L'inevitabile..., ff by pheebe

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Pheebe
view post Posted on 11/1/2005, 21:58




Titolo: L'inevitabile
Autore: Pheebe
Genere: Fanfiction
Stato: Conclusa

Commenti: Qui

Breve descrizione da parte dell autore:

visto il successo di "imparare a crescere", ho deciso di pubblicare questa nuova ff, dedicata ovviamente a rory e jess...i "nostri" rory e jess...

il tutto si svolge dopo l'episodio della terza serie "impossibile comunicare".
non so se avete presente l'episodio.
in pratica rory torna a stars hollow dopo aver trascorso l'estate a washington con paris, o più correttamente "dopo essere scappata da jess a causa del bacio al matrimonio di suky".
una volta a stars hollow, rory vede Jess con Shane, e tra i due poi, vi è un duro confronto al supermarket di taylor.

spero vi piacerà :lol:





"passeggiate notturne"


"Nessuna telefonata,
nessuna lettera,
nemmeno una cartolina…”

Sussultò al ricordo di quelle parole.

Si sollevo sui gomiti,
respirò a fondo,
e si mise a sedere appoggiando le mani alla fronte.

“smettila rory, adesso basta, smettila”

Scosse il capo come se volesse far uscire dalla sua mente quelle frasi,
dette con il preciso intento di ferirla…

“perché?”

Continuava a ripeterselo.

“Perché ha questo potere su di me?”

Era stata via tutta l’ estate,
fuggita da Stars Hollow con lo scopo preciso di fare chiarezza nei suoi sentimenti.

Credeva di aver capito,
di aver compreso davvero quello di cui aveva bisogno,
e poi…

L’ emozione e il timore che l’ aveva pervasa al pensiero di passeggiare di nuovo per la città,
quel prepararsi attentamente,
e il guardarsi nervosamente intorno, una volta arrivata in piazza,
fingendosi eccitata al pensiero di rivedere Dean…

e l’immagine del bacio con Shane…

Si coprì gli occhi rigirandosi sotto le coperte,
ancora e ancora.
Non riusciva proprio a star ferma.

E le parole di sua madre:

“credevo stessi con Dean”

ed era vero.
Stava con Dean.

Si alzò da letto,
camminando su e giù per la stanza.

Volse lo sguardo verso la finestra aperta.

Una leggera brezza rinfrescava la camera.

Chiuse gli occhi.

Rimase ferma,
a piedi nudi in mezzo alla stanza.

Respirò profondamente.

“Devo calmarmi”

Respirò di nuovo.

“Dean è il ragazzo giusto per me, il ragazzo perfetto…”

non faceva che ripeterlo…

“dolce, affettuoso, premuroso…tutto quello che Jess non è, perché dovrei volere lui?”

“Perché sei tornato?
Solo perché lo volevo…”

Si rimise le mani tra i capelli,
tirandoli indietro,
e lasciano la fronte scoperta.

Iniziò a camminare di nuovo,
ad andare avanti e indietro,
picchiettando lievemente le dita sul labbro inferiore…

“solo perché lo volevo”

Dannazione,
basta!

Si rimise a letto,
decisa a mantenere la propria scelta,
ma più i minuti passavano, più non riusciva a fare altro che pensare a lui…
al suo volto,
al suo sorriso,
alle parole dette sempre come se conoscesse i suoi pensieri,
i suoi desideri…

L’ aria di Stars Hollow era come satura del suo profumo,
un richiamo irresistibile che le faceva perdere il controllo.

Scosse il capo.

Non voleva,
non doveva assolutamente pensarlo.

Decise di uscire.

Si infilò un paio di pantaloncini,
una maglietta,
e le scarpe velocemente.

Aprì la porta della camera e attraversò la cucina cercando di non far rumore.

Superò il portico,
il piazzale di fronte casa,
camminò lungo la strada e finalmente arrivò in piazza.

Si guardò intorno osservando nei minimi particolari le decorazioni ancora affisse al gazebo,
alle vetrine dei negozi,
alle staccionate bianche.

Si avvicinò ai gradini del gazebo,
salì il primo,
si voltò e si sedette.

Appoggiò i gomiti alle ginocchia e guardò la città.

“Adoro questa città”

Si,
adorava quella città,
eppure era fuggita…
era andata via,
lasciando sola sua madre per un’ estate intera,
e per cosa?

Per chi?

Guardò infondo al vialetto,
e lo vide.

Pantaloni larghi,
capelli scombinati,
giubbotto giallo aperto tanto da lasciar intravedere il verde della maglietta.

“Jess: devo ammetterlo, tra tutte le festicciole che si organizzano in questa città, questa non è la peggiore
Dean: ti sei divertito?
Jess: si, davvero!”

Appoggiò il viso alle mani.

“J:Allora, andiamo?
D: andiamo dove??
J: al parco
D: a fare che??
J: a mangiare”

Sorrise.

“D: ma di cosa parli??
J: la persona che si aggiudica il cestino vince il pranzo in compagnia di chi l'ha confezionato. Io ho comprato il cestino, lei l'ha confezionato, e tu non hai rilanciato abbastanza...
D: credi di essere divertente?
J: beh, non sono Benny Hill ma anch'io ho i miei momenti”

Abbassò lo sguardo.

“R: cosa credi che faremo?
J: si... vorrei tanto saperlo anch'io”

Si alzò, e cominciò a camminare.

Passeggiò per le strade della città per quasi un ora senza rendersene conto,
fino a quando non decise di fermarsi.
Alzò lo sguardo verso l’edificio,
sospirò…
Il locale di Luke era così diverso di notte.

Le luci spente,
le sedie voltate sui tavoli,
il bancone vuoto,
senza nessuno seduto sugli sgabelli,
e nessuno in piedi dietro a leggere un libro.

Continuò a camminare.

Raggiunse la scuola,
attraversò il parco,
e arrivò al ponte.

Si appoggiò ad un albero,
senza avere il coraggio di fare uno solo passo.

Mille ricordi,
mille sensazioni.

“R: ...Jess, perché ti comporti così?
J: non capisco
R: un'ora fa eri così arrogante con Dean e ora invece sei adorabile
J: vedi, fare l'arrogante con Dean mi ha dato la possibilità di essere adorabile qui con te adesso
R: era questo l'obiettivo?”

“stai attento”

Sentì delle risa.

Si nascose dietro il tronco dell’ albero,
cercando di non far rumore,
di non attirare l’attenzione.

“se ci vedesse qualcuno gli prenderebbe un infarto”
“almeno potresti dire di aver visto qualcosa di diverso no?”

Quella voce.

Si sporse leggermente,
cercò di mettere a fuoco,
ma vide solo due sagome scure muoversi tra gli alberi.

