temporale che sciolse tutta la neve caduta i giorni scorsi.
 
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stordita81
view post Posted on 29/10/2007, 23:35




6:45
Un buffo orologio peloso, che ronfa come i gatti, iniziò a suonare svegliando un’assonnata e imbronciata Lorelai. Come tutte le mattine, da un paio di mesi a questa parte, appena sveglia, una volta aperti gli occhi, si girava istintivamente verso l’altra meta del letto...ma anche quella mattina lo trovò vuoto...
C’era un silenzio assordante in quella casa da quando Luke se ne era andato...
Non si sentiva più quell’odore di caffe misto a ciambelle provenire dalla cucina e inebriare l’intera camera da letto..quella era l’unica cosa che riusciva davvero a convincerla a scendere dal letto.
Non si sentivano più le solite lamentele di Luke, perchè non riusciva mai a trovare la sua biancheria intima, visto che Lorelai quando sistemava i panni appena lavati sbagliava sempre cassetto, mischiando i calzini con le mutande.
Non si sentiva più il rumore del rasoio, mentre si faceva la barba e quell’inconfondibile profumo del suo dopobarba, che Lorelai, per stuzzicarlo, puntualmente prendeva sempre in giro, dicendo che le ricordava l’abre magique, anche se sotto sotto adorava sentire quella fragranza dolciastra sulla sua pelle lisca e ogni volta non poteva fare a meno di sbaciucchiargli il collo.
Rimasi li in piedi ad ascoltare...ora si sentiva solo il silenzio della solitudine...
Anche quella mattina, come tutte le mattine, aveva pensato a lui...

4:45
Come tutte le mattine, alla stessa ora, fu svegliato dal ripetitivo rumore metallico della sua sveglia. Luke si alzò, si stiracchiò e istintivamente si girò verso il letto, e si rattristò nel vedere che i cuscini erano tutti sistemati cosi come li aveva lasciati la sera prima, e che il suo piumone marrone era solo leggermente stropicciato.
Non c’era più nessuno che gli rubava sempre tutti i cuscini e che lo costringeva ad alzarsi il giorno dopo sempre con il mal di schiena...
Non c’era più nessuno che per tutta la notte gli sottraeva il piumone e se lo rannicchiava tra le gambe lasciandolo sempre per metà scoperto...
Non c’era più quel musetto imbronciato che si lamentava sempre del noioso rumore della sua sveglia e che lui puntualmente, per farla stare zitta, le prometteva che sarebbe andato a comprare una sveglia che avesse una suoneria più allegra...
Non c’era più quel paio di occhioni blu, che ancora assonnati, lo seguivano in ogni suo piccolo movimento mentre si vestiva...
Anche quella mattina, come tutte le mattine...aveva pensato a lei...


Scese di corsa in cucina, era in ritardo come al solito, si versò una tazza di caffe bollente, ne sorseggiò un pò, si mise una manciata di cereali nella tasca del cappotto, salutò Paul Anke e uscì. Una volta salita in macchina, il suo telefono iniziò a squillare, ed iniziò a cercarlo in tutti gli scompartimenti della sua borsa, forse era davvero arrivato il momento di decidersi a pulirla, quando finalmente lo trovò si mise l’auricolare, e guardando il numero rispose:
“Michelle...cinque minuti e arrivo” disse Lorelai facendo una smorfia.
“Possibile che sei sempre in ritardo? che scusa ti inventerai questa volta? che il gallo stamattina non ha cantato perchè ieri sera è stato al party con le galline ed ora non ha più la voce...?”
“Michelle...piantala”
“o forse hai trovato la strada bloccata perchè un esercito di cavallette aliene è atterrato sulla terra per dichiarare guerra ai grilli?”
“Michelle..te lo dico per li tuo bene...non mangiare più quelle schifezze al ginseng...ti creano forti squilibri mentali...comunque perchè mi hai telefonato, oltre che per mettermi in guardia dall’invasione delle cavallette o sulla salute del mio gallo?”
“Volevo solo dirti che qui alla locanda c’è un tizio che chiede di te”
“quale tizio?”
“non ricordo il suo nome, comunque mi sembra uno a posto, raffinato e galante, non come quel tipo con la camicia di flanella ed il cappellino”
“per caso è un francese?”
“no purtroppo”
“Fallo accomodare, offrigli un tazza di caffè, e dirgli che fra poco sarò li...ciao” e riattaccò il telefono.

Lorelai arrivò alla locanda, parcheggiò la jeep nel vialetto, si mise in bocca un altro pò di cereali che aveva nella tasca del suo cappotto, ed entrò, incuriosita su chi fosse l’uomo che la cercava.
Appena lo vide lo riconobbe subito...era Mike Amstrong...chissà cosa voleva da lei.
Quando anche lui la notò, gli sorrise e gli andò incontro.
“Salve Mike” disse cordialmente Lorelai porgendogli la mano.
“Salve Lorelai...devo ammettere che ha fatto davvero un ottimo lavoro qui...mi piace molto il suo stile...” le rispose Mike stringendole la mano.
“I complimenti fatti da un uomo della sua esperienza valgono doppio, comunque grazie...ci ho dedicato tutta me stessa a questo progetto”
“non voglio disturbarla oltre e vengo subito al motivo della mia visita....avrei una proposta da farle”
“um..interessante, mi dica”
“ho appena ottenuto il finanziamento...vorrei aprire una catena di piccoli hotel a Los Angeles...e sto cercando una persona che gestisca il tutto..le ho già detto che mi piace il suo stile..”
“ e ha pensato a me...”
“sarò onesto, questa volta non accetterò così facilmente un no come risposta”
“la ringrazio per aver pensato a me...ma”
“No..non mi dica nessun ma...”
“ma non posso risponderle così su due piedi...ci devo pensare...”
“certamente...non volevo una risposta immediata, anche perchè dovrebbe trasferirsi a Los Angeles..e sarebbe un bel cambiamento da Stars Hollow”
“Gia...trasferirmi...le farò sapere”
“aspetto sue notizie allora, così le spiegherò più in dettaglio in che cosa consisterebbe la mia proposta...a presto Lorelai”
“ok, arrivederci” disse infine Lorelai.

Non appena Mike se ne fu andato, corse in cucina e raccontò tutto a Sookie.
“Gli hai risposto di no vero?” le chiese immediatamente Sookie
“Perchè avrei dovuto dirgli subito di no?!”
“Non ci starai mica pensando seriamente”
“può darsi”
“ma hai capito che vorrebbe dire trasferirsi dall’altro lato del paese...”
“no, pensavo di dover fare la pendolare”
“Lorelai...a alla locanda non ci pensi?”
“è proprio alla locanda che sto pensando..potrei farci un’ottima pubblicità e lavorando con uno in gamba come Mike potrei imparare ancora tantissimo..e poi non è detto che dovrò stare li per sempre...non devo mica firmare un patto con il diavolo”
“tu non lo stai facendo per la locanda”
“Ah no...e per che cosa allora?”
“per Luke”
“che cosa c’entra Luke adesso?”
Era da tanto tempo che lei e Sookie non toccavano quell’argomento, dal giorno dell’incidente, e anche se non ne avevano più parlato, Sookie sapeva perfettamente come si sentiva Lorelai, anche se lei faceva di tutto per nasconderlo, voleva che tutti la vedessero come Wonder Woman..
“stai solo cercando di scappar via da lui, stai solo cercando un modo che ti aiuti a dimenticarlo...ma non è trasferendoti che risolverai la cosa...”
“io non sto scappando da lui...solo che ogni dannattissimo angolo di questo stupidissimo paese me lo fa ricordare...” disse lorelai abbassando lo sguardo “e fa male Sookie...tanto”, una lacrima le rigò il viso
“lo so, ma è una decisione importante, ci devi pensare bene”
“lo farò” disse Lorelai con un filo di voce
“vuoi una fetta di torta, l’ho appena fatta, è al cioccolato con le nocciole”
“dammene una doppia porzione” e le abbozzò un sorriso.





 
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stordita81
view post Posted on 3/11/2007, 12:14




Scese nel locale, era ancora buio fuori, tirò giù le sedie dai tavoli, accese la macchina del caffè, e diede una passata con lo straccio al bancone, in attesa dell’arrivo dei clienti. Si sentiva stupido perchè ogni volta che sentiva suonare il campanello della sua porta, alzava istintivamente lo sguardo con l’illusione che Lorelai potesse entrare e sorridergli, ma ormai era da tanto che lei non metteva più piede dentro il suo locale.
Dio..quel posto sapeva troppo di lei...pensò
Era li che si erano conosciuti, era li che Lorelai gli aveva dato il suo oroscopo, era li che il loro amore era cresciuto giorno dopo giorno, fino a quella sera, fino a quella sera in cui Lorelai, con il cuore in mano, gli aveva chiesto di essere sua per sempre. Ricordava ogni minimo particolare...poche parole, tanto imbarazzo, moltissimi sguardi, e quell’ emozione fortissima che gli arrivò dritto al cuore, accellerandone i battiti e impedendogli quasi di respirare...
Non riusciva ancora a crederci che la Lorelai di quella sera, che la sua Lorelai, potesse essere la stessa persona che l’aveva tradito andando a letto con Christopher...
La sua bocca, il suo corpo, la sua pelle, la sua anima erano state profanate e violate da quell’ individuo, ma soprattutto non riusciva ancora a crederci che Lorelai glielo avesse lasciato fare...
Ripensò al giorno dell’incidente, a quello che le aveva detto...voleva davvero che sparisse per sempre dalla sua vita? sarebbe riuscito a dimenticarla? che vita sarebbe stata senza di lei? non riusciva a trovar nessuna risposta a quelle domande...
Voleva solo che l’immagine di lei e Chris insieme non lo tormentasse continuamente, voleva solo che non facesse così male, voleva solo non amarla ancora così tanto...
Si scrollò la testa quasi come volesse cacciar via tutti qui pensieri, quando si rese conto che seduto davanti a lui, su di uno sgabello, c’era Kirk.
“che diavolo ci fai qui cosi presto?” gli chiese seccamente Luke.
“ho fatto il prima possibile”
“perchè?”
“è mercoledi” gli rispose Kirk
“e allora...domani è giovedi”
“ma oggi è giorno di croissant”
“te lo ripeto..e allora”
“sono indeciso su quale croissant mangiare..se quello ai mirtilli, al cioccolato con la glassa, alla marmellata o all’uva passa”
“e allora..” Luke cercò in tutti i modi di trattenersi..
“volevo avere più tempo per decidere e assicurarmi che ci fossero ancora tutti i tipi di croissant”
“bene..allora quale ti porto..”
“la fretta è cattiva consigliera amico mio, mia mamma dice sempre che..”
“Kirk”
“ok, portami un tost al formaggio...”
“ma non eri venuto per i croissant”
“si, ma hai messo il mio cervello sotto pressione ed ora non sono più in grado di scegliere”
“ok come vuoi, basta che poi te ne vai in fretta..” disse infine Luke e sparì in cucina.

Quello stesso giorno, nel pomeriggio...
“Ehi papà, sei pronto?” chiese April non appena entrò nel locale.
“Finisco di servire questa ordinazione e andiamo...hai fatto merenda?” le chiese Luke amorevolmente.
“non ancora, ho finito poco fa gli allenamenti di nuoto"
“ti ho conservato una crostata al lampone...”
“ummm...è la mia preferita”
“lo so” disse Luke porgendole un piatto con una fetta di crostata e ricevendo in cambio un sorriso.
Poco dopo uscirono per andare al centro commerciale, April aveva chiesto a Luke di accompagnarla perchè doveva comprarsi un nuovo costume per la piscina.

Quello stesso pomeriggio....
“Devo ancora prendere un sacco di cose, e stanotte me ne sono venute in mente altre..la crema abbronzante, gli occhiali da sole, le infradito gialle..quelle in omaggio con la rivista...ah e la tavola da surf...” disse Lorelai spegnendo il motore e scendendo dall’auto..
“e cosa intendi fare con una tavola da surf?”
“imparerò a far surff...”
“ma se a volte non riesci nemmeno a stare in equilibrio su due piedi, figuriamoci su una tavola da surf”
“sottovaluti le mie doti nascoste...e poi sto per andare a Los Angeles...non posso non averne una...ce l’hanno tutti...persino Schwarzenegger..e tu non vuoi che la tua mammina si senta esclusa solo perchè tu le hai lasciato comprare una tavola da surff...”
“no...certo che no...ehi mamy...sei proprio sicura di voler partire e lasciare tutto...tu ami Stars Hollow” disse Rory facendosi improvvisamente seria
“ho bisogno di riprendere in mano la mia vita capisci, ho bisogno di voltatre pagina...e non ci potrò mai riuscire se non me ne vado via da qui...”
“ma non ti sentirai sola laggiù”
“un po, ma ci sentiremo ogni giorno, e poi mi sono fatta installare una web cam sul mio pc..e se lo farai anche tu, ci potremmo vedere oltre che sentire..e poi tu fra poco ti laurei e chissà in quale città andrai a lavorare...”
“mi mancherai mamy”
“anche tu tesoro, ma abbiamo ancora qualche settimana prima della mia partenza e devo far ancora un sacco di cose..” disse Lorelai avvolgendo Rory in un tenero abbraccio, ed entrarono nel centro commerciale....





 
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stordita81
view post Posted on 11/11/2007, 19:08




Poco tempo dopo...
“perchè non ti provi questo?” le chiese Rory indicando un bikini leopardato.
“stai scherzando vero?! cosi mi chiameranno Jane, l’amica intima di Tarzan...” le rispose ironicamente Lorelai.
“non sei aggiornata...guarda che il leopardato sta tornando di moda, non hai visto l’ultimo vestito indossato da Angelina Jolie? “
“eccolo..l’ho trovato, vado a provarmelo nel camerino” esclamò soddisfatta Lorelai, tenendo in mano un bikini azzurro con delle frangie laterali..
“bello...ma mi sembra di averne visti altri carini laggiù...vado a dargli un’occhiata...”
“ok” le rispose Lorelai, ormai vicina al camerino.

“ma non posso prenderne uno qualunque” disse April a Luke
“scusa, ma non sono tutti uguali?”
“sono tutti neri, ma vedi questo qui ha le strisce rosse a lato, e questo invece ce le ha verdi,a me piace quello con le strisce rosse, ma se prendo questo poi devo cambiare anche la cuffia perchè non si abbina con il costume, e se cambio la cuffia devo cambiar gli occhialini...”
“lo sai che stai iniziando a parlare come una donna...”
“papà non sono più una bambina”
“gia me ne sto rendendo conto”
“allora prendo questo con le strisce rosse, poi magari andiamo a vedere anche le cuffie...”
“ come vuoi April..ok andiamo a vedere come ti sta..” e raggiunsero i camerini...

Lorelai si stava provando il bikini, aveva sentito dei passi, era convinta fosse Rory...si diede un’ultima occhiata allo specchio, fece una mezza smorfia e aprì di scatto la tendina...e senza guardare chi avesse di fronte disse con tono deluso:
“mi stringe un po troppo sul sedere, e poi queste frangie mi fanno il solletico...tu che ne pensi?”
fini di aggiustarsi la spallina del costume,e alzò finalmente lo sguardo per vedere la reazione di Rory, ma li di fronte a lei, che la guardava imbarazzato c’era Luke...
Lorelai arrossì di colpo e senza dire nemmeno una parola richiuse subito la tendina del camerino e vi si rifugiò dentro.
Abbassò istintivamente lo sguardo e solo in quel preciso momento realizzò ciò che indossava..un misero bikini..e poi quella sua battuta che le stringeva sul sedere...” sicuramente uno dei miei momenti più imbarazzanti...da guinnes dei primati..” pensò Lorelai.
Si appoggiò alla parete del camerino...non poteva crederci che li fuori c’era Luke...” e ora che faccio? dovrei dirgli qualcosa? non posso mica star rinchiusa qui dentro e far finta che non sia successo nulla...dai Rory sbrigati a venire” disse fra se e se Loreali.
Nei mesi scorsi aveva cercato in tutti i modi di evitarlo, non era più andata alle riunioni cittadine e aveva persino cambiato supermercato per paura di incontrarlo da Dossie, ed ora era lì fuori, a pochi metri da lei...per una banalissima coincidenza, per uno strano caso del destino o semplicemente perchè era scritto da qualche parte...

“e ora che faccio? dovrei dirle qualcosa o faccio finta di niente?non potrà certo rimanere rinchiusa li dentro per molto tempo” penso Luke.
Sapeva che prima o poi l’avrebbe rivista...Stars hollow non era certamente una paese così grande..si era chiesto che cosa avesse provato nel rivederla...distacco, rabbia, indifferenza, ma l’unica cosa che riuscì a sentire in quel brevissimo istante in cui i loro occhi si erano incrociati...era che gli era mancata terribilmente...odiava ammetterlo a se stesso, ma gli mancava ogni cosa di lei...gli venne da sorridere nel ripensare alla scena di poco fa...a lei in costume, a lui imbarazzato, a lei chi si accorge di lui e che si nasconde nel camerino...i suoi pensieri vennero interrotti da una voce familiare...

“Ehi mamy, ho trovato altri due costumi molto carini che potrebbero piacerti, vedrai farai un figurone a Los Angeles..come ti st...” Rory si bloccò non appena notò Luke fuori dal camerino..
“ciao Rory, piccolo il mondo vero?” le disse Luke, era la prima cosa stupida che gli era venuta in mente di dire...aveva detto Los Angeles? aveva capito giusto? o era una delle loro solite battute ironiche? o forse no..in fin dei conti non sapeva più niente delle loro vite..

“ciao Luke...già...è strano incontrarti qui..cioè non è proprio il genere di posto in cui ami andare...” gli rispose Rory, vistosamente imbarazzata...mi avrà sentito poco fa? avrà capito il mio riferimento a Los Angeles? lanciò di nascosto un’occhiata al camerino di Lorelai...ma che starà facendo? si sarà accorta che qui fuori c’è Luke? dio mio che situazione...pensò Rory.

“hai ragione, lo sai come sono fatto..ma ho dovuto accompagnar April a comprarsi un nuovo costume per la piscina e quindi..”

“ciao rory...ehi papà questo mi è grande, mi andresti a prendere una taglia più piccola?” disse april spuntando fuori dal camerino.

“ok..vado” disse Luke, decisamente sollevato per aver trovato un pretesto per allontanarsi un po da quella situazione..

“mamy..ci sei?” disse Rory non appena Luke se ne era andato..
“si.. ho provato il costume azzurro ma non mi convince molto” le rispose Lorelai, che nel frattempo si era rivestita, ed usi dal camerino.

“ehi ciao Lorelai..ci sei anche tu...” gridò April non appena senti la sua voce.
“ciao cucciola....stai facendo shopping ance tu?” le chiese dolcemente Lorelai.
“si..solo che fare shopping con un uomo non è molto gratificante...”
“già..e sei poi quell’uomo è Luke le cose si complicano, visto che non ama particolarmente questo genere di cose...”
“ehi..guarda che ti ho sentita...”esclamò Luke sorridendo..
Lorelai impallidi...due momenti imbarazzanti...pensò

“ti ricordo che ti ho accompagnato molte volte a far shopping e non mi sono mai lamentato...anche quando hai passato più di tre quarti d’ora sullo stesso paio di stivali” disse scherzosamente Luke...
“ma se brontolavi di continuo, ti chiamavo brontolo...l’ottavo nano...” gli rispose Lorelai, stando allo scherzo.
“avevo rimosso quel sopranome...e comunque tu avresti fatto perdere la pazienza anche a un santo..”
Lorelai non potè fare a meno di sorridere...Luke rimase incantato per qualche secondo ad osservarla..era da molto..troppo tempo che non la vedeva sorridere..non ho mai visto niente di così bello...pensò Luke.

“ehi papà..sei fra noi...?” disse April per prenderlo in giro, perchè si era accorta di come Luke stava guardando Lorelai...
“si...scusa...ecco provati questo...”le rispose Luke, arrossendo per essere stato colto in fraglante e diede ad april il costume.

“mamy, vuoi provarti anche tu questi?” le chiese Rory
“ok, tesoro” e rientrò nel camerino.

poco dopo inizio a squillare un cellulare...
“pronto” rispose seccamente Lorelai
“è con quel tono che si risponde a tua madre?” disse freddamente Emily...
“scusa mamma, solo che adesso non è il momento giusto”
“per te non è mai il momento giusto”
“Arghhh...mamma sono in un camerino del centro commerciale...”
“volevo solo chiederti se hai già trovato una sistemazione per quando andrai a Los Angeles..perchè sai abbiamo dei parenti laggiu...e potrebbero darti una mano per cercare un appartamento...”
“grazie, ma ho già provveduto io..”
allora ti sei già trovata un appartamento?
“dobbiamo parlarne proprio ora...?”
“perchè sono sempre l’ultima a sapere le cose?”
“arghhh....”
“Lorelai..non puoi sempre trattarmi come un’estranea”
“..mamma..non mi serve un appartamento starò in albergo..”
“in albergo?..come le donne dai facili costumi..”
“mamma è uno degli alberghi in cui dovrò lavorare. ora scusami ma devo proprio andare..a venerdi...ciao.....” e riattaccò il telefono, prese le sue cose ed usci dal camerino...

“rory..puoi metterli via?”
“ma non ne prendi neanche uno?”
“magari un’altra volta...si è fatto tardi..devo ritornare alla locanda” disse Lorelai. Si era accorta di aver alzato la voce durante la telefonata...e Luke quasi sicuramente aveva sentito tutto...
“ok, come vuoi vado a posarli”

nel frattempo uscì anche April
“il costume va bene, papà posso andare a vedere se trovo qualche cuffia carina?”
“ok ci vediamo alla cassa...”
così Luke e Lorelai rimasero soli...


 
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stordita81
view post Posted on 18/11/2007, 11:55




“così.. sei in partenza?” le chiese Luke tutto d’un fiato. Sapeva che Lorelai non era tenuta a dargli nessuna spiegazione...non stavano più insieme..non faceva più parte della sua vita...ma doveva saperlo...

“c...come?” disse Lorelai notevolmente sorpresa dalla sua domanda e dal suo interessamento. Perchè me lo chiedi? Non farlo ti prego, non so se avrò la forza di dirti che sto per partire e che non so ne e se quando tornerò...come posso guardarti in quegli occhi sapendo che potrebbe essere l’ultima volta...come posso non sperare che tu mi dica di non partire..

“no...cioè scusami...non volevo impicciarmi...solo che ho sentito ciò che hai detto a tua mamma al telefono e...” si scusò Luke decisamente imbarazzato..

“beh..si..hai capito giusto...parto per Los Angeles”

“ah..bello..e quanto starai via?” le domandò ingenuamente Luke, non immaginando lontanamente ciò che Lorelai gli stava per dire...

“non so se tornerò...cioè si tornerò sporadicamente a trovare Sookie e gli altri e a controllare che alla locanda vada tutto bene...ma ho intenzione di trasferirmi li” disse Lorelai con un filo di voce e con lo sguardo basso...aspettando una sua risposta.

All’improvviso si sentì come se fosse stato appena schiacciato da un grosso sasso caduto dall’alto, come se un' auto l’avesse investito e calpestato più volte.
Non riuscì ad aprire bocca, ad emettere alcun suono, come se ogni suo muscolo si fosse paralizzato all’istante...abbassò di colpo lo sguardo, l’ultima cosa che voleva era che Lorelai si accorgesse del suo stato d’animo...non voleva, non poteva mostrarsi debole di fronte ai suoi occhi..
Ma perchè mi fa così male? perchè mi ha sconvolto così tanto? dopo tutto non era forse quello che volevo? non le avevo detto di sparire per sempre dalla mia vita?
Forse è meglio così, forse riuscirò a dimenticarla più in fretta, forse è davvero così che doveva andare a finire tra noi.
Cercò di autoconvincersi che fosse realmente così e mantenendosi il più distaccato e razionale possibile le rispose:
“bene..allora se non ci dovessimo più incontrare...in bocca la lupo per tutto...”

“g..grazie” bisbigliò Lorelai “ora devo proprio andare”, finì di allacciarsi il cappotto e senza nemmeno guardarlo un’ultima volta, si girò e se ne andò.


“niente..gli ho detto che parto e lui niente...come se la cosa non lo toccasse minimamente...come se gli scivolasse tutto addosso, non mi aspettavo certo che mi implorasse in ginocchio di non partire...ma niente...ha mostrato più interesse quando Miss Patty ha cambiato colore dei suoi capelli..come se fossimo due perfetti estranei...come se tra noi non ci fosse mai stato nulla di importante...forse per lui è davvero così...forse non mi ha mai amato davvero...” si sfogò Lorelai non appena salì in macchina.

“non credi di esagerare un pochino?” le chiese Rory cercando di tranquillizzare Lorelai.

“no Rory...avrei preferito che mi dimostrasse tutto il suo odio, avrei preferito che mi insultasse, avrei preferito che facesse la danza della pioggia perchè sparivo dalle circolazione...invece niente...mi ha trattato con indifferenza e questo credimi fa ancora più male”

“mamma, Luke non è mai stato un tipo molto espansivo..lo sai benissimo, magari non lo da a vedere ma io so che dentro starà malissimo”

“no Rory...Luke è cambiato, non è più la stessa persona che ha conservato il mio oroscopo per anni, che mi ha regalato un archetto, o che mi ha costruito una pista di pattinaggio..non gli importa più niente di me...non gli importa adesso e non gli importava prima...altrimenti a quest’ora saremmo sposati...” e una lacrima le bagnò il viso.

“mamma non voglio vederti così” disse Rory stringendole la mano.

“stai tranquilla..da oggi basta...sono stanca di piangere, di non dormire la notte, sono stanca di essere continuamente di cattivo umore...mi sono innamorata di un uomo che non mi ama..ma ora basta..voglio essere felice” replicò Lorelai facendole un sorriso e accendendo la macchina.

“che ne dici di noleggiarci ‘come eravamo’ “ le propose Rory cambiando discorso.
“vuoi che la tua mammina si tagli le vene?” rispose sarcasticamente Lorelai.
“scusa...non ci avevo pensato...’pippicalze lunghe’”
“molto meglio..” e tornarono a casa.



“non ti piacciono proprio le fagitas vero?” disse April cercando di attirare l’attenzione di Luke, che era stato silenzioso e distratto per quasi tutta la cena.
“beh...non amo particolarmente la cucina messicana...ma a volte è bello cambiare no?”
“ehi, papy”
“che c’è?”
“hai quel muso lungo da oggi pomeriggio...da quando abbiamo incontrato Lorelai al centro commerciale”
“oh no...non è per quello, sono solo molto stanco”
“papà!” lo rimproverò April, sapendo che Luke le aveva mentito.
“ok...si..è anche per quello...” confessò Luke
“pensi ancora a lei vero?”
“oh..no” mentì per la secona volta Luke...”sono solo un pò sorpreso perchè mi ha detto che si trasferisce a Los Angeles...tutto qua..”
“davvero? mi sembra starno che Lorelai lasci Stars Hollow...lei adora vivere qui...”
“già..ma mi è sembrata molto convinta della sua scelta”
“ma tu starai bene vero?” si preoccupò April
“certo tesoro...ci sei tu...” le rispose dolcemente Luke.

April gli sorrise, si alzò da tavola e andò ad abbracciarlo. Luke la strinse forte a se e le baciò teneramente la testa...a volte non riusciva ancora a crederci di essere il padre di quella ragazzina meravigliosa.
“ti va di vedere la fine di quel documentario? devi ancora spiegarmi il ciclo biologico degli insetti” le propose Luke.
“papà mi piacerebbe tanto, ma devo ancora finire la ricerca di storia per domani..e anche se io non impazzisco di certo per la vita di Napoleone e preferirei parlarti per ore di come comunicano tra loro gli insetti, devo comunque finire la ricerca...magari il documentario ce lo vediamo domani”
“ok..ti lascio studiare allora” disse infine Luke, e iniziò a sparecchiare il tavolo.

Era notte fonda, non riusciva proprio a prendere sonno quella notte...si alzò dal letto, si versò un bicchiere d’acqua e rimase per qualche istante a guardar fuori dalla finestra...la quiete e la tranquillità della piazza deserta di Stars Hollow lo fecero sentire ancora più triste.
Si avvicinò al letto di April, sorrise, le sfilò il libro di storia dalle mani, e le rimboccò le coperte...si accorse che anche lei dormiva nella stessa identica posizione in cui dormiva anche lui..distesa su un fianco, con le gambe incrociate e le mani appallottolate sotto il cuscino.
Quanto avrebbe voluto vederla nascere, assistere ai suoi primi passi o accompagnarla il suo primo giorno di scuola...quanto avrebbe voluto insegnarle ad andare in bici, o ad allacciarsi le scarpe, o semplicemente quanto avrebbe voluto tenerla in braccio finchè non si fosse addormentata.
Si era perso il suo passato, ma per nulla al mondo di sarebbe perso il suo futuro...la guardò dormire un’ultima volta e ritornò nel suo letto.