Poi…

Shane: dai Jess, andiamo a casa mia, qui potrebbero vederci…

“Jess”

Si morse il labbro inferiore,
chiudendo gli occhi e inarcando la fronte sperando di non essere vista,
o che quella non fosse la realtà ma un sogno…
un incubo.

Jess: non preoccuparti, a quest’ ora tutti in questa stupida città dormono, chi vuoi che ci veda?

La sua voce.
Non poteva immaginarla,
era lui…

Shane: si hai ragione.

Sentì ridere nuovamente.
Poi il silenzio.

No.

Cosa succedeva?

Non poteva,
non doveva,
non voleva assolutamente assistere (se pur indirettamente) a qualcosa che preferiva non immaginare nemmeno…

si guardò intorno,
respirò cercando di raccogliere tutto il suo coraggio.
Si sporse di nuovo,
piano,
e lo vide…
li vide.

Si baciavano avidamente,
e se fosse rimasta lì,
chissà a cos’a altro avrebbe assistito.

No.

Si voltò decisa,
non sarebbe rimasta lì ferma a torturare se stessa.

Chiuse gli occhi,
respirò profondamente,
e poi, con passo veloce e deciso…

inciampò …

Rory: accidenti…

La velocità non era mai stata il suo forte,
e quel piccolo lamento purtroppo fu abbastanza per attirare la sua attenzione.

Si voltò di scatto,
per accertarsi di non essere vista,
ed osservò la scena.

Shane era di spalle,
intenta ad accarezzare i capelli di Jess,
che invece, era proprio lì,
abbracciato ad un’ altra,
ma con lo sguardo fisso su di lei.

Rimase ferma qualche istante,
poi si allontanò veloce,
senza dire una parole,
senza fare alcun cenno.
Lui la osservava mentre si faceva sempre più distante.
Avrebbe voluto raggiungerla,
avrebbe voluto stringere lei,
baciare lei…

Shane: che c’è? C’è qualcuno?

Esitò un secondo.

Jess: no, non c’è nessuno.


Edited by Reflecting Light - 16/7/2006, 12:19
 
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Pheebe
view post Posted on 12/1/2005, 17:23




"scontrarsi"


La mattina,
al caffè quel giorno,
tenne lo sguardo fisso sulla tazza che stringeva tra le mani,
e che ogni volta che sentiva il suo nome,
o la sua voce,
temeva di rovesciare,
rendendo la situazione ancora più imbarazzante.

Sentiva il suo sguardo fisso su di lei,
e lo stomaco chiuso a tal punto,
da non riuscire a mandare giù un solo boccone.

Lorelai: rory…

Sobbalzò.

Lorelai: ehi tesoro ti senti bene?
Rory: si, si, benissimo.

Appoggiò la tazza.

Lorelai: sicura? Hai una faccia…
Rory: ah grazie…
Lorelai: dai, lo sai cosa intendo.
Rory: si, ma sto bene, davvero.
Lorelai: non dirmi bugie, lo sai che non sopporto i segreti
Rory: segreti? Non ho nessun segreto te l’assicuro
Lorelai: sicura?
Rory: si
Lorelai: sicura, sicura??
Rory: si mamma.
Lorelai: no sai, voglio essere sicura che tu sia sicura
Rory: sono sicura
Lorelai: sicura di esser sicura?
Rory: insomma la smetti? Sto bene!
Lorelai: e allora perché non mangi le tue frittelle?
Rory: ah, si, giusto, beh…non ho molta fame, prendile tu
Lorelai: ok, adesso sono ufficialmente preoccupata, che succede?
Rory: nulla, nulla, ho solo…si, ho molto da studiare e devo andare a casa, o non finirò mai in tempo per l’inizio dei corsi.
Lorelai: studiare, studiare, non sai pensare ad altro. Se non avessi i miei occhi, e la mia stessa ossessione per il caffè, dubiterei di essere tua madre…

Sorrise sforzatamente,
sentendo ancora quella terribile sensazione.

Decise che non avrebbe mantenuto ancora a lungo il controllo di sé,
e che se non fosse uscita immediatamente dal locale,
sarebbe scoppiata,
salendo sui tavoli urlando a squarciagola.

Rory: beh, io vado
Lorelai: no dai, resta ancora un po’, tra poco dovrebbe arrivare anche Dean.
Rory: no, lavora stamattina
Lorelai: ah è per questo che vai a studiare?

Sentì Jess sorridere.
Si voltò lanciandogli un’occhiata,
poi si girò di nuovo verso la madre.

Rory: si, così oggi potrò stare di più con lui.
Lorelai: In questo caso hai la mia benedizione. Và pure…
Rory: ci vediamo dopo.

Baciò la fronte della madre,
e uscì in fretta.

La sua era una fuga in piena regola,
e si chiese, guardandosi indietro,
se qualcuno l’avesse notato.

Camminò piano,
cercando di calmarsi,
tentando in ogni modo di liberare la propria mente.

Respirò a fondo,
e passando di fronte Doesie’s ,
osservando Dean lavorare, per poi salutarla dopo averla intravista dalla vetrina,
sorrise, sentendo il proprio stomaco liberarsi,
e brontolando per la fame…

Allungò le braccia verso l’ alto,
sorrise di nuovo,
e continuò a camminare tranquilla verso casa,
quando…

“bella giornata eh?”

si voltò.

Jess: che strano, sembri sorpresa di vedermi...

Non disse una parola,
si voltò e continuò a camminare spedita.

Jess: oh, oh, affretti il passo.

La raggiunse fino a camminarle a fianco.

Jess: deduco che non vuoi parlarmi
Rory: non voglio nemmeno vederti, quindi sparisci.
Jess: beh vorrei, ma stai andando proprio dalla mia parte.
Rory: che strano
Jess: cosa?
Rory: credevo ti piacesse solo il parco.

Jess sorrise.

Jess: quindi ci hai visti?
Rory: beh sai, non tutti in questa stupida città dormono a quell’ ora!
Jess: non volevo che ci vedessi
Rory: eri all’ aperto, dove “tutti” potevano vederti!
Jess: non ho mai detto che mi importi di tutti
Rory: che vuol dire questo?
Jess: secondo te che vuol dire?
Rory: non ho tempo per questi giochetti
Jess: certo, certo, devi andare a studiare! (disse ironico)
Rory: sai, non tutti pensano solo a…
Jess: a…? cosa?
Rory: lo sai bene
Jess: no, non credo
Rory: fattelo spiegare da shane, sempre che sappia parlare!
Jess: se non fossi sicuro che stai con dean giurerei che sei gelosa…
Rory: se non fossi sicura che stai con shane giurerei che ti piacerebbe!
Jess: cos’è che ti scoccia tanto? Averci visti? O aver visto “lei” con me?
Rory: non voglio parlare con te Jess
Jess: e cosa vorresti fare?
Rory: vattene.
Jess: avanti, dimmelo.
Rory: ho detto, vattene.
Jess: andare nel parco?
Rory: sei davvero…
Jess: cosa?
Rory: uno stupido
Jess: può darsi, ma ti stai scaldando tanto, solo perché sai che ho ragione.
Rory: ti prego…

Le si piazzò davanti.