Si sdraiò, gli occhi spalancati che fissavano il soffitto...
“non so se tornerò” queste poche parole gli rimbombavano continuamente in testa, non gli lasciavano tregua...
avevamo dei progetti, avevamo ristrutturato casa insieme...volevamo un figlio tutto nostro...ed ora invece non gli restava niente di lei, di loro...
Non riusciva ancora a crederci che potesse andar via da Stars Hollow...conosceva Lorelai meglio di chiunque altro e sapeva quanto fosse affezionata a quel posto...si ricordò di quanto le era costato lasciare l’indipendence inn o di come l’aveva convinto a ristrutturare la sua casa per viverci insieme, pur di non doverla affittare a nessuno.
ed ora Lorelai si lasciava tutto alle spalle...come se non ci fosse stato niente di importante, come se volesse cancellare tutto e ripartire da capo..ma senza di lui.

Si rese conto che non l’aveva persa solo ora che stava per partire, ma l’aveva già persa molto tempo prima...da quando aveva lasciato che tutta la faccenda di April l’allontanasse via da lui...non era stato in grado di gestire al meglio quella situazione, era spaventato, confuso, frastornato...ma chi non lo sarebbe stato?!
non si era reso conto che la stava trascurando, non aveva capito che Lorelai stava soffrendo, che aveva bisogno di attenzioni, di sentirsi amata...
Diede un pugno al cuscino..si odiò...si odiò terribilmente per questo, per averlo capito solo così tardi...
Aveva smesso di lottare per lei, per loro...si era arreso...aveva lasciati che il loro rapporto si rovinasse a poco a poco, fino a quella notte in cui lei lo tradì con Chrisopher...fino a quella notte in cui il loro rapporto si era spezzato irriparabilmente..
Avrebbe dovuto dirgli che non voleva che partisse? sarebbe servito a qualcosa?...
no...ora era davvero troppo tardi, si era varcato quel confine...quel confine di non ritorno...niente sarebbe stato più come prima...erano cambiati...non erano più loro...
forse non era scritto nelle stelle....forse le stelle si erano sbagliate...


 
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stordita81
view post Posted on 8/12/2007, 11:51




“Mamma, cos’è quel muso lungo?” le chiese Rory notando un’espressione imbronciata sul volto di Lorelai.
“non mi va proprio di entrare stasera”
“mamma, lo ripeti tutti i venerdì sera”
“ma stasera è diverso, è l’ultima cena a casa Gilmore prima della mia partenza...ti rendi conto di quante domande mi farà ‘Emily penso a tutto io Gilmore’...mi tratterà come un condannato sotto processo...con l’unica differenza che il condannato ha anche il diritto di non rispondere...”
“ora non esagerare”
“ah.. io esagero? ti ricordo che la tua cara nonnina mi ha telefonato 8 volte negli ultimi due giorni...”
“è solo in ansia per la tua partenza”
“si ma se continua così mi farà diventare pazza”
“lo sai come è fatta..vuole solo assicurarsi che tu stia bene”
“starò bene quando la smetterà di chiamarmi”
“sei cattiva con lei”
“l’ultima volta che mi ha telefonato, mi ha chiesto se volevo portarmi a Los Angeles la sua camera anti-panico..visto lei ormai è tornata con papà, e che io andrò a vivere in una città di gangster...”
“stai scherzando? e tu che le hai detto?” si mise a ridere Rory.
“che siccome non mi ci stava più niente in valigia, l’avrei portata come bagaglio a mano”
“penso che sia la soluzione migliore”
“già lo penso anche io, solo che Emily la svitata non era d’accordo”
“ok, ti prometto che se la situazione inizia a degenerare, intervengo io e distraggo la nonna”
“sei la mia eroina...”esclamò Lorelai
“su..ora da brava, concentrati, fai uno sforzo e suona quel campanello...si gela qui fuori..”
“non sei più la mia eroina” disse infine Lorelai facendole una smorfia, e suonò finalmente il campanello.

poco più tardi a cena...
“lo sai chi mi ha telefonato stamattina, e mi ha parlato molto bene di te?” disse Richard tutto sorridente, voltandosi verso Lorelai.
“sarà stato sicuramente Bono...” gli rispose Lorelai prendendolo in giro.
“e chi sarebbe questo Bono? è un altro di quegli strampalati abitanti di Stars Hollow? e poi perchè avrebbe dovuto chiamare me? ma che nome è Bono? non sarà il suo vero nome spero..” borbottò Richard.
“papà rilassati..stavo scherzando...allora vuoi svelarci la vera identità del tuo personaggio misterioso o deve rimanere in incognito?” Lorelai lanciò un’occhiata ad Emily...stranamente era stata silenziosa e in disparte per quasi tutta la cena..non capisco...c’e qualcosa che non quadra..non è da Emily starsene così in silenzio...non ha nemmeno risposto alla mia battuta che i broccoli puzzavano di cloro...sta complottando qualcosa....pensò Lorelai.

“ma è possibile che scherzi sempre su tutto? non riesco mai a capire se sei seria o mi stai prendendo in giro” le rispose seccamente Richard.
“papà vuoi dirci chi ti ha telefonato?”
“Mike Amstrong”
“ah...lui...e che voleva da te?”
“alcuni consigli sulla sua nuova poliza assicurativa...lo sai che mi ha detto?”
“ricominciamo con gli indovinelli?”
“Lorelai” la riprese Richard.
“ok..spara”
“è entusiasta di te e del tuo lavoro al DragonFly...lo hai colpito molto...non ci posso ancora credere che mi figlia lavorerà fianco a fianco con Mike Amstrong” disse Richard tutto orgoglioso.
“siamo tutti entusiasti della mamma...” intervenne Rory.
“già..avete tutti un ottimo gusto...” rispose compiaciuta Lorelai...rimase ad osservare Emily per qualche secondo...chissà come mai si comporta cosi..magari ha litigato con papà..non capisco..credevo che mi facesse l’interrogatorio...e invece è li che mangia il suo agnello e fissa il piatto..
“ah...MIke mi ha anche detto che si è appena separato da sua moglie” aggiunse maliziosamente Richard.
“immagino perchè si è accorto di preferire l’altra sponda...”ribadì ironicamente Lorelai, sapendo già che piega avrebbe preso il discorso...
“Lorelai...non c’e niente da scherzare...magari lavorando insieme, vedendovi ogni giorno...potrebbe nascere...”
“ti prego non terminare quella frase o mi alzerò all’istante..”
“ma cosa ho detto di male? Mike è un bell’uomo, colto, intraprendente..e poi tu sei di nuovo single”
“se ti piace così tanto allora perchè non te lo sposi tu” iniziò ad arrabbiarsi Lorelai
“perchè ti comporti così...non ci vedo nulla di strano...”
“ perchè non sono cose che ti riguardano, ma tanto è inutile parlarne...scommetto che avete gia deciso la data del matrimonio e il nome da dare ai nostri figli” gli rispose furiosamente Lorelai, che si alzò, prese il cappotto ed uscì sbattendo la porta....

“era proprio necessario?” si pronunciò Emily, lanciando un’occhiataccia a Richard.
“Emily cara..volevo solo...” si giustificò Richard
“ho capito cosa stavi cercando di fare, ma non mi sembra proprio il caso”.
Anche Emily si alzò da tavola e andò a raggiungere Lorelai.

Lorelai stava salendo sulla jeep quando Emily la chiamò.
“Lorelai..aspetta” gridò Emily.
“a quanto sento ti è ritornato magicamente il dono della parola..” le rispose Lorelai voltandosi verso Emily.
“ma che stai blaterando?”
“è tutta la sera che te ne stai in silenzio...cosa c’è sotto mamma? cosa stai tramando?”
“se ti chiamo troppo spesso ti lamenti, se me ne sto in silenzio ti lamenti lo stesso, possibile che non ti va mai bene niente di quello che faccio?”
“ora non fare la vittima...non mi verrai a dire che non eri d’accordo anche tu con papà, e che non c’entri niente con il matrimonio combinato? aspetti solo quello mamma...”
“ma se ho saputo solo stasera a cena che tuo padre aveva sentito Mike?” si giustificò Emily.
“allora che vuoi mamma...spero che tu non sia venuta a convincermi a ritornare dentro perchè sprecheresti solo il tuo tempo...”
“non mi sembra una buona idea che tu ti trasferisca a Los Angeles” le confessò Emily tutto d’un fiato.
“um...tempismo perfetto...considerato che parto fra pochi giorni e che hai avuto solo due mesi di tempo per darmi un tuo parere..”
“ma sei ancora in tempo a rifiutare la proposta di Mike”
“ma che ti prende? certo che sei proprio strana stasera...che roba ti sei sniffata mamma?” alzò la voce Lorelai
“piantala di dire idiozie...riesci ad essere seria per più di due minuti”
“ah..ora la strana sono io..mamma solo l’altro giorno mi hai tenuto al telefono per un ora chiedendomi se avevo messo in valigia l’intera casa...eri d’accordo con me..cosa è cambiato dall’alto giorno?” continuò a non capire Lorelai.
“hai mai letto il simposio di platone?” le chiese Emily
“ora ne ho abbastanza...mamma dimmi qualcosa di sensato o giuro che parto stanotte stessa per Los Angeles...”
“va bene...ho incontrato..Luke ed April oggi...” sputò finalmente il rospo Emily..
nel sentirle nominare il nome di Luke..Loreali abbassò lo sguardo...e rispose:
“d..dove?”
“avevo la vista di controlla dall’oculista..sai per quella operazione al laser che ho fatto...e quando sono uscita mi sono trovata di fronte Luke ed April nella sala d’attesa”
“voi..voi avete parlato?”
“si..certo..non potevo far finta di niente...è una questione di buone maniere Lorelai”
“che gli hai detto mamma?” si preoccupò Lorelai...
“stai tranquilla, abbiamo avuto una civilissima conversazione...lo sai April è una ragazzina molto sveglia”
“si...lo è” disse dolcemente Lorelai
“e a quanto pare stravede per te”
“davvero?peccato che... non mi è stato permesso di conoscerla meglio...”bisbigliò Lorelai con gli occhi lucidi...
“e Luke mi è sembr...”fu interrotta Emily
“mamma, ti prego..non mi va di parlarne”
“Lorelai...sei proprio sicura che quello che vuoi veramente sia di lasciare tutto e tutti?”
“mamma...te lo chiedo per favore...”ripose Lorelai con gli occhi ormai gonfi di lacrime...
“va bene tesoro...come vuoi tu...”
“ci vediamo domenica per la mia festa?” le chiese Lorelai.
“non mancheremo..” disse infine Emily, che rimase a guardar Lorelai accendere la macchina ed uscire dal vialetto.


 
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stordita81
view post Posted on 18/12/2007, 23:34




Il giorno della partenza di Lorelai era finalmente arrivato...
“invece di star li in piedi e ridere di me, perchè non mi dai una mano e ti siedi anche tu qui?” le chiese Lorelai indicando la sua valigia, sulla quale era seduta a cavalcioni e che cercava inutilmente di chiudere.
“ma non faresti prima a togliere qualcosa?” le suggerì Rory.
“tipo cosa?”
“tipo la trapunta che credevi di aver infilato di nascosto in valigia...”
“ma non capisci...è un ricordo di quando eri piccola...non posso separarmene...sarebbe come togliere la copertina a Linus...”
“ma non ti sarà di nessuna utilità a Los Angeles, fa sempre caldo li”
“ho cresciuto una figlia senza cuore...”
“ok mamma...se ci tieni così tanto, ti cedo il mio borsone blu, così potrai mettere la trapunta, il collage delle mie manine che ho fatto all’asilo, e l’album delle foto”
“ummm...ci sta ancora qualcosa nel borsone, perchè non provi ad entrarci tu...” disse Lorelai ironicamente, facendo finta di spingerci dentro Rory.
“non credi che morirò soffocata chiusa li dentro?”
“non sono così crudele...ti lascerò uno spiraglio nella cerniera per farti respirare...”
“vedo che hai pensato proprio a tutto...”
“sono una perfezionista...ehy piccola...mi mancherai tantissimo...” disse malinconicamente Lorelai e avvolse Rory in un tenero abbraccio.
“anche tu mamy”le rispose Rory stringendosi ancora di più a lei. Rimasero così, in silenzio, strette l’una all’altra ancora per qualche istante.
“mamma tutto ok?” si preoccupò Rory notando un’espressione triste sul volto di Lorelai.
“si..credo di si...cioè si sono elettrizzata per la partenza, e non vedo l’ora di arrivare lì ed iniziare questa nuova avventura...ma ho paura...paura di non farcela a lasciare tutto questo, paura che un giorno potrò pentirmene, paura di aver fatto la scelta sbagliata...paura di non riuscire a smettere di amarlo...”
“mamma, sono sicura che ti troverai benissimo in California, farai shopping a Beverly Hills, sarai invitata a parti esclusivi dove ci saranno anche personaggi famosi, potrai visitare i set di tutti i film che vorrai e conoscerai persone meravigliose che finiranno con l’adorarti..”
“e tu come lo sai?”
“perchè come si può non amarti?”
“si può...credimi” bisbigliò triste Lorelai.
“io non credo che..” fu interrotta Rory da una voce familiare.
“ma che ci fate ancora qui? vi aspettano tutti...” disse Sookie, che era entrata in soggiorno, trovando la porta d’ingresso aperta.
“arriviamo...stavo finendo di mettere le ultime cose in valigia” le rispose Lorelai.
“allora ci siamo per davvero...è arrivato il momento” pronunciò a bassa voce Sookie con gli occhi gonfi di lacrime.
“oh no tesoro...non iniziare a piangere ora o non arriverò intera a fine serata”
“ok scusa, avrò tutto il tempo di piangere dopo...andiamo?”.
spensero le luci, uscirono di casa e si avviarono verso la festa che l’intera città aveva organizzato per lei.
Lorelai rimase in silenzio per tutto il tempo, mentre Sookie e Rory commentavano ridendo la caduta di Kirk dalle scale, mentre decorava il gazebo con luci colorate, aveva perso l’equilibrio e sbadatamente si era aggrappato alle luci, finendo con il prendere la scossa...e ora se andava in giro con le sopraccigli bruciate e i capelli sparati in aria.
Lorelai camminava lentamente, voltandosi a destra e sinistra, come se fosse la prima volta che vedeva quei luoghi, quei luoghi che ormai sapevano di casa. Sentiva un grosso peso premerle sulla bocca dello stomaco, chiuse gli occhi, inspirò profondamente per permettere a quell inconfondibile odore di pino misto a frittelle di inebriarle per un’ultima volta il naso. Sentì un’improvvisa voglia di piangere.
Dopo pochi minuti arrivarono in piazza. Si guardò attorno...ogni albero, ogni cespuglio, ogni panchina e l’intero gazebo erano decorati con luci colorate,che si illuminavano a intermittenza creando un bellissimo gioco di luci, che si riflettevano sulla neve candida, che, ostinatamente, anche se ormai l’invero era quasi finito, quell'anno non aveva proprio intenzione di sciogliersi..come se anche lei fosse rimasta li per salutarla...rendendo quella serata ancora più magica e speciale.
Percorsero i pochi scalini ed entrarono nella scuola di danza di Miss Patty...l’intera città era li, era li per lei, per salutarla un’ultima volta...l’accolsero con un calorosissimo applauso..gli occhi le diventarono lucidi.
Quella serata, l’ultima a Stars Hollow, le scivolò via velocemente, senza nemmeno rendersene conto, senza darle il tempo che avrebbe voluto per catturare e immortalare ogni attimo, ogni sequenza, ogni fotogramma di quella città che, a suo modo, l’aveva accolta, coccolata e protetta con tanto calore...quella città che l’aveva vista crescere come mamma e come donna, quella città che non l’aveva mai fatta sentire sola e lontano da casa...
Prese un bicchiere del famoso punch di Miss Patty, ne sorseggiò un pò e si allontanò dalla festa. Uscì, rimase li in piedi sugli scalini, sentiva la necessità di starsene da sola per qualche istante...e rimase a sbirciare dalla finestra....
Kirk controllava i piatti di tutti, per assicurasi che non avessero preso più di una fetta di torta al cioccolato..
Sookie, inginocchiata per terra, stava cercando Dave, che si era nascosto sotto uno dei tavoli..
Jakson si vantava con Gipsy e Andrew del suo nuovo incrocio tra i cavoletti di bruxell e le cime di rapa...
Babette e Morey ballavano avvinghiati l’uno all’altra sulle note di una cover cantata dal gruppo di Lane, mentre Albicocca, il loro gatto, dormiva pacifico su una delle sedie...
Taylor se ne andava in giro e si lamentava da solo perchè nessuno rispettava la raccolta differenziata e gettava ogni cosa nel bidone sbagliato...
Michelle, in disparte, ascoltava l’ultimo album di Celine Dion...
Emily e Richard ascoltavano incuriositi una delle tante storie di Miss Patty e del suo amore per lo spettacolo....
Un sorriso amaro le si disegnò sul volto...riuscì a stento a trattenere le lacrime...quanto sarebbe stato difficile dire addio ad ognuno di loro...
Si strinse ancora di più nel suo cappotto...lui...lui non c’era...non era venuto...alzò lo sguardo in direzione del suo locale...la luce era accesa...era sicura che non sarebbe venuto...anche se con tutto il cuore aveva sperato fino all’ultimo di trovarlo li...
Quanto avrebbe voluto andar da lui...specchiarsi di nuovo nei suoi occhioni blu, perdersi in uno dei suoi abbracci, sentire le sue forti braccia avvolgerla così forte quasi da farle trattenere il fiato, e lasciarsi cullare da quella naturale sensazione di amore, conforto, sicurezza che solo lui era in grado di trasmetterle.
Quanto avrebbe voluto sentire di nuovo il sapore delle sue labbra sulle proprie, quel sapore così delicato, ma allo stesso tempo piccante crescere sempre di più e farsi spazio dentro di lei...
Cercò con tutte le sue forze di allontanare quei pensieri, si asciugò una lacrima che le era scesa sul viso e ritornò alla festa.

Il locale era vuoto, se lo aspettava, quella sera sarebbero andati tutti alla sua festa, e non c’era nemmeno April, perchè era andata a dormire da una sua compagna di scuola...ma forse era meglio così...quella sera non aveva proprio voglia di vedere nessuno...
afferrò il cartello, che era attaccato alla sua porta, lo girò mostrando la scritta closed...
Prese una birra e si sedette ad uno dei tavoli...non riusciva a pensare ad altro...ancora poche ore e sarebbe partita...
E lui era li...fermo, immobile, paralizzato,e l’unica cosa che riusciva a fare era star li ad aspettare...ad aspettare che lei uscisse dalla sua vita.
Restò fermo, immobile,paralizzato.

Poco più tardi alla festa..
“hai bisogno di una mano per i bagagli?” le propose Richard.
“non ti preoccupare papà, ho pagato il taxista anche per quello, e di sicuro mi farà pagare anche un extra, visto che sono abbondantemente in ritardo e che mi starà già aspettando fuori casa” le rispose Lorelai.
“allora ci siamo...mi raccomando fatto sentire ogni tanto..”disse Emily con la voce tremante dall’emozione.
“lo farò” le rispose Lorelai, anche lei vistosamente emozionata.
“ah...ecco, questo è per te” le disse Emily, porgendole un pacchetto.
“che cosa è?” le chiese Lorelai curiosa.
“qualcosa da leggere durante il viaggio”
“grazie mamma” .

Luke era ancora li, fermo,immobile, paralizzato...giocherellava distratto con la bottiglia di birra, ormai vuota, quando improvvisamente, come se si fosse svegliato da un lungo sonno, l’afferrò e con tutte le sue forze la scaraventò contro un muro del suo locale. Si alzò di scatto, era un fascio di nervi, indossò frettolosamente la giacca, ed uscì sbattendo la porta.
Camminava con passo veloce, le mani sudate per l’agitazione, non sapeva cosa le avrebbe detto...non sapeva cosa avrebbe fatto....voleva solo vederla...lo voleva con tutto se stesso...
Arrivò in piazza, sali due a due i gradini, si fermò un attimo, inspirò e spalncò la porta della scuola di danza di Miss Patty.






 
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stordita81
view post Posted on 23/12/2007, 14:25




Buio..era tutto buio...se ne erano già andati tutti...se ne era già andata...era arrivato troppo tardi...
Diede un violento calcio alla porta, facendola vibrare, imprecò, resto fermo per qualche istante, respirava ancora affannosamente...
Si calmò, si accasciò per terra, lo sguardo basso, la testa raccolta tra le mani..si sentì morire...una calda lacrima gli bagnò il viso...
Si rialzò, richiuse la porta e ritornò al suo locale.

“ecco...questo dovrebbe essere l’ultimo” disse Lorelai porgendo il borsone blu al taxista, che lo caricò nel portabagagli.
Lorelai prese la valigietta, dove c’era Paul Anka che dormiva tranquillo, e salì sul taxi.
“possiamo partire signora? all’ aereoporto giusto?” le chiese cordialmente il taxista.
“si grazie” gli rispose Lorelai, che rimase a fissare la sua casa, fino a quando non sparì dietro l’angolo.
Le strade di Stars Hollow erano tutte deserte, persino Grant, l’artista misterioso della città, era già a casa da un pezzo.
Il taxi si fermò all’unico semaforo di Stars Hollow..era rosso..
Lorelai alzò distrattamente lo sguardo e guardò fuori dal finestrino...impallidì quando si rese conto che era di fronte al locale di Luke.
Istintivamente abbassò la testa per qualche secondo, ma quando, poco dopo, la rialzò, trovò due occhioni blu che la fissavano da dietro il vetro del locale.
Rimasero così per tutto il tempo...
occhi negli occhi...
quegli occhi che non avevano bisogno di parole...
quegli occhi che non avevano mai mentito...
quegli stessi occhi che anche adesso non mentivano...
I loro respiri si bloccarono.
I loro battiti accellerarono.
I loro muscoli si irriggidirono.
Un brivido caldo percorse le loro schiene, toccando una ad una le loro vertebre.
Era come se la terra avesse smesso di girare.
Tutto intorno a loro si era fermato.
C’erano solo loro due.
Occhi negli occhi...
Quei pochi secondi gli sembrarono interminabili.
Non c’era più niente da dire, non c’era più niente che si poteva fare...era tutto finito.
Un vuoto incolmabile si fece spazio a poco a poco dentro di loro e si insediò in profondità, fino a fargli raggelare il cuore, provocando ad ogni battito un dolore sempre più forte.
Rimasero così.
Occhi negli occhi...
Quegli occhi, che esprimevano tutto ciò che il resto del corpo soffocava avidamente.
Quegli occhi carichi di tutto quell’amore, che ostinatamente era ancora lì...
Quell’amore ancora così palpabile...
Quell’amore che faceva così male ...
Quell’amore che, nonostante tutto, li teneva ancora così uniti.
Scattò il verde, ed il taxi ripartì.









 
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stordita81
view post Posted on 13/1/2008, 15:59




Guadò fuori dal finestrino…buio…era tutto buio…vedeva solo le luci rosse di segnalazione della pista di decollo.
Controllò Paul Anka, dormiva ancora, lo accarezzò delicatamente, spense il telefonino, e si allacciò la cintura di sicurezza. Prese in mano il sacchetto di dolci che aveva comprato nella sala d’attesa dell’aeroporto e si mise in bocca una stringa di liquirizia. Si appoggiò allo schienale e chiuse gli occhi.

Il taxi ripartì allo scattare del verde, si sporse in avanti mantenendo lo sguardo fisso, fino a quando non lo vide sparire dietro l’angolo. Ora era davvero finita.
Ed anche questa volta era rimasto fermo, immobile, paralizzato.
Spense la luce del locale e si rifugiò nel suo appartamento. Sentiva la testa completamente vuota…vuota da ogni pensiero, da ogni emozione, da ogni sensazione. Si sdraiò sul letto…quanto avrebbe voluto risvegliarsi la mattina dopo ed accorgersi che era stato solo un brutto sogno..che Lorelai non era mai partita, che non era mai andata da Christopher, che loro non si erano mai lasciati…si scrollò la testa...cacciando via quei pensieri che gli facevano solo del male. E chiuse gli occhi.

Era quasi l’alba..il loro sonno venne interrotto da una vocina provenire dall’altra stanza…
“ma…mamma...vegliati…ma..mamma…papaaà…vegliatevi” cercò di pronunciare il piccolo William, alzandosi in piedi e aggrappandosi con le sue paffute manine alle sponde del lettino.

“vado io” le disse Luke, baciandole delicatamente la fronte. Scese dal letto e si recò nella stanza dove c’era William. Appena il bimbo lo vide spalancò i suoi occhioni blu e tese le braccine davanti a lui per essere preso in braccio.
Luke si piegò sulla culla e lo tirò su. Lo strinse forte al suo petto, sfiorandole la fronte con le labbra.
“ame…ame..” farfugliò William.
“possibile che il primo pensiero di nostro figlio appena alzato sia il cibo?...ummm…chissà da chi ha preso?!” disse ironicamente Luke.
“ Ehi..non guardare me…il mio primo pensiero non è il cibo….ma sei tu…” le rispose maliziosamente Lorelai.
“sicura che sono il primo?!” la stuzzicò Luke, mentre fece sedere William sul lettone…
“ok..tu sei il secondo..il caffè non lo batterà mai nessuno…”
“…già.. ormai mi sono rassegnato…”
“ummm..ma qualcuno oggi compie il suo primo anno?” affermò felice Lorelai prendendo William in braccio, che nel frattempo si era messo a giocare con il telecomando trovato in mezzo al letto.
“è già passato un anno…sembra ieri che lo guardavamo imbambolati attraverso il vetro della nursery dell’ospedale e scrutavamo ogni suo piccolo movimento”
“è stato l’anno più bello di tutta la mia vita” pronunciò Lorelai.
“ anche per me” e le baciò teneramente le labbra, sussurrandole: “grazie”.
Si guardarono negli occhi ancora per qualche istante, e poi volsero entrambi lo sguardo verso quella incredibile creatura, quello straordinario miracolo a cui loro avevano dato la vita…era parte di loro…era quasi troppo bello per essere vero…il piccolo William intanto continuava a mordicchiare il telecomando, cercando di farcelo stare tutto il bocca.
“sarà meglio preparargli il biberon o non riavremo mai indietro il nostro telecomando…”
“hai ragione” disse Luke alzandosi dal letto.
“beh in effetti…anche la mamma di William ha tanta fame…”
“messaggio ricevuto…preparo anche caffè e frittelle..ma ti concedo di far colazione a letto solo perché è il compleanno di William…”
“grazie amore…intanto io terrò a bada il nostro piccolo affamato…” le rispose Lorelai.

Dopo una decina di minuti Luke ritornò con il vassoio della colazione e si sedette sul letto. Mise la bavaglia a William, lo prese in braccio e solo quando iniziò a bere il biberon si tranquillizzò. Luke adorava osservarlo mentre mangiava, sbatteva leggermente le palpebre e si attaccava forte con le manine al polso del suo papà. Rimase a fissarlo fino a quando Lorelai non attirò la sua attenzione.
“a che ora devo andar a prender April a nuoto oggi?” le chiese Lorelai, sorseggiando un po di caffè.
“alle due e mezza..e ricordati di non parcheggiare la jeep alla fermata dell’autobus o ti faranno un’altra multa…”
“è successo solo due volte..”
“veramente sono tre…”la corresse Luke.
“ok agente farò come dice lei…a che ora chiudi il locale? cosi vieni a darci una mano a gonfiare i palloncini e a mettere le decorazioni”
“alle tre e mezza..e poi sono tutto vostro…”
“ummm…” bisbigliò Lorelai maliziosamente, e venne interrotta dagli squilli del telefono…

Riaprì gli occhi, sbattè più volte le palpebre…aveva un sorriso disegnato sul viso…che scompari all’istante non appena si rese conto che era stato solo un sogno…
Sentì la voce del comandante riportarla alla realtà. Avvisava i gentili passeggeri di restare seduti e di riallacciare le cinture di sicurezza perché stava iniziando la fase di atterraggio.

Fu svegliato bruscamente dal rumore della sua sveglia…aprì gli occhi, si stiracchiò..e rimase male nel notare che accanto a lui non c’era nessuno…era stato solo un sogno…
Si alzò di mala voglia e andò a farsi la doccia. Un’altra giornata stava per iniziare…ma lei..lei era a centinaia di chilometri di distanza da lui.
 