Rory: levati
Jess: ammettilo.
Rory: cosa?
Jess: che tu stai con Dean, ma vuoi me!
Rory: sei pazzo!
Jess: beh infondo, a nessuno piace stare con uno che non sa come si tratta una donna.
Rory: e tu invece saresti un esperto ?
Jess: mi hai visto, giudica da sola
Rory: io ho visto solo un cretino
Jess: sempre meglio di un sopramobile no?
Rory: dean, non è un sopramobile!

Jess sorrise di nuovo.

Rory: spostati Jess…
Jess: adesso che ci penso, ad assistere alla scena ieri ci sarebbe dovuto essere lui, così almeno saprebbe dove mettere le mani no?
Rory: Dean sa perfettamente dove mettere le mani.
Jess: sul telecomando?

Stettero zitti per un secondo.

Rory: basta, me ne vado.

Ricominciò a camminare spedita,
sperando solo di arrivare a casa il prima possibile,
e che lui decidesse di lasciar perdere per una volta…

Jess: rory

Sentì che la chiamava,
ma non si fermò,
era stato già abbastanza duro vederlo con lei,
vederlo in quella situazione, con lei…

Jess: Rory, aspetta…

Sentì i passi dietro le sue spalle,
farsi più rapidi,
più vicini ogni secondo di più.

Jess: fermati…
Rory: vattene,
Jess: aspetta
Rory: vai da Shane, è sicuramente più divertente di me…
Jess: la smetti di correre?
Rory: vai via
Jess: fermati dannazione.

Niente,
non l’ascoltò e continuò a camminare,
diritta,
sempre più svelta verso casa,
verso quello che le sembrava l’unico posto sicuro,
dove avrebbe potuto pensare,
urlare,
o anche piangere,
senza dover sopportare il peso delle sue parole,
del suo sguardo fisso su di lei a giudicarla.

Jess: insomma, fermati.

Le afferrò il braccio,
fermandosi,
e costringendola a rallentare il passo.
Rimase voltata,
a sentire la sua mano cingerle il polso,
così calda,
forte…

Non avrebbe potuto fingere,
non in quel momento.
Toccandola avrebbe capito tutto,
compreso i suoi desideri,
ascoltato il suo cuore battere più forte ora che la toccava.

Si voltò velocemente,
dopo pochi secondi,
e il braccio,
la mano,
tutto il suo corpo agì autonomamente.
Non poté controllarlo.

Jess rimase col volto girato,
chino a terra,
tenendo stretto ancora tra le mani il suo polso.
Mantenne lo sguardo basso,
non riuscì a realizzare cosa fosse accaduto se non qualche secondo dopo,
quando la liberò dalla sua presa,
e le permise di allontanarsi.

Rimase fermo in mezzo alla strada,
continuando a pensare ai suoi occhi,
così pieni di rabbia,
e la sua mano,
sul suo volto…
nessuna carezza,
nessun bacio improvviso,
solo uno schiaffo…

Si toccò la guancia.

“l’ho meritato”

Shane,
le sue parole,
quei baci dati sempre nella speranza che lei li notasse,
sempre col preciso intento di ferirla…

“l’ho meritato”

Edited by Pheebe - 12/1/2005, 17:28
 
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Pheebe
view post Posted on 13/1/2005, 15:43




"non andartene di nuovo…"


Quando si svegliò quella mattina,
sentì la testa scoppiarle.
Si alzò dal letto barcollando,
appoggiandosi alle pareti per non rischiare di cadere a terra.
Gridò il nome della madre più volte,
ma nessuno le rispose.

Arrivò in cucina e notò un biglietto sul tavolo.
Cercò di leggerlo,
ma gli occhi non riuscivano a mettere a fuoco i caratteri.
La testa diventava ogni secondo più pesante,
tutta la stanza le sembrò ballasse,
e così decise di sedersi.
Spostò una sedia e piano vi si appoggiò.
Chinò la testa sul tavolo,
prese il biglietto,
e cercò di decifrare qualcosa:

“impegno…tardi…prendo frigo…”

Sbuffò allontanando il biglietto,
e poggiando la fronte alla superficie fresca del tavolo.
Chiuse gli occhi sentendo un calore inspiegabile per tutto il corpo.

“no, ti prego, la febbre no…”

Si alzò piano,
non voleva addormentarsi sul tavolo,
e svegliarsi poi piena di dolori.
Poggiò le mani al bordo del tavolo.
Aspettò qualche secondo che la stanza si fermasse,
o rallentasse almeno,
poi piano,
a piccoli passi,
si diresse verso la stanza.

Era quasi arrivata alla porta,
quando fu scossa da un rumore provenire dall’ esterno.

Dopo qualche secondo un altro…
E un altro ancora…

“e chi è adesso…?”

Prese una giacca,
e lentamente si trascinò fuori.
Rischiò più volte di cadere,
si guardò intorno,
ma non vide nessuno.
Stava per rientrare in casa,
quando sentì di nuovo quei rumori.
Alzò la testa e capì provenivano dal tetto.

Fece qualche passo verso l’ esterno,
vide una scala,
vi si avvicino.

“ehi, chi c’è?”

nessuna risposta.

“c’è qualcuno lassù?”

niente.
Si guardò intorno.

“forse sono arrivati gli alieni”

si toccò la fronte.
Bruciava.
Poi sentì qualcosa:

Never opened myself this way
Life is ours, we live it our way
All these words I don't just say
And nothing else matters

“i metallica?”

Trust I seek and I find in you
Every day for us something new
Open mind for a different view
And nothing else matters

“non credo che gli alieni conoscano i metallica”…

si guardò intorno.
Notò una pietra.
Si avvicinò, e la raccolse.
Prese un bel respiro e la gettò sul tetto.

Sentì una voce.

“EHI”

Dopo qualche secondo vide Jess affacciarsi.

Jess: vuoi uccidermi per caso?
Rory: magari dopo…
Jess: che cosa vuoi?
Rory: che stai facendo?
Jess: che fai fuori?
Rory: questa è casa mia
Jess: ho sbagliato tetto allora…
Rory: Jess…
Jess: Luke doveva fare dei lavori, ma era occupato e così ha…

Notò l’ espressione affannata di rory.