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stordita81
view post Posted on 3/2/2008, 15:59




“ E per oggi è tutto, vi ricordo che l’incontro con i grafici pubblicitari è stato spostato a martedi, buona serata a tutti, ci aggiorniamo lunedì” concluse Lorelai, sistemando con cura la montagna di fogli che era sparpagliata sul tavolo, mentre una decina di persone si apprestava ad uscire dalla stanza una volta terminata la riunione.
“ottimo lavoro Lorelai” si congratulò Mike avvicinandosi a lei…” sei riuscita a far firmare il contratto a quella compagnia assicurativa che inseguivo inutilmente da mesi…ma come hai fatto?” le domandò Mike.
“quando mi ci metto so essere molto persuasiva” ribadì Lorelai.
“non finisci mai di stupirmi..” cercò di flirtare Mike.
“è solo che adoro il mio lavoro e quando una cosa mi piace tanto ci metto tutta me stessa” cercò di rigirar il discorso Lorelai.
Era da un po di tempo che studiava l’atteggiamento di Mike, era sempre cosi gentile e galante, la riempiva di complimenti, ma ultimamente sembrava che il suo interessamento non fosse rivolto solo alle sue doti lavorative…e questa situazione iniziava ad imbarazzarla e a metterla a disagio…dopo tutto era sempre il suo datore di lavoro.
“io, Mary, e Brian andiamo a ber qualcosa a quel nuovo locale che hanno aperto sulla spiaggia…ti va di raggiungerci..mi hanno detto che fanno dei margarita favolosi?” le propose Mike.
“mi prendi per la gola…non posso resistere ai margarita…il tempo di fami una doccia e vi raggiungo”.
“ok ci vediamo qui nella hall fra un ora” la salutò Mike.

Sali nella sua camera, che si trovava all’ultimo piano dell’hotel, aprì la porta e le venne subito incontro Paul Anka facendole le feste. Si chinò per accarezzarlo, stropicciandogli tutto il pelo, poi tirò fuori dalla sua borsa un giocattolo di gomma che aveva preso per Paul Anka e glielo lanciò. Il cane si scaraventò nella direzione del giocattolo e una volta preso, iniziò a mordicchiarlo.
Andò in bagno, apri l’acqua della doccia, quando senti il suo cellulare squillare.
“pronto” rispose Lorelai
“mi scusi…parlo con il governatore della California?” scherzò Rory.
“esattamente cosa desidera? la informo che ho solo pochi minuti da dedicarle, ho un incontro con il presidente per deliberare una legge che proclami i mashmallow patrimonio nazionale ed esclusivo degli Stati Uniti…”
“vedo che le nostre tasse sono ben spese…”
“e questo non è niente, in tono del tutto confidenziale le anticipo che stiamo lavorando a una legge che abolisca la produzione del caffe decaffeinato in tutti gli stati”
“ummm…di bene in meglio…ciao mamy”
“ciao tesoro, come mai mi chiami cosi presto? di solito mi chiami verso le sette…dimmi la verità..sono già quattro mesi che vivo qui ma ti confondi ancora con il fuso orario?”
“no, solo che ho una tesina da consegnare lunedì e quindi dovrò passare tutta la notte e tutto il weekend sui libri, ti chiamo ora perché dopo mi immergerò nello studio”
“ma ogni tanto ti ricordi di vivere un po?” le chiese Lorelai
“mamma è il mio ultimo anno all’università e voglio concludere alla grande”
“ok secchiona…ma non lamentarti poi se ti chiamano topo da biblioteca..”
“non mi ha mai chiamato nessuno così…come vanno li le cose? sei riuscita a firmare il contratto?”
“certo…avevi qualche dubbio? la tua mamma è la migliore non te lo dimenticare…”
“e con Mike? ci sono sviluppi?” le chiese maliziosamente Rory
“no,per fortuna no…anche se fa sempre il carino..non so dove voglia andare a parare…bo…magari mi sbaglio, anzi spero proprio di sbagliarmi e spero che il suo interessamento nei miei confronti sia dovuto solo per il lavoro che sto facendo…”
“che programmi hai stasera?”
“andiamo in un nuovo locale ad ubriacarci con i margarita”
“ma se mi hai appena detto che non ci sono sviluppi…ora scopro che avete un appuntamento?”
“ma non hai capito male…ci sono anche Mary e Brian…”
“se lo dici tu..ok mamy ti saluto, ci sentiamo domani”
“ok tesoro…senti vacci piano con i libri…”
“e tu con i margarita…ciao” e riattaccò il telefono.


“Luke ma è deliziosa…oggi ti sei proprio superato..è la torta di mele più buona che io abbia mai mangiato” si complimentò Susan, facendogli un ampio sorriso e provocando un arrossamento sul volto di Luke, che abbassò lo sguardo per non farsi notare.
“si stavolta mi è venuta bene…forse perché ho cambiato il tipo di mele, queste sono piu dolci e poi ho aggiunto all’impasto un bicchiere di sidro…” le spiegò Luke.
“decisamente questo è il momento della giornata che più preferisco..adoro far merenda qui…” gli confessò Susan
“devo ammettere che sei un’ottima cliente…”
“posso farti già la mia ordinazione per domani?”
“che torta vorresti?”
“umm…la crostata…”le chiese Susan.
“vedrò se riesco ad accontentarti…”
“grazie… sei un tesoro” si fece scappare Susan, diventando immediatamente rossa per l’imbarazzo.
Susan era la cugina di Lulù. Era arrivata da qualche mese in città, per sostituire l’insegnante di ginnastica del liceo di Stars Hollow. Era una gran bella donna, bionda con dei boccoli che le scendevano delicatamente sulle spalle, due occhi castani profondi…era il tipo di donna che se incontri per strada ti giri una seconda volta per osservarla...Si era trasferita da poco, ma anche grazie a Lulù si era inserita bene nelle strampalate abitudini degli abitanti di Stars Hollow, ed in così poco tempo era riuscita a farsi apprezzare da tutti…sempre disponibile, sempre gentile, sempre con il sorriso sulle labbra…
“figurati per così poco…è un mio diritto soddisfare le richieste dei miei clienti…e poi con tutte le fette di torta che mangi…per me sei un’ottimo investimento…”
“stai cercando di dirmi che se vado avanti così diventerò una balena?”
“oh..no certo che non…io…” farfugliò Luke.
“non preoccuparti stavo scherzando…ah…domani sera c’e la partita di baseball..ti andrebbe di venire a vederla da me? ci chiudiamo dentro e stacco il telefono, così non saremo disturbati...soprattutto da Kirk e Lulu, che fortunatamente domani vanno al cinema”.
“emm….si…certo…emm..mi farebbe piacere”. le sorrise Luke, prima di essere interrotti da un altro cliente.















 
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stordita81
view post Posted on 10/2/2008, 19:58





Erano da poco passate le sei, quando Luke bussò alla porta di Susan. Aspettò pochi secondi e la porti si aprì.
“ciao” le disse Luke
“ciao…sei in perfetto orario” lo accolse gentilmente Susan.
“non ho mai amato i ritardatari e poi non volevo di certo perdermi l’inizio della partita” le spiegò Luke.
“ed io che mi ero illusa che fossi arrivato quasi in anticipo solo per me…sorvolerò…dai entra, accomodati pure”.
“grazie…ah ho portato qualcosa da mangiare”
“cos’e non ti fidi della mia cucina? guarda che me la cavo piuttosto bene”
“allora questa torta ai mirtilli me la riporto indietro…”
“no la torta no…non provarci” disse Susan, che prese la torta e l’appoggio sul tavolo.
“ma che fai li in piedi...dammi la giacca ed accomodati sul divano…”
Luke si sedette, e mentre aspettava l’arrivo di Susan si guardò un po in giro. Era la prima volta che andava a casa sua, anzi per dirla tutta era la prima volta che andava a casa di una donna da quando lui e Lorelai si erano lasciati. Si sentiva strano, impacciato, imbranato…ma per quale motivo? in fondo dovevano solo vedere una partita…
I suoi pensieri vennero interrotti dall’arrivo di Susan…
“ecco qua…ho preparato qualcosina da stuzzicare mentre guardiamo la partita” disse Susan appoggiando sul tavolino il cibo che aveva preparato.
“ah che sbadata ho dimenticato le birre…torno subito” e ritornò in cucina.
Luke sbirciò ciò che aveva cucinato..c’era una montagna di verdure preparate in diversi modi, del pane fatto in casa, e un’invitante petto di pollo alla griglia…gli venne da sorridere..era strano che qualcuno cucinasse per lui, non ci era abituato, di solito era lui che cucinava per gli altri…

Rimasero seduti sul divano per tutta la durata della partita...era stata una gran bella partita…con il punteggio in bilico fino alla fine..avevano parlato poco, di tanto in tanto qualche commento su una palla lanciata male o su un errore di un battitore…ma niente di più…
“gran bella partita” commentò Susan.
“si è vero…anche se è strano per me vedere una partita di baseball in compagnia di una donna….”
“stai cercando di dirmi che preferivi vederla da solo?” cercò di capir Susan..
“oh no…è strano perché di solito alle donne non piace il baseball…ma è stato divertente…”.
“beh…abbiamo ancora più di metà stagione..potremmo farlo diventare un’abitudine, che ne dici?” gli propose Susan.
“emm…si certamente” iniziò ad agitarsi Luke…non era mai stato un tipo abbastanza sveglio con le donne…ma ora gli era venuto il sospetto che Susan volesse molto di più dal loro rapporto….si conoscevano da soli tre mesi, ma gli piaceva la sua compagnia..avevano molto in comune…adoravano entrambi lo sport, il buon cibo salutare fatto in casa, le gite in montagna, erano amanti della tranquillità e detestavano i cambiamenti…
“ porto in cucina i piatti sporchi e torno subito” disse Susan.
“aspetta ti do una mano” si offrì di aiutarla Luke.
Si alzarono quasi contemporaneamente dal divano…erano a non più di trenta centimetri l’uno dall’altra…si guardarono per un istante negli occhi. Susan si fece improvvisamente seria in volto, abbassò lo sguardo, e si avvicinò lentamente a lui…fino a quando le sue labbra non sfiorarono quelle di Luke…lui rimase fermo…non se lo aspettava….non appena sentì il calore delle sue labbra sulle proprie fu inondato e travolto da mille pensieri e sensazioni…non era pronto ad iniziare una nuova relazione…o forse si…forse era ancora troppo presto…ma in fondo gli piaceva Susan e gli piaceva stare in sua compagnia…
Chiuse gli occhi e si lasciò trasportare da quella nuova ed inattesa sensazione…
Si lasciò andare…
Si lasciò guidare da lei…
Cercò di liberare la mente da ogni pensiero…
Cercò di non pensare a niente…
Cercò di non pensare a lei…



La primavera era ormai arrivata da un po, anche se a Los Angeles sembrava che il tempo non seguisse il naturale corso delle stagioni…il cielo era sempre azzurro… faceva quasi sempre caldo...non si poteva camminare sotto la pioggia ed inspirare quello strano odore che viene liberato dall’asfalto asciutto…non si potevano indossare buffi stivali da pioggia ed arrabbiarsi per essere finiti accidentalmente in una pozzanghera…Iniziava ad essere stanca di tutto questo…iniziava a non poterne più di Los Angeles..
Terminato il corso di economia aziendale, uscì dall’hotel e si incamminò verso quello che era l’unico angolino di Los Angeles che la faceva sentire a casa, quell’angolino a cui ormai ci si era affezionata…quell’angolino che ormai era diventato il suo piccolo angolo di mondo…
Arrivò come ogni giorno alla stessa ora, si sedette per terra sul molo, con i piedi penzoloni, che sfioravano l’acqua. Il sole stava ormai tramontando, colorando ogni cosa di un rosso intenso. Chiuse gli occhi, inspirò la brezza marina, che le solleticò il naso, e fece si che quel sapore di sale le inebriasse le narici. Lasciò che i suoi capelli venissero cullati da quel caldo vento e rimase ad ascoltarne il rumore. C’era un silenzio assordante, quasi surreale..se si pensava che a pochi passi da li c’era una città che non dormiva mai...
Rimase ad osservare la profondità dal mare…
e…come ogni giorno…pensò a lui…
Le piaceva pensarlo dietro il bancone del suo locale, intento a prendere qualche ordinazione, a sopportare l’ennesima pazzia di Kirk o a riempire la tazza di qualche cliente brontolone con il suo caffe bollente…se chiudeva gli occhi le sembrava perfino di sentirne l’odore…
Le piaceva pensarlo seduto a qualche riunione cittadina, con le braccia conserte, con il suo solito brontolio di fondo e con quel suo viso paonazzo che dava l’idea di scoppiare da un momento all’altro per una delle tante trovate strampalate di Taylor…se chiudeva gli occhi le sembrava perfino di sentirne i lamenti…
Le piaceva pensarlo…pensarlo e basta…
Era l’unico assurdo modo che aveva di sentirlo un pò vicino…
Ma quella sera…
Quella sera…si fece coraggio, si mise una mano in tasca per cercare il suo cellulare. Lo trovò, aprì lo sportellino, cercò il suo nome nella rubrica , fece partire la chiamata e si pose il cellulare all’orecchio…
Squillava…
Si chiese se fosse normale sentire i propri battiti rimbombare dall’altra parte dell’oceano…
Squillava…
Si chiese se fosse normale sentire ogni suo muscolo paralizzato…
Squillava…
D’un tratto il cellulare smise di squillare e sentì in lontananza…
“pronto”…


 
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stordita81
view post Posted on 17/2/2008, 18:16




Una voce rispose dall’altro capo del telefono…non era la voce di Luke, del suo Luke…era una voce femminile…eppure era sicura di aver composto il numero giusto…e senza dir nemmeno una parola, rimase in ascolto…
“ehi Susan chi è al telefono?” le chiese Luke.
“non lo so tesoro, non parla nessuno….” gli rispose Susan.
“avranno sbagliato numero..dai metti giù che dobbiamo uscire…” le disse infine Luke.
Lorelai rimase pietrificata, incapace di emettere qualsiasi suono, e l’unica cosa che riuscì a fare fu riattaccare il telefono.

Da quanto tempo era che non sentiva la sua voce…da tanto…troppo tempo..la sua voce cosi profonda che a lei piaceva un sacco…ma non stava parlando con lei…ma con Susan…fece mente locale…chi era Susan? quel nome non le diceva niente…eppure a Luke si…visto che quella tizia l’aveva appena chiamato tesoro…
Solo ora realizzò e si rese conto…Luke…Susan..lei che lo chiama tesoro…una feroce coltellata le trafisse il cuore…riducendolo a brandelli…
Rimase con lo sguardo perso nel vuoto…
Finalmente aveva trovato dentro di se il coraggio di comporre quel dannatissimo numero di telefono…
Si sentiva pronta ad esporsi, a confrontarsi nuovamente con lui e con quelle emozioni che sarebbero scaturite inevitabilmente non appena avrebbe sentito il suono della sua voce…
ma invece niente…
non le era stata concessa nemmeno quest’occasione…
Quella sarebbe stata l’ultima volta…
Non lo avrebbe più cercato…
La sua peggior paura si era appena concretizzata…ora c’era un’altra donna accanto a Luke…ma quella donna non era lei…

Si rimise il cellulare in tasca, si rialzò…lanciò un ultimo sguardo all’oceano e fece ritorno in hotel.
Rimase più di mezz’ora sotto la doccia… quel getto di acqua calda, quasi bollente, sbatteva contro ogni suo angolo di pelle, massaggiandola delicatamente…mentre lei se ne stava immobile, con gli occhi chiusi…quanto avrebbe voluto che quel getto di acqua calda allontanasse ogni suo pensiero e facesse scivolar via ogni sua sofferenza…ripensò a quella telefonata…come poteva smettere di pensarci…ripensò alla voce di quella donna…sentì una fortissima fitta allo stomaco impadronirsi di lei…
si accasciò per terra…
pianse…
pianse con tutte le sue forze rimaste...
pianse…
pianse fino a quando non ebbe più lacrime da versare…

Esausta, si rialzò, chiuse l’acqua ed usci dalla doccia.
Prese il suo pigiama da sotto il cuscino…lo indossò…chiuse uno ad uno i bottoni della camicia di flanella, e si infilò sotto le lenzuola.



Era da poco sorto il sole a Stars Hollow e mentre il resto della città ancora dormiva, i suoi tiepidi raggi iniziavano a colorare il cielo di un azzurro intenso.
Luke di lì a poco aprì gli occhi, si girò dall’altra parte del letto…Susan dormiva ancora…decise di far piano per non svegliarla…
Si sedette sul bordo del letto…pensieroso, gli occhi ancora assonnati, ma che nascondevano un sottile velo di tristezza e di malinconia…guardò sul comodino…e rimase a fissare il suo cellulare…lo fissò per parecchi secondi…
Alzò la testa verso l’alto, e mormorò teneramente…
“buon compleanno…”
Sentì piano piano cadere una ad una tutte le sue difese, senti quel muro, che aveva issato con tanta forza e ostinazione tutto intorno a lui, iniziare a sgretolarsi, finendo con il mettere alla luce, anche se per pochi istanti, tutta la sua debolezza e la sua fragilità e finendo con il mostrargli la vera natura del suo animo…non potè fare a meno di ripetere..
“buon compleanno…buon compleanno amore mio…”
Fece un lungo sospiro…e riprese a fissare il cellulare…



Lorelai sentì in lontananza il suo cellulare squillare…sbuffò…quell’ orrenda suoneria l’aveva appena svegliata…di malavoglia spalancò gli occhi e cercò a tastoni il suo telefono sul comodino. Lo trovò e rispose, ancora assonnata, senza nemmeno guardare chi la chiamasse...
“pronto” rispose una stanca Lorelai…
Dall’alta parte del telefono nessuna risposta…
“pronto” ripetè Lorelai
All’improvviso sentì delle voci in lontananza…
“dai Dave..dammi quella cornetta…ti faccio parlare dopo…” e riconobbe la voce di Sookie…
“no…mamma…voglio cantargli la canzoncina…” disse Dave…
“ok..ma dopo passamela subito…”le rispose infine Sookie…
Lorelai ripetè “ehy, ci sono anche io…uno di voi due si decide a rispondermi o devo mettermi a parlare da sola?” scherzò Lorelai.
Dave prese finalmente in mano la cornetta del telefono:
“tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri zia Lorelai, tanti auguri a te…” le cantò stonato ma tanto dolce il piccolo Dave..
“oh…grazie tesoro…sei un’amore….”le rispose felice Lorelai
“quando torni a casa? ti ho fatto un disegno e volevo dartelo”
“ti ringrazio tanto cucciolo, tornerò presto, te lo prometto, tu però conservami il disegno, ok?”
“ok…ti passo la mamma..ciao”e passò la corneta a Sookie.
“Ciao tesoro….buon compleanno..ti abbiamo svegliata?” le disse Sookie
“grazie…si stavo dormendo, ma non c’e miglior risveglio che sentirmi cantare buon compleanno dal mio nipotino…”
“e da quando si è svegliato che mi assilla per farti gli auguri…ho cercato di spiegargli il significato del fuso orario…ma temo che non l’abbia capito..e poi ho sempre avuto anche io delle difficoltà a capirlo…e quindi” si giustificò Sookie…
“non importa…come vanno il le cose? la locanda c’e ancora vero? o Michel le ha dato fuoco ed è scappato all’estero con i soldi dell’assicurazione?” scherzò Lorelai.
“tranquilla è tutto sotto controllo…e Michel è stranamente innocuo e rilassato..credo che il merito vada a quelle pastiglie alla melissa che ha comprato la settimana scorsa vedendo una televendita alla tv….”
“che dio benedica la melissa…”
“e tu tesoro, come stai? va tutto bene…hai una voce che non mi piace per niente” le chiese preoccupata Sookie.
“che a che non va la mia voce?”
“non lo so…ma è diversa dal solito…”
“forse è perché mi sono appena svegliata…”
“no…non è per quello…c’e dell’altro..non è vero?” Sookie conosceva bene Lorelai ed aveva subito intuito che qualcosa non andava…
“Sookie…chi è Susan?’” le chiese tutto d’un fiato Lorelai….
“la conosci… è quell’attrice che ha fatto quel film con Julia Roberts, lei stava per morire, non Julia ma Susan e lei, Julia non Susan…doveva badar ai suoi figli perché….” fu interrotta Sookie
“…Sookie…non intendevo dire Susan Sarandom…ah e cmq rivediti il film Nemiche Amiche…mi sembra che hai le idee confuse..intendevo…Susan..la Susan di Luke” le spiegò Lorelai…
“ah…quella Susan….preferivo ti riferissi a Susan Sarandom…ma…come fai a saperlo?” si fece seria Sookie.
“ieri sera...ho telefonato a Luke…ma mi ha risposto questa Susan..e” le chiarì Lorelai…
“aspetta un momento…hai telefonato a Luke? volevi parlar con Luke?tu hai telefonato a Luke” le rispose Sookie incredula…
“beh…si...almeno ci ho provato…ma non ho detto una parola…ha risposto lei e Luke le ha detto qualcosa…e poi ho riattaccato subito…”
“come mai ti eri finalmente decisa a chiamarlo?”
“non lo so…stavo pensando a lui e un attimo dopo avevo il cellulare in mano e stavo componendo il suo numero…è successo tutto così in fretta…”
“capisco…”
“Sookie, perchè non mi hai detto niente di lei?”
“volevo farlo..ma non ce l’ho fatta…sapevo che la cosa ti avrebbe ferita…e non volevo…ho cercato di proteggerti… ecco”
“sei una vera amica…Sookie mi dici qualcosa di lei?che tipo?che cosa fa? da quanto stanno insieme?”
“si è trasferita da qualche mese a Stars Hollow, è la cugina di Lulu, ed insegna educazione fisica al Liceo”le spiegò Sookie.
“da quanto stanno insieme? cioè si frequentano solo o stanno proprio insieme?”le chiese Lorelai, temendo la risposta alla sua domanda…
“sono insieme da un paio di mesi…e sembra che facciano sul serio…anche se ho visto poco Luke ultimamente e non ho avuto modo di indagare…ma se ti interessano tutti i dettagli dovresti sentir Miss Patty..lei di sicuro sa tutto…”
“no…va bene così…Sokkie..solo un’ultima cosa…Luke….Luke è felice con lei?”le chiese infine Lorelai…
“io…io…beh…credo..che…beh..si…sembra di si….”non sapeva come dirglielo Sookie.
Lorelai non disse nulla…
“ehy tesoro, ci sei ancora?”si preoccupò Sookie…
“si..ora si è fatto tardi, ho un’importante riunione stamattina e non posso fare tardi…ci sentiamo ok?” cercò di cambiar discorso Lorelai…
“ok…hey, tesoro…se hai bisogno chiamami?”
“lo farò…ciao Sookie” e riattaccò il telefono.
 
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stordita81
view post Posted on 24/2/2008, 16:53




Anche quest’anno l’estate stava arrivando, portando con se le sue luminosissime giornate afose e appiccicose, e le sue speciali notti stellate.
Quella sera c’era in giro poca gente, anche perchè al White and Red davano in anteprima un film di fantascienza, sponsorizzato per oltre una settimana da Kirk, che se ne era andato in giro distribuendo volantini e facendosi pubblicità con il megafono montato sulla sua bicicletta…tutto ciò per battere la concorrenza del nuovo cinema aperto nella contea vicina a Stars Hollow…
La sala era quasi piena, Kirk era in piedi davanti allo schermo intento in un suo strampalato discorso che a quanto diceva lui, serviva per comprendere meglio il film, ma il resto della platea non era della sua stessa opinione, ed iniziava a lanciargli i pop corn addosso, supplicando di procedere con la visione del film…

Luke era appena entrato, si era fermato sulla porta d’ingresso e con la testa si sporgeva cautamente per sbirciarvi all’interno, cercando di non fasi notare da nessuno…ma venne presto scoperto da qualcuno che gli toccò la spalla…
“ehy Luke...non riesci a deciderti ad entrare o sei spaventato dal discorso di Kirk?” scherzò Rory.
“ciao…non ti avevo vista…” bisbigliò Luke.
“perché bisbigli? ti stai nascondendo da qualcuno?”
“no…è solo che stasera April è qui a vedere un film con un suo compagno di scuola e…… volevo solo accertarmi che avessero preso i posti migliori…tutto qua…”cercò di spiegarle Luke.
“ah..capisco…ma non è che per caso la stai controllando e non vuoi che lei ti scopra vero?” lo smacherò Rory.
“emm..no…io…ok si hai ragione….solo che è la prima volta che esce da sola, cioè si in passato è andata al cinema con altre sue compagne..ma vedi lui è…è un maschio.. e a quanto dice April è anche molto trendy …” si giustificò Luke..
“beh, ma prima o poi sarebbe comunque successo no?”
“si..anche se non sono ancora pronto per questo…e poi guardalo…si è ingellato tutti i capelli, sembrano quasi incollati, …e poi li hai visti i suoi pantaloni?”
“che hanno che non va?”
“saranno almeno di tre taglie più grandi…ma come si fa ad andar in giro così..”brontolò Luke…
“sei adorabile…April è molto fortunata ad averti come papà” gli disse dolcemente Rory..
“..em..grazie…io…” diventò rosso Luke
“e se non ricordo male…hai fatto la stessa cosa con me quando uscivo le prime volte con Dean…”
“non mi è mai piaciuto quel tipo…e se non ricordo male anche lui portava dei pantaloni orribili...”
“si è vero…mi ricordo…” le rispose Rory sorridendo.
“che ci fai qui ?” le domandò Luke.
“mi sono presa due giorni di pausa dallo studio…e volevo guastarmi un po’ l’atmosfera di Stars Hollow…mi mancava…tu tutto bene? a parte il tuo ultimo ruolo di investigatore privato...?”
“em..si, anche se strozzerei volentieri Taylor e il suo festival di inizio estate…pensa che crede ancora di riuscire a convincermi a salire sul palco e a cantare…”
“povero illuso…e Susan non ti aiuta a sorvegliare April oppure è nascosta talmente bene che non riesco a vederla..”gli replicò Rory.
“no…è tornata nel Montana dalla sua famiglia per trascorrere le vacanze estive…” Non sapeva bene perché ma parlare con Rory di Susan lo metteva a disagio, ma cercò di non darlo a vedere.
“e tu non la raggiungi?” insistette Rory
“beh per dirla tutta ci siamo presi una pausa…” le confessò Luke.
“ah..scusa non volevo intromettermi…” si scusò Rory, sapendo che Luke non amava molto parlare della sua vita privata, soprattutto se sentimentale…
“non c’e nessun problema…” le spiegò Luke.
“beh..magari la lontananza può aiutarvi a riflettere meglio sul vostro rapporto” le rispose Rory, mordendosi le labbra per essersi accorta solo troppo tardi della sua risposta equivoca e del suo vago riferimento alla lontananza di Lorelai…
“già…è proprio vero…a volte star lontano dalle persone a cui vuoi bene….può farti capire molte cose…”
“ora vado a sedermi o mi perderò l’inizio del film… tu rimani appostato qui dietro?”
“no…torno al locale…tanto se dovesse succedere qualcosa…domattina Miss Patty sarebbe la prima a dirmelo…ciao Rory” le disse infine Luke, che si girò e se ne andò.


Stava finendo di passarsi il lucidalabbra quando qualcuno bussò alla sua porta ed andò ad aprire..
“sei in perfetto orario…non saranno per caso state le mie perfide minacce?” gli chiese Lorelai…
“non avevo molta scelta….sei stata molto chiara al riguardo…” le rispose Mike entrando nella sua stanza…
“sono stata costretta a minacciarti…visto che stasera si realizza il mio sogno di sempre…andare ad un concerto degli U2…e non posso certo far ritardare il concerto…Bono se non mi vede non inizia a cantare…” scherzò Lorelai
“se lo dici tu…”
“dammi solo un secondo…” disse Lorelai mentre si aggiustò i capelli e si diede un’ ultima occhiata allo specchio. Si mise la macchina fotografica in borsa e lasciarono l’albergo.