Jess: ehi ma stai bene?
Rory: benissimo.
Jess: sicura?
Rory: sicura
Jess: a me non sembra, hai una aspetto terribile
Rory: guarda da un’ altra parte allora
Jess: mi sei di fronte
Rory: allora voltati, e torna a fare quello che facevi, in silenzio
Jess: non posso non far rumore, solo le formiche ci riuscirebbero
Rory: e tu diventa una formica allora…
Jess: pretendi molto, una trasformazione in piena regola, sarà faticoso!
Rory: senti non sono in vena di giocare, cerca di fare meno rumore e basta
Jess: come sei autoritaria, credo saresti perfetta come agente delle forze dell’ordine di stars hollow
Rory: credi di essere spiritoso?
Jess: beh ci provo
Rory: beh, prova a far meno rumor…

Un capogiro.
Si toccò la testa.
Tutto iniziò a girare.
Allungò la mano,
come a cercare qualcosa a cui appoggiarsi,
ma non trovò nulla,
e cadde a terra.

Jess: oh dio, rory…
Rory: sto bene, adesso mi…

Jess scese dal tetto in fretta,
e le corse incontro.

Jess: tutto ok?
Rory: si, adesso mi alzo…

Cercò di fare forza sulle mani,
ma le braccia l’ avevano abbandonata.

Rory: non credo sia stata una buona idea uscire…
Jess: ok, ci penso io.

Si sfilò i guanti,
infilandoli nella tasca posteriore dei jeans,
allungò un braccio per sollevarla da terra.

Rory: ehi che fai?
Jess: ti porto dentro.
Rory: ce la faccio, lasciami.

Jess la prese in braccio,
ma lei oppose resistenza.

Jess: se non la smetti farai cadere anche me, quindi stà ferma.

Era troppo debole per discutere.

Rory: ok

Appoggiò la testa alla sua spalla,
e lasciò che lui la portasse dentro.
Jess entrò in cucina,
richiuse la porta con un calcio,
e portò rory in camera sua.
La distese sul letto,
poi cercò di toglierle la giacca.

Rory: non sono così tonta da…
Jess: ti sembra il momento di pensare a queste cose?
Rory: sei tu che ci pensi, mi stai spogliando…
Jess: cerco solo di toglierti la giacca
Rory: me la tolgo da sola.
Jess: come vuoi

Fece un passo indietro.
Rory si sfilò la giacca,
e la lanciò a terra.
Cadde all’ indietro sul cuscino e cercò le coperte.

Jess: stai bene?
Rory: non lo so, la stanza sta ballando?
Jess: ok, non stai per niente bene. Dov’è tua madre?
Rory: è uscita con un frigorifero
Jess: cosa?
Rory: vedi sul tavolo.

Jess uscì dalla stanza,
prese il biglietto sul tavolo della cucina,
e tornò da rory.

Jess: torna più tardi, ha avuto una chiamata dall’hotel, e se vuoi mangiare c’è qualcosa nel frigo.
Rory: beh, la parte del frigo l’avevo capita.
Jess: dov’è il termometro?
Rory: non lo so
Jess: non lo sai o non lo ricordi?
Rory: non lo so
Jess: ma avete un termometro?
Rory: non lo so
Jess: ok, torno subito.
Rory: dove vai?
Jess: a prendere qualcosa di freddo da metterti sulla fronte.
Rory: no, sto bene.
Jess: smettila, non stai bene, quindi sta zitta e lasciami fare!
Rory: ok…
Jess: mi piace quando sei malata, mi dai subito retta.
Rory: ok…

Vide rory chiudere gli occhi.
Non potè non sorridere.
Cercò qualcosa da metterle sulla fronte,
trovò un panno,
lo bagnò,
e tornando in camera glie lo applicò sulla fronte.

Rory: mmm…
Jess: meglio?
Rory: non lo so, ma la stanza si è presa una pausa…
Jess: meglio allora…

Rory sorrise,
poi chiuse gli occhi.

Jess: vuoi che chiami Dean?
Rory: no
Jess: cosa?
Rory: non chiamarlo

Stava delirando per la febbre.

Jess: allora chiamo tua madre.
Rory: no
Jess: non puoi restare sola
Rory: resta tu
Jess: io?
Rory: si
Jess: ma non posso
Rory: si invece
Jess: devo lavorare al tetto
Rory: lo fari più tardi
Jess: e se ti crollasse sulla testa? Sei malata non potresti fuggire.
Rory: per questo devi rimanere.
Jess: ma posso chiamare Dean.
Rory: non voglio che venga Dean, voglio che resti tu

La osservò attentamente,
gli occhi chiusi,
le guance arrossante,
il respiro affannato…

Rory: resta con me

Gli prese la mano.

Rory: non andartene di nuovo…

Come poteva essere arrabbiato?
Come poteva in quel momento…?
Non riusciva a smettere di guardarla…
così dolce…
così indifesa,
e sincera…in quel momento…

Si avvicinò al letto,
le sfiorò i capelli,
poi il viso.

Sorrise.

Prese la poltrona,
e l’avvicinò al letto.
Si sedette.

Rory aprì gli occhi.
Lo guardò e sorrise.

Jess: non preoccuparti…non vado da nessuna parte




 
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Pheebe
view post Posted on 14/1/2005, 15:44




"era così"


Aprì gli occhi lentamente.
Si toccò la testa,
bruciava di meno,
ma sembrava lo stesso che stesse per scoppiare.
Si strofinò le mani sugli occhi,
poi si voltò e lo vide.

Era sulla poltrona,
con il viso appoggiato ad una mano.
Dormiva.

L’osservò.
Non ricordava molto,
e non sapeva perché Jess fosse lì,
ma in quel momento non le importava.
Lo guardò qualche minuto.
Poi avvicinò la mano al suo braccio.

Rory: jess…

Si voltò piano verso di lei.

Jess: stai male?

Le chiese allarmato.

Rory: no, non credo…
Jess: dio, mi sono addormentato.
Rory: perché sei qui?
Jess: mi piace la tua camera
Rory: la poltrona è scomoda…
Jess: io lo sono di più
Rory: sei rimasto per farmi la guardia?
Jess: no, solo per dormire un po’

Si strofinò gli occhi col dorso della mano.

Jess: come ti senti?
Rory: ho mal di testa

Le si avvicinò poggiando la mano alla fronte.
Rory sussultò.

Jess: non ti faccio nulla…
Rory: scusa…
Jess: si, la febbre è scesa, ma devi restare a letto
Rory: d’accordo.

Si guardarono qualche istante.
Imbarazzati dalla situazione,
senza sapere cosa dire.

Rory: jess…
Jess: cosa?
Rory: scusa se ho detto…o fatto…
Jess: tipo?
Rory: beh…
Jess: tipo baciarmi?
Rory: non l’ avrei mai fatto!

Era sempre il solito.

Jess: e allora perché lo chiedi?
Rory: perché deliravo, la febbre, e io…non ragionavo, non sapevo cosa dicevo…o facevo…
Jess: allora ti ricordi?
Rory: no
Jess: e come fai a saperlo?
Rory: beh, lo immagino
Jess: dipende dai punti di vista, comunque sta tranquilla, non hai fatto, né detto nulla…
Rory: ok
Jess: adesso devo andare, chiamo tua madre e…
Rory: scusa per l’ altro giorno
Jess: quando?
Rory: lo sai…
Jess: ah intendi quando mi hai stampato la mano sulla faccia?
Rory: si…

Abbassò lo sguardo.