Poco dopo in macchina…
“ma è proprio necessario? stai fotografando ogni cosa?” le chiese stranito Mike.
“ho promesso a Rory che le avrei fatto un reportage molto dettagliato…”le chiarì Lorelai…
“certo perché il cane che faceva pipi è un particolare fondamentale del tuo reportage?”
“da quanto di intendi di giornalismo?!”
“ok..forse mi conviene non chiedermi più il perché di certe cose che ti riguardano…” le disse Mike
“che vuoi dire?”
“Beh..diciamo che non sei proprio una donna comune…a volte te ne esci con certe trovate o comportamenti buffi..”
“spero tanto per te che sia un complimento…”
“lo è” le rispose dolcemente Mike…

Il concerto fu davvero bello..cantarono per tre ore ininterrottamente…e i posti che aveva preso Mike erano davvero vicini al palco…A Lorelai era dispiaciuto tanto che non ci fosse stata anche Rory…in fondo questa era la loro ossessione…ma aveva comunque rimediato chiamando Rory durante la sua canzone preferita, facendole sentire un pezzettino di concerto.
Aveva ringraziato Mike mille volte per averla invitata…e sapeva quanto gli era costato accompagnarla ad un concerto rock, visto che non era proprio il suo genere, ma si era comportato da perfetto accompagnatore, fingendo anche di conoscere qualche canzone e saltellando ogni tanto.
Quel concerto era stato davvero una ventata di aria fresca…le aveva fatto ritornare per un po’ il sorriso…


Dopo qualche giorno…una delle tante mattine a Stars Hollow…
“Kirk che diavolo intendi fare con quel coso?” ringhiò Luke come al solito, mentre Kirk stava entrando nel locale con il suo pc portatile sotto braccio…
“devo scaricare le mie e-mail…” gli rispose ingenuamente Kirk
“e devi farlo proprio qui..questa è una tavola calda…si viene qui solo per mangiare”
“a casa mia non posso…mia mamma mi tiene d’occhio e non vuole che usi internet…perché pensa che potrei entrare in qualche strano sito e compromettere la mia verginità…ma io ho cercato di spiegarle che non sono più vergine…visto che io e Lulu…” venne interrotto Kirk.
“ti prego non concludere quella frase…ok siediti, ma non crearmi disturbo o sbatto fuori te e il tuo computer…” gli disse Luke, che poi sparì in cucina.

Poco dopo…
“Kirk che diavolo è stato quel rumore?” gli gridò Luke
“oh…è solo l’avviso che c’e posta per me…”gli rispose Kirk
“ma perché c’è anche qualcuno che osa scriverti?” si stupì Luke…
“cavolo…”esclamò Kirk a voce alta attirando l’attenzione di Luke che andò a sbirciare il monitor.
“che cosa sono?” gli chiese Luke incuriosito vedendo delle fotografie sullo schermo.
“è una mail di Lorelai…è stata ad un concerto degli U2…e mi ha spedito qualche foto…” gli rispose Kirk noncurante di ciò che gli aveva appena detto…mentre scorreva una ad una le fotografie…
Luke non disse nulla…non riuscì a dire nulla…
Kirk si fermò su una foto…era un primo piano di Lorelai, che molto probabilmente aveva usato l’autoscatto, visto che l’inquadratura non era delle migliori…
Stava sorridendo…uno dei suoi soliti meravigliosi sorrisi…
i suoi occhioni simmetrici in primissimo piano…di un azzuro se possibile ancora più intenso e magnetico…messi in risalto dalla sua carnagione dorata e da qualche lentiggine che le era spuntata sul viso…
Luke fissò quella foto…la fisso a lungo…
Dio…era dannatamente così bella…
Trattenne il fiato…lo trattenne per parecchi secondi…
Si sentiva come se avesse riaperto gli occhi dopo tantissimo tempo, come se fosse tornato a vederci di nuovo dopo essere stato bendato…
Ma allo stesso tempo si sentiva quasi accecato da quel lampo di luce fortissima…che sentiva entrargli dentro e sciogliergli piano piano tutto quel gelo che aveva racchiuso dentro…e che si era depositato giorno dopo giorno da quando si erano lasciati…
Quel lampo di luce fortissima che raggiunse in breve tempo quel posto della sua anima rimasto al buio da tanto…troppo tempo…ed ora che a poco a poco vedeva di nuovo la luce…provocandogli quasi del male fisico…
Quel posto della sua anima…che apparteneva e lei…solo e soltanto a lei…
Era dannatamente troppo stanco di starsene nascosto al buio…era arrivato il momento di riaprire gli occhi e di tornare a vederci di nuovo…
La voce di un cliente lo riportò alla realtà.

La mattina dopo si svegliò prima del solito, fuori era ancora notte inoltrata.
Aprì le ante del suo armadio, ci ficcò dentro la testa e spostò una pila di camicie fino a quando non lo trovò.
Tirò fuori il suo borsone verde, quello che gli aveva dato Anna e che aveva scatenato le gelosie di Lorelai…gli venne quasi da sorridere…
Piegò minuziosamente qualche camicia, e due o tre magliette, che ripose con cura nel borsone insieme a un paio di jeans e alla sua biancheria.
Chiamò Cesar e gli lasciò un messaggio in segreteria.
Controllò che tutte le finestre fossero chiuse e spense la luce.
Scese nel suo locale, ed attaccò un cartello fuori dalla porta…
CHIUSO NON SO QUANDO RIAPRO
Chiuse a chiave la porta e si apprestò a salire sul taxi che lo stava aspettando da qualche minuto.
“dove la porto signore?” le chiese ancora assonnato il taxista.
“all’aeroporto” gli rispose Luke.






 
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stordita81
view post Posted on 2/3/2008, 17:53




Una volta arrivato, pagò il taxista, prese il suo borsone, se lo mise a tracolla ed entrò all’aeroporto. C’era gente ovunque, qualcuno trascinava le proprie valige, qualcuno chiedeva informazioni, qualcun altro correva…e qualcuno evidentemente appena atterrato gironzolava spaesato con la cartina tra le mani..
Si sentiva frastornato…non gli piaceva stare in mezzo al casino, alla confusione…decisamente non era certo il tipo che amava viaggiare…
Guardò il tabellone delle partenze…scorse i diversi voli fino a quando non trovò il suo…sarebbe partito in orario…aveva ancora una buona mezz’ora…
Così decise di far un giro per negozi in cerca di qualcosa da leggere durante il volo, anche se non sapeva se sarebbe riuscito a leggere….
Non aveva mai volato in vita sua….era terribilmente terrorizzato all’idea di sentirsi mancare la terra sotto ai propri piedi…Nicole aveva tentato invano di convincerlo a prendere l’aereo quando dovevano partire per far la crociera, ma non ci era riuscita e alla fine avevano optato per il treno…
E lui ora se ne stava li, in piedi, in mezzo ad una folla di persone che creavano un brusio di fondo davvero fastidioso..e guardava spaventato da dietro le vetrate gli aerei che decollavano, ed intanto stringeva forte tra le mani la cartina di Los Angeles che aveva comperato in uno dei tanti negozietti dell’aeroporto…
Decise che osservare le partenze degli aerei non giovava affatto alla sua tensione, così si fermò ad una macchinetta, estrasse qualche spicciolo dalla sua tasca e si prese un tè bollente. Raggiunse la sala d’attesa e si sedette aspettando che la hostess annunciasse il suo volo.


Erano quasi le due di notte, quando Lorelai ritornò in camera…si spogliò frettolosamente i vestiti e si fiondò sul letto…era esausta…e per di più domani aveva un’importante riunione…
Aveva decisamente bevuto troppi long island…anche se la colpa era anche di Mike che continuava ad offrirglieli...il loro rapporto stava assumendo una strana inclinazione…ora Mike non si limitava più a farle complimenti…stava passando all’azione…quella sera l’aveva invitata più volte a ballare e all’ennesima sua richiesta Lorelai non potè fare a meno di tirarsi indietro…senti le braccia di Mike tirarla a se e stringerla…forse un po troppo per un semplice ballo…lei prese la scusa che aveva troppo caldo e cosi l’aveva fatto ritornare ad una giusta distanza di sicurezza..
Aveva deciso che domani gli avrebbe parlato, non voleva penderlo in giro e soprattutto non voleva che lui fraintendesse il suo atteggiamento…per lei era solo un collega, un amico e nient’altro.
Stanca morta, chiuse gli occhi e si addormentò con l’idea di cosa dire a Mike il giorno dopo.


L’aereo era ormai decollato da un pezzo…Luke, racchiuso al sicuro dalla sua cintura di sicurezza, guardava fuori dal finestrino…ovunque guardasse era tutto blu…ogni tanto incrociavano qualche sporadica nuvola bianca…pensò che in fondo volare non fosse poi tanto male…certo dopo aver superato a fatica la fase di decollo…era stato rigido e teso per tutto il tempo, le mani sudate che teneva strettamente appoggiate sul sedile davanti, terrorizzato da ogni strano rumore che percepiva…e l’hostess, che l’aveva preso in simpatia, ogni tanto andava a tranquillizzarlo…
ma ora andava decisamente meglio, si sentiva più disinvolto…estrasse dalla tasca della sua giacca la piantina di Los Angeles e cercò la via dell’albergo di Lorelai, che aveva sentito una volta pronunciare in uno dei tanti pettegolezzi di Babette e una volta trovata la cerchiò con una matita…rimase ad osservare la cartina ancora per un po…inspirò profondamente e si appoggiò allo schienale.
Fu svegliato dalla voce del comandante che avvisava i gentili passeggeri che stava iniziando la fase di atterraggio…si girò verso il finestrino…vide l’oceano avvicinarsi sempre di più ed enormi grattacieli che si sbilanciavano irrompenti verso l’alto…
Una forte frenata pose fine al volo…e Luke potè finalmente tirare un sospiro di sollievo. Si slacciò la cintura, si alzò in piedi e tirò fuori il borsone verde da dentro il vano porta borse, e seguì il resto dei passeggeri verso l’uscita…ringraziò ancora una volta l’hostess e si apprestò a scendere dalle scalette…Sentì un enorme ventata di aria calda, decisamente troppo calda per i suoi gusti ma soprattutto per la sua fedele camicia di flanella che indossava…

In breve tempo uscì dall’aeroporto…si guardò per un attimo in giro…e solo ora si rese conto…era a Los Angeles…Lui Lucas Danes era a Los Angeles…dall’altra parte degli Stati Uniti…dall’altra parte del mondo..lui che detestava viaggiare…lui che aveva sempre avuto una paura folle di volare…era li…era li solo per lei…era lì per l’amore della sua vita…
Si tolse la camicia di flanella e la ripose nel suo borsone…ora con indosso solo una t-short bianca andava decisamente meglio. Si avvicinò al marciapiede in cerca di un taxi…ne vide uno in lontananza e sventolò il braccio per attirare la sua attenzione. Il taxi si fermò e Luke salì.
Mentre il taxì sfrecciava a fortissima velocità sull’enorme superstrada a sei corsie per un unico senso di marcia…Luke scrutava il paesaggio attorno a lui..alla sua sinistra si estendeva l’oceano con le sue maestose onde ad altezze davvero fuori da ogni immaginazione ed enormi spiagge bianche che sembravano essere le uniche a porre dei confini a quella interminabile distesa di acqua salata..alla sua destra invece si trovavano grattacieli dalla folle architettura, che sembravano farsi spazio su quella striscia di terra forse un po’ troppo piccola per ospitare tutte quelle costruzioni…ed ad ogni angolo, ad ogni vicolo, su ogni marciapiede si incontravano persone, appartenenti a diverse classi sociali, a diverse razze e sicuramente a diverse religioni…gli sembrava che quella città fosse il centro del mondo.

Dopo una trentina di chilometri, il taxi accostò. Luke alzò lo sguardo e riconobbe il nome dell’hotel di Lorelai. Pagò, ringraziò il taxista e scese dall’auto.
Ci siamo…
Ci siamo davvero questa volta…
Al di la di quella porta c’e lei….
Fece un profondo respiro, strinse i pugni ed entrò.
Non era come uno dei tantissimi hotel che aveva incontrato venendo in taxi…era diverso…sembrava che si respirasse un’atmosfera diversa….tranquilla, quasi familiare…si guardò in giro in cerca della reception…la trovò e si avvicinò…
“Buongiorno” disse cordialmente Luke
“Buongiorno a lei signore, in cosa posso esserle utile?” gli rispose la donna dietro il bancone.
“lavora qui Lorelai Gilmore?” le chiese Luke.
“si, chi la desidera?”
“emm…io..emmm…sono un suo vecchio amico, sono qui di passaggio e sono venuto a farle un saluto…” si agitò Luke.
“capisco, la signora al momento è in riunione, ma se vuole può accomodarsi su quelle sedie ed aspettarla lì…non ci vorrà molto..hanno quasi finito…”
“grazie è stata gentilissima…ma avrei anche bisogno di una camera, ne avete una libera?”
“si certamente, quanti giorni si ferma?”
“emmm..facciamo tre giorni per ora, poi vedremo”.
“benissimo, mi può dare la sua carta d’identità, così vado a prepararle i moduli per la camera.”
Luke le diede la carta d’identità e la donna sparì dietro una porta.
Dopo qualche minuto ritornò, gli fece firmare delle carte, gli spiegò come raggiungere la sua stanza e gli diede le chiavi.