Jess: mi sarei schiaffeggiato da solo se avessi potuto, quindi dovrei ringraziarti io in realtà
Rory: cosa?
Jess: senti, adesso devo andare
Rory: va bene
Jess: chiamo tua madre e le dico di venire.
Rory: ok

Sistemò la poltrona,
uscì dalla camera e si diresse verso il telefono.
Prese la cornetta, e compose metà del numero.
Si fermò.

Appoggiò la testa al muro,
e vi sbatté ripetutamente la fronte.

Riagganciò e torno in camera di rory.

Jess: perché facciamo così?
Rory: cosa?
Jess: insomma, io non voglio comportarmi in questo modo, ma tu mi costringi!
Rory: non capisco…
Jess: certo, tu non capisci mai
Rory: ti ricordo che sono malata…
Jess: trovi sempre qualche scusa, per evitare di vedermi, di parlarmi…
Rory: jess…
Jess: per evitare di chiarire la situazione, perché lo fai?
Rory: non lo so, tu…io ti ho baciato e tu…
Jess: io cosa? Sei tu che te ne sei andata!
Rory: si, ma tu ti sei messo con Shane
Jess: e tu sei rimasta con Dean
Rory: è diverso
Jess: no non lo è!
Rory: insomma che vuoi da me?
Jess: voglio che mi dici la verità, sto impazzendo, non riesco a fingere che non sia successo!
Rory: non lo so nemmeno io qual è la verità.
Jess: allora non capisco proprio come potremo uscire da questa situazione…
Rory: oddio

Appoggiò la testa al cuscino.

Jess: ti senti male?

Le si avvicinò preoccupato.

Rory: mi fa male la testa ancora di più adesso…
Jess: scusa…

Abbassò lo sguardo.

Jess: vado a chiamare tua madre.

Si voltò,
ma rory gli afferrò la mano.

Rory: no, resta qui…

La guardò fissa negli occhi.
Si avvicinò al letto,
e vi si sedette,
continuando a lasciare la mano dentro la sua.

Rory: io non lo so jess…non so cosa mi succede, ma quando ci sei tu, io…non ragiono
Jess:…
Rory: quando sei tornato, e mi hai detto quelle cose, che tu eri tornato solo perché volevi, io ho creduto…mi sono illusa che…
Jess: era così…
Rory: e ti ho baciato…
Jess: me lo ricordo.
Rory: non avevo baciato mai Dean come ho baciato te…
Jess: ed è un male?
Rory: si, cioè no, si…insomma, io mi sono spaventata, per questo sono andata via.
Jess: ma spaventata di cosa?
Rory: quando ti sto vicino, non mi controllo. “Rory”, non agisce senza pensare, riflette, valuta le conseguenze, e invece quando mi stai vicino, io non penso a niente…
Jess: e per me non pensi sia lo stesso? …credi che sia stato facile tornare qui? Insomma, io odio stars hollow, odio queste stupide persone che ficcano il naso nella vita di tutti…ma sono tornato, rischiando che Luke mi rimandasse indietro…
Rory: perché?
Jess: tu perché sei venuta a NY?
Rory: perché…
Jess: non dirmi che non ti avevo salutata, perché non ci credo…
Rory: io volevo solo…volevo vederti.
Jess: anch’ io

Sorrise.

Rory: ma stai con Shane
Jess: credi m’ importi di Shane?
Rory: non lo so
Jess: beh io…

Una voce.

Lorelai: RORYYY

Rory: salvato dal gong…
Jess: non credo…

Sorrisero.

Lorelai: RORYYY

Jess si alzò veloce dal letto.
Lorelai entrò in camera.

Lorelai: Jess…
Jess: salve.
Lorelai: che ci fai qui?
Jess: lavoravo al tetto
Lorelai: dall’ interno?
Jess: no, cioè ero fuori ma…
Rory: mi sono sentita male e Jess mi ha fatto compagnia.
Lorelai: male?

Le si avvicinò toccandole la fronte.

Lorelai: sei calda, ma non tanto…
Jess: beh adesso è scesa…
Lorelai: perché non mi hai chiamato?
Jess: beh io…
Rory: glie l’ho chiesto io.
Lorelai: e perché?
Rory: lavoravi, e non volevo farti preoccupare.
Lorelai: beh potevi chiamare Dean.

Jess abbassò lo sguardo.

Rory: non volevo far preoccupare nemmeno lui, e poi lavora.
Jess: invece di me non le importa nulla, e nemmeno a me di lei, quindi non mi sarei preoccupato in ogni caso…
Lorelai: capisco…

Li guardò sospettosa.

Lorelai: beh, vado a prendere il termometro.
Rory: abbiamo un termometro?
Lorelai: certo che abbiamo un termometro
Rory: non sapevo l’avessimo, altrimenti gli avrei detto di prenderlo
Jess: ma a me non importa niente di te, quindi non ti avrei dato retta…
Rory: giusto…
Lorelai: beh, a me importa, quindi salgo a prendere il termometro, a meno che tu, non voglia farlo preoccupare.
Rory: io e il termometro non siamo grandi amici, non sapevo nemmeno ch’ esistesse
Lorelai: giusto…

Continuò a guardarli sospettosa.

Lorelai: torno subito, tu Jess…
Jess: stavo andando via…
Lorelai: per oggi ti sei “non” preoccupato abbastanza
Jess: si infatti

Lorelai gli lanciò un’ occhiata poi uscì dalla camera.

Jess: vado prima che tua madre torni e usi il termometro come arma per uccidermi.
Rory: d’accordo.
Jess: mi raccomando…non…cioè…riposati d’accordo?
Rory: d’accordo…

La guardò qualche istante poi uscì dalla camera.

Rory sentì il rumore della porta richiudersi,
e si appoggio allo schienale del letto sospirando.
Era tutto così complicato,
tutto così assurdo.
Troppe persone,
troppi sentimenti,
non voleva che dean soffrisse,
ma non voleva dover continuare ad evitare Jess nascondendosi in casa…
e ancora quelle parole…

“era così…”

cosa doveva fare?
 
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Pheebe
view post Posted on 18/1/2005, 21:17




"d'accordo"



“…credi che sia stato facile tornare qui? Insomma, io odio Stars Hollow, odio queste stupide persone che ficcano il naso nella vita di tutti…ma sono tornato, rischiando che Luke mi rimandasse indietro…”

Continuò a girarsi,
e rigirarsi sotto le coperte.

“credi m’ importi di Shane?”


Si sollevò sui gomiti,
voltando lo sguardo alla finestra.

“Queste si aprono?
Certo, devi solo sganciare e spingere.
Ottimo, lo facciamo?
Cosa?
Filarcela.”


Sorrise scendendo dal letto e avvicinandosi alla finestra.
Toccò il legno con le dita,
poi il vetro freddo.

Sorrise di nuovo,
e poi lo fece…
sganciò e spinse.

La finestra si aprì,
e una leggera brezza le rinfrescò il viso.

No.
Non gli importava niente di Shane.
Ormai lo sapeva.

Si voltò sorridendo,
alzando le braccia verso il soffitto.
Sentì un leggero formicolio al polso,
abbassò le braccia e lo vide.

Proprio lì,
attaccato al braccio.
Il braccialetto di Dean…

Rory: a Jess non importa di Shane, e a me? Importa ancora di Dean?

Gli voleva bene,
e non voleva che soffrisse,
ma voleva ancora stare insieme a lui?
Voleva essere ancora la sua ragazza?
Doveva capirlo,
e non fece che chiederselo,
di continuo,
mentre finalmente usciva di casa,
camminava di nuovo per Stars Hollow,
e alla fine, intravedeva il locale di Luke.

Si avvicinò alla porta dubbiosa…
Quello, sarebbe stato il loro primo incontro dopo…

Scosse la testa,
e scrutò qualche secondo le persone sedute ai tavoli,
al bancone,
vide luke correre su e giù per il locale,
gridando contro taylor,
e poi…

eccolo lì.

Uscì da dietro la tenda con aria indaffarata…
Si fermò vicino al bancone,
e ripulì la superficie,
liberandola dalla tazze vuote.

Luke: qui è pieno, e tu stai di sopra a divertirti! Dov’eri finito?
Jess: l’ hai appena detto tu, ero di sopra a divertirmi!
Luke: ok, va bene, però adesso aiutami!
Jess: e secondo te cosa sto facendo? Improvviso uno spettacolino divertente che intrattenga i clienti?
Luke: TAYLOR SMETTILA DI PRENDERE MISURE!

Vide luke allontanarsi,
e correre dietro Taylor,
che armato di centimetro stava prendendo le misure del locale,
per chissà quale folle progetto.

Sorrise distogliendo lo sguardo.

Respirò a fondo, impugnando la maniglia,
come per voler raccogliere in se tutto il coraggio.

Entrò.

Alzò lo sguardo quasi immediatamente.

Il locale era rumoroso,
caotico,
ma nonostante le parole,
lo scricchiolio delle sedie,
il baccano quasi assordante dei piatti,
e le grida di Luke, che per l’ennesima volta litigava con Taylor,
sentì subito…
si accorse di lei immediatamente.

Bellissima,
con quell’ aria un po’ impacciata che la rendeva ancora più irresistibile…
i lunghi capelli castani,
i lineamenti perfetti,
e quegli occhi…
così azzurri …

Tentò di non fissarla,
di mantenere il controllo,
di sembrare calmo e indifferente alla sua presenza…

“quando sei tornato, e mi hai detto quelle cose, che tu eri tornato solo perché volevi, io ho creduto…mi sono illusa che…”

Le parole continuavano a girargli nella testa,
a ronzargli nelle orecchie,
a passargli d’avanti agli occhi,
distinte,
come se fossero state scritte.

Luke: Jess…Jess…

Una mano gli passò davanti agli occhi,
ma non la vide.
Sentì solo uno scossone.

Jess: eh? Che vuoi?
Luke: non sei qui per dormire, ma per…
Jess: lavorare, si, lo so!
Luke: beh allora lavora, non vedi che Rory è in piedi? Falla sedere!
Jess: non so ancora trasformarmi in una sedia, ma se vuoi imparerò entro domani!
Luke: stupido, falla sedere su una sedia vera!
Jess: e dove? Non c’è posto!

Luke si guardò intorno.

Luke: Kirk
Kirk: cosa c’è?
Luke: hai bevuto il tuo caffè, mangiato le tue frittelle, ora libera il posto.
Kirk: cosa?
Luke: sei lì da 20 minuti, muoviti, c’è gente che aspetta.
Kirk: e allora? Io ho pagato come gli altri.
Luke: e come gli altri che hanno finito di mangiare da 20 minuti, te ne andrai a casa!
Kirk: non vado a casa, ma a lavoro.
Luke: bene, allora vai!
Kirk: non c’è nessuno che mi aspetta a casa…la mia vita è così vuota…proprio come la mia casa…vuota, e solitaria, come…
Luke: KIRK!
Kirk: va bene, vado.

Luke: rory, vieni siediti al banco.
Rory: non era necessario che…
Luke: figurati, mi hai salvato, ho già troppo da fare occupandomi di taylor e il suo stupido centimetro!
Rory: già ho visto prima, ma cosa…?
Luke: ha avuto la folle idea di…

Vide taylor prendere le misure dei tavoli.

Luke: TAYLOR LASCIA STARE IL TAVOLO!

Luke si allontanò furioso.
Rory sorrise osservando la scena.

Jess: allora, cosa ti porto?
Rory: caffè.

Prese la caraffa del caffè.

Jess: allora, come stai?
Rory: bene.
Jess: già, hai un aspetto stupendo…

Rory sorrise.

Jess: si cioè, si vede che stai meglio.
Rory: beh, grazie.

Sorrise nascondendosi dietro la tazza di caffè.
Ne bevve un sorso.

Jess: allora…
Rory: allora…
Jess: …
Rory: ho pensato in questi giorni…
Jess: pensato?
Rory: già…
Jess: a cosa?
Rory: beh…a…alla nostra conversazione…
Jess: la cosa si fa interessante…

Sorrise appoggiandosi al bancone.

Rory: beh io…ho capito che…

Delle grida.

Luke: se non la smetti subito con quel centimetro, giuro che te lo faccio ingoiare!

Rory sussultò osservando la scena.
Quello non era il posto adatto per certi argomenti.

Jess: beh adesso vado.
Rory: come?
Jess: devo andare in magazzino.
Rory: dove?
Jess: di là vedi?!

Le indicò una porta.

Rory lo fissò.
Cercava di dirle qualcosa?

Jess: basta scendere quelle scale e poi girare a destra.
Rory: davvero?
Jess: si.
Rory: deve essere un posto interessante.
Jess: è silenzioso, e non ci va mai nessuno.
Rory: capisco…

Abbassò lo sguardo.

Jess: c’è anche un’ entrata esterna.
Rory: un’entrata esterna?
Jess: si. Bisogna fare il giro del palazzo, e sulla sinistra ci sono delle scale. La porta è sempre aperta.
Rory: dovreste chiuderla.
Jess: già, l’ho detto a luke mille volte credo.

Sorrise di nuovo.
Non riusciva proprio a smettere.

Jess: beh adesso vado.
Rory: d’accordo.