Una volta trovata la sua camera, entrò ed appoggiò il suo borsone sopra il letto…diede un’occhiata veloce in giro, si affacciò sul balcone per vederne la vista…Era davvero un panorama bellissimo…con il solito oceano a fargli da sfondo…tirò fuori dalla sua tasca il telefonino e chiamò April per avvertirla che era atterrato sano e salvo…April era l’unica a cui aveva detto dove sarebbe andato.
Avrebbe dovuto disfar le valigie, riposarsi un attimo o farsi una doccia magari…
ma non ci riuscì...
l’unica cosa che voleva era ritornar da basso ed aspettar che Lorelai uscisse da quella porta…

Così ritornò di sotto, si sedette su quelle sedie ed aspettò.
Non sapeva cosa le avrebbe detto…
Non sapeva cosa avrebbe fatto….
Non sapeva come avrebbe reagito…
Aspettò…
si girò l’ennesima volta a fissare quella porta…
era chiusa…di nuovo…
Aspettò…
sembrava che quei minuti non passassero mai…
Aspettò…
All’improvviso sentì in lontananza delle voci in sottofondo…
la porta si aprì…
si alzò istintivamente di scatto…
il cuore iniziò ad accelerare i propri battiti..
un numero indefinito di persone uscì da quella maledettissima porta…
La cercò con lo sguardo…
i suoi battiti si fecero fortissimi…
non riusciva a vederla…
si fregò le mani sui calzoni…
la cercò di nuovo…
non riusciva a vederla..
si spostò di qualche passo…
Eccola…
Eccola lì…
Non capì più nulla....
Perse ogni possibile controllo fisico e mentale…
Sentì gli occhi diventare lucidi ed inumidirsi…
Sentì ogni suo muscolo debole e fragile...
Eccola…
Eccola lì…

Intanto Lorelai non si era accorta di nulla…
“si ma avremmo potuto contrattar meglio il prezzo…no?” le disse Mike…
“a me sembra un prezzo ragionevole e poi ci hanno promesso una fornitura di asciugamani gratis per quattro mesi, senza contare lo sconto che ci hanno promesso con la lavanderia…” commentò Lorelai, che se ne stava lì in piedi, con una pila di fogli in mano…
D’un tratto un foglio le scivolò tra le mani e cadde per terra. Si chinò per raccorglielo, e quando si rialzò allungò distrattamente lo sguardo in avanti…

Si scontrò con due occhioni azzurri che la fissavano timidamente…
Si bloccò di colpo…
Non capì più nulla…
Sentì il suo cuore arrestarsi improvvisamente…
e l’unico flebile suono che riuscì a pronunciare fu il suo nome…Luke…
rimasero per qualche attimo di secondo così….
occhi negli occhi…
come otto mesi fa...
occhi negli occhi…
Sul volto di Luke si disegnò un dolcissimo sorriso...
Le gambe di Lorelai si sciolsero all’istante…
Luke le fece segno con la mano per salutarla…
Lorelai non capì più nulla….di nuovo….
Congedò Mike con una scusa e si incamminò verso di lui…
Luke fece lo stesso…
un passo dietro l’altro…
si chiese come diavolo avesse fatto a resistere anche un solo giorno senza di lei…
un passo dietro l’altro…
si chiese come diavolo fosse possibile amare un uomo così tanto…
un passo dietro l’altro…
si chiese come diavolo fosse possibile sentirsi cosi all’improvviso maledettamente vivo…
un passo dietro l’altro…
si chiese come diavolo fosse possibile sentirsi cosi all’improvvviso maledettamente viva…

Eccoli…li in piedi, uno di fronte all’altro…
“c....ciao” le disse agitatissimo Luke…
“c..cia…ciao” le rispose ancora più agitata Lorelai…
Ci fu un lungo interminabile secondo di silenzio…
Lorelai si fece coraggio e gli chiese:
“che…che ci fai a Los Angeles?”
“em..ecco..io mi sono preso una vacanza…emmm…ecco” si arrampicò sui vetri Luke…non sapeva che dirle…
“emm..capisco”le rispose Lorelai…ma capisco cosa??da quando Luke si prende una vacanza?? non è certo il tipo…e poi perché è venuto proprio qui??…ma sinceramente non le importava poi molto il perché…ora lui era qui…di fronte a che le sorrideva imbarazzato…tutto il resto non contava…
“em…mi accorgo che sei molto presa….se vuoi ci possiamo vedere più tardi..?”le disse Luke
“piu tardi? perche scusa quanto ti fermi qui?” non capì Lorelai…
“emmm..non lo so ancora di preciso…un paio di giorni penso…”
“ah ok…sono libera adesso…”
“ah…ok per me va bene..che facciamo?”
“emm..non lo so..visto l’ora potremmo andare a mangiare qualcosa..”gli propose Lorelai
“s..si…va bene”
“dammi cinque minuti, vado a posare questi documenti e arrivo”
“ti aspetto” le rispose Luke, che rimase a guardarla andar via.

















 
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stordita81
view post Posted on 9/3/2008, 18:40




Lorelai entrò nel suo ufficio, posò i documenti sul tavolo ed andò a socchiudere la porta….
Prese il suo cellulare, e fece partire una chiamata…
“pronto” rispose bisbigliando Rory.
“ehy piccola, perché parli a bassa voce?” le chiese stranita Lorelai
“perché sono in biblioteca e non vorrei essere lapidata in pubblico”
“senti potresti uscire un attimo…ti dovrei parlare…”diventò seria Lorelai
“ok, mamy che succede?mi sembri agitata?” le rispose Rory alzandosi ed uscendo in corridoio.
“agitata..no…non sono agitata…sono calmissima...ho quasi avuto un’mezzo infarto poco fa, e se mi avessero fatto un elettroencefalogramma..mi avrebbe dichiarato mentalmente morta, nemmeno il Dr House sarebbe riuscito a risolvere il caso …ma a parte questo va tutto bene…”
“mamma vuoi dirmi che succede?mi stai facendo preoccupare?”
“sai chi ho incontrato nella hall dell’hotel poco fa..LUKE…”
“Luke?…Luke chi?”
“ti sei fatta per caso una lobotomia al cervello e non mi hai detto nulla??...quanti Luke conosci?”
“Luke…Luke con il cappellino blu e la camicia di flanella?!” le rispose incredula Rory.
“si…lui…” mormorò Lorelai
“wow..cavolo..cioè…Luke è venuto fin li? e avete parlato? che ti ha detto?” volle sapere Rory
“che sì è preso un vacanza e che si fermerà qualche giorno…ora è nell’atrio che mi aspetta per andar a pranzo…ti rendi conto?”
“cavolo…non me lo sarei mai aspettata, non è da lui… cioè partire e lasciare tutto e tutti solo per veder…” fu interrotta Rory
“ti prego non finire quella frase….senti piccola ora devo andare…ma tieniti incollata al cellulare…ok?”
“ok…ehy mamy…che effetto ti ha fatto rivederlo?”le chiese Rory..
“io…non lo so, non capisco più nulla…sono…sono agitata, non so come comportarmi, non so cosa dirgli…lui…lui è qui Rory..” le rispose Lorelai mentre una lacrima le bagnò il viso..
“mamy andrà tutto bene…lui è Luke…il TUO Luke..”
“ora vado, ti chiamo dopo, ciao piccola…” le disse infine Lorelai è riattaccò il telefono.

Luke se ne stava li in piedi, ad aspettarla…immerso in quei mille pensieri che si facevano caparbiamente spazio dentro di lui, rendendolo ancora più confuso e spaventato…
Sentì dei passi in lontananza….alzò lo sguardo e la vide avvicinarsi poco a poco…
“ehy…em…andiamo…conosco un chioschetto sulla spiaggia dove si mangia davvero bene”le chiese Lorelai
“ok..…allora vuoi dirmi che sarò costretto a mangiare un ceesburger con patatine fritte in chissà quale olio, e un untissimo bombolone alla crema?!” le rispose scherzando Luke, cercando di allentare un pò quella inevitabile tensione.
“oh…no..no…puoi ordinare ciò che vuoi, fanno anche delle insalate” le rispose Lorelai, non capendo che Luke stava scherzando…
“oh..io stavo solo scherzando…quando hai detto che si mangiava bene…ho pensato a cosa mangi tu di solito e…era solo una battuta…scusa…” le spiegò Luke
“oh…non devi scusarti…scusami tu che non ho capito…” gli rispose Lorelai
“emm…non ti devi scusare nemmeno tu…”
“sta diventando un circolo vizioso…”
“gia…” concluse infine Luke.
e calò l’ennesimo silenzio imbarazzante tra di loro…
Camminavano l’uno a fianco dell’altra, con lo sguardo rivolto rigorosamente in avanti, su quell’enorme marciapiede che costeggiava la spiaggia da un lato e maestose palme dall’altro.
“non manca molto, siamo quasi arrivati” affermò Lorelai
“non c’e problema, mi piace camminare” le rispose Luke.
“oh…scusami pensavo fossi stanco per il viaggio…” si scusò nuovamente Lorelai. Si sentiva strana, a disagio, ..e questa cosa la spaventava parecchio…non si era mai sentita così con lui...sembrava che le parole pesassero come macigni e che dovesse dosarle nel modo giusto per non crear ulteriore disagio o imbarazzo, ma non riusciva proprio ad imbroccarne una quel giorno…e finiva solo con il peggiorare la situazione.
“..non molto.. ho dormito in aereo” le rispose Luke che ribattè poco dopo “ sapevo che a Los Angeles facesse caldo ma non pensavo fino a questo punto...”
“si fa davvero caldo qui, è stata dura all’inizio, ma poi mi ci sono abituata”.
“si lo posso immaginare” concluse Luke…

C’era una marea di cose che le avrebbe voluto dire o chiedere…dopo tutto non si parlavano da quasi nove mesi...e non sapeva assolutamente più niente di lei…ma non ci riusciva..e finiva col tirare in ballo discorsi stupidi sul tempo o far battute che lei neanche riusciva a capire…
Non pensava che sarebbe stato cosi difficile rivederla…dopo tutto lei era Lorelai, l’unica persona al mondo che lo conoscesse fino in fondo, l’unica persona al mondo a cui lui aveva concesso di entrare in quel posto in cui nessuno è entrato mai…ma ora sembrava tutto così dannatamente diverso…loro sembravano diversi…lei sembrava diversa….era come se quella speciale alchimia che c’era sempre stata tra loro, anche in tutti quegli anni in cui erano stati semplicemente degli amici, si fosse spenta…
quell’alchimia caratterizzata da discorsi buffi, surreali, a volte strampalati, da quella loro innata capacità di capirsi anche solo con sguardo, e da quell’ indescrivibile sensazione di intimità, sicurezza, rifugio che avevano sempre percepito l’uno nell’altra.
forse era troppo tardi…forse era arrivato troppo tardi…quell’alchimia era andata perduta e forse non c’era più niente che valesse la pena di recuperare…

“eccoci, siamo arrivati, se non ti piace possiamo andare da un’altra parte” disse Lorelai mostrando a Luke il chioschetto sulla spiaggia…
“no va bene…e poi ho troppa fame ora” le ripose Luke.
“ok…emm…allora entriamo…” concluse Lorelai…mentre Luke si portò aventi e le aprì galantemente la porta.
“ehy Lorelai puntuale come al solito” si rivolse a lei il proprietario.
“ciao Joe…lo sai che il mio stomaco arrivata una certa ora inizia a parlarmi in cinese supplicandomi per pietà del cibo…ho cercato di tenerlo a bada..ma non conosco il cinese…”scherzò Lorelai con lui…
“spiritosa come al solito…accomodatevi pure dove volete”.
Si sedettero in silenzio ad uno dei tavoli ed iniziarono a sfogliare il menu…
“allora prendi un ceesburger con patate fritte e bombolone alla crema?” cercò di scherzare Lorelai con lui…
“no…un insalata di pollo…oh..emm..ora stavi scherzando tu…scusa…” le rispose imbarazzato Luke…
“sembra che non riusciamo proprio a capirci oggi….stare lontani ci ha fato male…” disse senza riflettere Lorelai, accorgendosi solo poco dopo di ciò che aveva appena detto…si fece rossa in volto e per cercare di mascherarlo si nascose dietro il menu…e per tentare di salvarsi aggiunse “oh..scusa non intendevo riferirci a noi due….era solo…” non riuscì a concludere la frase…cavolo..era meglio se stavo zitta…pensò.. oggi non è proprio la mia giornata…una figura dietro l’altra....
“la lontananza a volte può essere un bene…” le rispose Luke..che si morse le labbra per paura di essersi espresso male, finendo cosi con l’essere frainteso da Lorelai, che nel sentirgli pronunciare quella frase impallidì improvvisamente…
Grazie a dio arrivò Joe che portò le loro ordinazioni e gli augurò buon appetito..
Iniziarono a mangiare in silenzio..di tanto in tanto si scambiavano qualche breve occhiata ma nulla di più…
poco dopo….
“come va il lavoro?ti trovi bene?” le chiese Luke cercando di instaurare un minimo di dialogo che non li mettesse di nuovo in imbarazzo…
“oh, si..mi piace un sacco….anche se prima mi lamentavo di dover gestire solo una piccola locanda…ed ora invece gestisco una catena di hotel sulla tutta la costa..è stancante ma anche molto stimolante…”le spiegò Lorelai, tirando un sospiro di sollievo per essere riuscita a comporre una frase senza far strane allusioni o senza finire con lo scusarsi di nuovo…
“gia..praticamente la hall dell’hotel in cui lavori ora è quasi più grande di tutto il DragonFly” affermò Luke..
“si è vero…è stasera nel mio hotel ho organizzato una conventinon che oltre 500 ospiti…quasi la metà della pololazione di Stars Hollows” le rispose Lorelai finendo di bere la sua tazza di caffè…
“si è fatto tardi, devo ritornare al lavoro..” le disse Lorelai…
“oh…emm si certo..” le rispose Luke, e si alzarono dal tavolo.
Loreali fece per tirar fuori il suo portafoglio quando Luke la fermò..
“offro io…”
“oh..grazie…”le rispose cordialmente Lorelai.
Luke si avvicinò alla casa, tirò fuori il suo portafoglio da dentro la tasca posteriore dei suoi jeans…
“hai cambiato portafoglio? il mio non ti piaceva proprio? o non potevi far a meno del velcro?” le chiese Lorelai.
“no è che mi si era rotto e questo me lo ha regalato April per la festa del papà.”
“almeno spero che nel cambiar portafoglio tu abbia buttato un po’ di roba vecchia…hai sempre avuto il vizio di conservare ogni scontrino…e tante altre cose inutili…”le suggerì Lorelai..
“si ho fatto una bella pulizia…anche perché in questo portafoglio ci sta meno roba…ho tenuto solo le cose strettamente necessarie e il resto l’ho buttato tutto via” aggiunse Luke.
Pagò il conto e nel rimettere via il resto un pezzetto di carta scivolò dal suo portafoglio…
Lorelai si accorse, e nel chinarsi per raccoglierlo disse “..ti è scivolato fuori questo…sarà di sicuro qualcosa di strettamente necessario” le disse Lorelai porgendogli il pezzo di carta che teneva in mano….Luke stava per ringraziarla quando si rese conto di ciò che Lorelai teneva in mano…incuriosita Lorelai fece altrettanto…impallidì quando si rese conto che si trattava del suo oroscopo... guardò per un istante Luke negli occhi e si fece scappare un dolcissimo sorriso…
Luke, diventato paonazzo per l’imbarazzo, prese il pezzettino di carta e lo infilò con cura in un tasca del suo portafoglio…limitandosi a sussurrarle:
“grazie”.
Poco dopo uscirono dal chioschetto.
“io torno in hotel, tu che fai?” le chiese Lorelai
“io..pensavo di farmi quattro passi a piedi” le rispose Luke ancora imbarazzato..
“ok…magari se stasera ti va di far un salto in hotel..c’è un buffet con un sacco di roba da mangiare e un bar molto fornito…se vuoi venire…” gli propose Lorelai…
“se non mi addormento prima, verrò grazie…ciao” concluse Luke.
“ciao” le rispose Lorelai, che si incamminò verso l’hotel.















 
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