Sorrisero.
Poi lo vide allontanarsi.
Scendere le scale e voltare a destra.

Rimase qualche istante ferma a fissare il caffè.
Ad ascoltare le grida di luke,
lo scricchiolio delle sedie,
il baccano quasi assordante dei piatti,
e a ripetere sorridendo con lo sguardo basso.

“d’accordo”
 
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Pheebe
view post Posted on 21/1/2005, 16:33




Inevitabile...


Sentì le grida di luke scomparire una volta chiusa la porta alle sue spalle.

Sorrise guardandosi intorno,
e ripensando all’ estate appena trascorsa,
durante la quale più volte si era rifugiato in quel posto,
scappando da luke,
da shane,
dal ricordo di rory che lo aveva lasciato solo,
in quella città,
tra quelle persone…
solo a pensare a quel bacio,
che credeva potesse cambiare tutto…

E poi,
eccola lì,
arrabbiata con lui,
a discutere,
incurante degli altri,
a mostrare la sua gelosia,
la sua frustrazione,
continuando però a rimanere con dean.

Cambiò espressione,
chiedendosi se quello che voleva realmente era stare con lui.

Forse desiderava solo cambiare,
trasgredire,
forse non le importava nulla,
altrimenti perché sarebbe andata via?

Paura?
Ma di cosa?

Che scusa assurda…

Si guardò intorno incerto, che quello fosse il posto giusto dove chiarire le cose con lei,
parlare,
iniziare forse qualcosa di nuovo,
o tornare al punto di partenza,
scoprendo che davvero non le importava di lui…

Scese i gradini,
sistemando qua e la gli scatoloni buttati disordinatamente in mezzo alla stanza.
Alzò le maniche della camicia a tre quarti sulle braccia,
prese il libro dalla tasca posteriore dei jeans,
ed appoggiandosi ad alcune casse,
continuò a leggere,
tentando di riprende il filo del discorso.

Continuava a scorrere veloci gli occhi sulle pagine,
tentò di concentrarsi,
di capire cosa stesse dicendo Frank in quel punto,
ma più i secondi passavano,
e più gli sembrava che le frasi fossero sconnesse tra loro…

Era troppo nervoso…
scosse la testa tentando di recuperare la lucidità,
non poteva permettere che il panico,
l’imbarazzo,
l’emozione,
o qualunque altra cosa che non fosse la razionalità e la sicurezza,
prendesse il controllo in quel momento…

Respirò,
chiudendo il libro e poggiandolo sugli scatoloni,
infilò le mani in tasca,
poi,
sentì un rumore.

Si voltò preoccupato,
tentando di ricordare se per quel giorno fossero previste delle consegne.
Si avvicinò alla porta,
nascosta dietro decine di casse.

…: accidenti…

Si affacciò oltre gli scatoloni,
e la vide,
inginocchiata a terra,
e ricoperta di lattuga.

Jess: bello il nuovo look
Rory: ah, ah, spiritoso…

Jess sorrise.

Rory: non è divertente.

Cercò di ripulirsi velocemente.

Jess: io credo di si.
Rory: queste casse non dovrebbero stare qui, le persone potrebbero cadere, farsi male, anche gravemente, e voi perdereste clienti preziosi!
Jess: ne parlerò a luke quando ai clienti sarà permesso di entrare qui dentro.
Rory: anche tu potresti farti male, o luke, o cesare…o chiunque altro lavori qui.
Jess: beh, chiunque lavori nel locale, sa che quelle casse sono esattamente dove sono, quindi a meno che non vogliano scappare da taylor… o miss patty, non credo cadrebbero facendosi del male.
Rory: beh, scusami tanto se sono imbranata…
Jess: non ho detto che lo sei.

Continuò a sorridere.

Jess: ma dopo dovrò segnare sulla lavagna, la nuova posizione di questa roba.
Rory: ah, ah.
Jess: così nessuno potrà farsi male!

Lo guardò imbronciata…
Non poteva fare un’impressione peggiore…
Che cretina.

Rory: smettila di ridere.
Jess: non credo di riuscirci.
Rory: beh allora impegnati, e dammi una mano, sono praticamente sepolta sotto la lattuga!

Continuò a sorridere porgendole la mano.
Rory l’ afferrò,
e con una leggera spinta,
riuscì ad alzarsi.

Rory: finalmente, stavo soffocando.
Jess: dai, non essere melodrammatica.
Rory: potevo morire
Jess: no, che non saresti morta.
Rory: potevo fratturarmi qualcosa, avresti dovuto avvertirmi di stare attenta.
Jess: certo, pensandoci…potevo salire sul bancone ed invitarti ufficialmente nel magazzino, chiedendo a tutti di fare da testimoni all’ evento!
Rory: sarebbe stato carino.
Jess: ma pubblico…
Rory: già…

Iniziò a camminare,
guardandosi intorno.

Rory: così, questo è un magazzino?!
Jess: si, lo è.
Rory: non sono molto pratica di posti del genere, ma di solito il magazzino dovrebbe essere un posto frequentato…
Jess: è vero, ma non questo.
Rory: vuol dire che luke non finisce mai le provviste in cucina?
Jess: ha una bella scorta.
Rory: si, ma…
Jess: la porta di questo posto si blocca facilmente, così luke preferisce metterci piede il più raramente possibile.
Rory: si blocca eh?
Jess: si, si blocca…

Sorrisero.

Rory: e sei mai rimasto chiuso qui dentro?
Jess: non involontariamente…
Rory: ah…

La vide cambiare espressione…

Jess: so a cosa stai pensando, ma non è il momento credo…
Rory: davvero?
Jess: si, non voglio parlarne.
Rory: parlare di cosa?
Jess: lo sai.
Rory: forse del fatto che magari usi questo posto per spassartela con shane?
Jess: ecco, lo sapevo.

Si voltò seccato.

Rory: scommetto che vi siete divertiti durante l’estate.
Jess: non più di te e Dean.
Rory: “signore e signori” vi presento Jess Mariano, il mago del cambiare discorso!
Jess: non cambio discorso, uso argomenti collegati in modo più che consono!
Rory: non dire assurdità, metti in mezzo Dean solo perché non vuoi rispondermi su Shane!
Jess: metto in mezzo Dean, perché lui “è” in mezzo.
Rory: beh adesso non c’è
Jess: si, hai ragione, quindi cosa vuoi fare? Baciarmi e scappare via un’ altra volta?
Rory:…
Jess: magari stavolta puoi arrivare fino in Messico!
Rory:…
Jess: o potrei baciarti e scappare io, tanto per cambiare un po’!

Stettero zitti qualche minuto.
Che stupidi a pensare di poter sistemare tutto in pochi minuti.

Jess: credo sia stato un errore venire qui
Rory: già, forse…

La guardò stupito,
poi l’orgoglio e la rabbia fece il resto…

Jess: no, sicuramente…

Si avviò verso la porta.

Jess: infondo non ti interessa risolvere le cose, magari vuoi solo divertirti, trovare una cosa divertente da fare mentre dean è a lavoro!
Rory: lo sai che non è così!
Jess: veramente no!
Rory: non è quello che voglio, tu lo sai…
Jess: no, rory, non leggo nel pensiero, non so cosa vuoi che succeda…
Rory: voglio…
Jess: cosa? Cosa?
Rory: è difficile…
Jess: non molto in realtà, basta aprire la bocca e …
Rory: voglio che lasci Shane!

Zittì rimanendo immobile.

Jess: cosa?
Rory: voglio che lasci Shane, che non la porti più qui dentro, né che la baci, o l’abbracci…
Jess: …
Rory: non voglio nemmeno che le parli ora che ci penso su…
Jess: ma che…?
Rory: ecco…è questo che voglio.



Jess: perché?
Rory: cosa?
Jess: perché?
Rory: beh perché lei non è il tuo tipo, e non è la ragazza adatta a te.
Jess: non la conosci.
Rory: e non mi interessa conoscerla, voglio solo che tu rompi con lei e che…
Jess: che?
Rory: beh…penso che questo sia sufficiente!
Jess: no!
Rory: come?
Jess: non è sufficiente! Se vuoi che la lasci, devi darmi una buona ragione, e non aspettarti che lo faccia senza un buon motivo, solo perché sei tu a chiedermelo.
Rory: ma lei non ti interessa!
Jess: e allora?
Rory: beh se non ti interessa che ci stai a fare con lei?
Jess: beh…
Rory: no, zitto non voglio saperlo!

Jess iniziò a ridere divertito.

Rory: e adesso cosa c’è?
Jess: c’è che sei ridicola
Rory: cosa?
Jess: pretendi che faccia una cosa, senza spiegarmi il motivo, come se dovessi fare qualunque cosa tu mi dica, come se tra noi…anzi, come se esistesse un “noi” quando invece non è così.
Rory: si invece, esiste e come!
Jess: davvero?
Rory: e secondo te perché sto qui? Perché sono andata a Washington? Perché mi sono preparata in quella maniera il giorno del festival? di certo non per fare colpo su taylor!

Incrociò le braccia stralunando gli occhi.
Era tutto talmente ovvio,
ma lui si ostinava a non voler vedere!

Jess: quindi vediamo se ho capito…

Scese i gradini camminando lentamente.

Jess: tu mi hai baciato, mi hai detto di stare zitto e te ne sei andata via per tutta l’estate senza farti sentire nemmeno una volta…
Rory: ma…

Sollevò l’indice per farla stare zitta.
Non aveva finito!

Jess: poi sei tornata qui, convinta che ti avessi aspettata per tutto il tempo, continuando a stare con Dean, e volendo far colpo su di me?
Rory: beh…detto in questo modo sembra una cosa complicata e …
Jess: e stupida!
Rory: beh, sarò stupida allora, ma ciò non toglie che io voglio stare con te, che devi lasciare shane, e che…
Jess: tu vuoi stare con me?

Sorrise.

Rory: cosa?
Jess: l’hai appena detto…
Rory: beh io…
Jess: rispondi rory, si o no!
Rory: si, si, voglio stare con te soddisfatto?

Lo vide sorridere.

Rory: bene, ridi pure di me se ti fa stare meglio, ma…
Jess: adesso devo baciarti, lo sai questo vero?
Rory: cosa?
Jess: devo baciarti…
Rory: no aspetta…
Jess: zitta
Rory: …
Jess: adesso mi avvicinerò…

Fece qualche passo.

Jess: e tra circa (guardò l’orologio) 20 secondi…ti bacerò…
Rory: jess…
Jess: zitta, non ho finito.
Rory:…
Jess: poi, uscirai di qui, andrai diritta da Dean, e lo lascerai.
Rory: …
Jess: perché mi sono stufato di lui, e del suo guardarti come se ti conoscesse, come se fosse il tipo adatto a te…

Si avvicinò di più.

Jess: non è così…
Rory: ma…
Jess: io lascerò shane…perché di lei non mi importa nulla…

La vide sorridere.

Jess: e poi, staremo insieme…

Le si fermò davanti,
a pochi centimetri dal suo corpo.
Riusciva a sentire il suo profumo,
ad immaginare la forza delle sue braccia intorno alla vita,
il calore delle mani sulla pelle.

Jess: perché…è così che deve essere…

Le sfiorò la guancia con un dito,
scostandole una ciocca di capelli dal viso,
accarezzandole il volto,
stringendola a se…

Le sfiorò la fronte con le labbra,
scese sul naso…lo baciò.

Jess: perché…è inevitabile…

Le prese il volto tra le mani,
avvicinandosi alle sue labbra,
posandovi sopra le sue…
baciandola…

Finalmente sapeva…
non era un passatempo,
non era un gioco,
e solo ciò che doveva essere…
loro insieme…
inevitabile…
 
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Pheebe
view post Posted on 24/1/2005, 19:49




Mi scuso in anticipo se il capitolo non sarà eccezionale...
l'ho letto e riletto, pensando a mille soluzioni, ma meglio di così non mi viene proprio.

- - - - - - - - - - - - - -

Piano FDS.


Rory: credi mi piaccia questa situazione?
Jess: non lo so, ti piace?
Rory: stupido…
Jess: fifona
Rory: non sono una fifona, sto cercando solo di trovare il momento più giusto.
Jess: non esiste un momento giusto per lasciare qualcuno Rory, tanto meno Dean!
Rory: lo so, lo so…

Si mise le mani tra i capelli.

Rory: non so per quanto tempo potrò fingere…
Jess: e tu non farlo!
Rory: ci provo lo giuro, ma ogni volta che inizio il discorso, è come se sapesse dove voglio arrivare…
Jess: wow, è una specie di veggente allora!
Rory: non essere ironico!
Jess: no davvero, magari potrebbe essere eletto “Nostradamus dell’ anno”
Rory: Jess…
Jess: potrebbe scrivere libri, e diventare famoso in tutto il mondo.
Rory: Jess…
Jess: certo però prima dovrebbe imparare a scrivere…
Rory: la smetti?

Sorrise.

Jess: non sei carina quando sei seria…
Rory: questa situazione è seria!
Jess: senti, se vuoi possiamo fare in modo che ci trovi insieme, così capirà senza bisogno di parole
Rory: insieme? A fare cosa?
Jess: vedrai che ci verrà in mente qualcosa…

Le si avvicinò baciandole il collo.
Rory sorrise.

Rory: a farmi il solletico?
Jess: credi non capirebbe?
Rory: credo si arrabbierebbe e basta
Jess: e vorrebbe picchiarmi?
Rory: credo di si
Jess: bello, facciamolo!
Rory: Jess…
Jess: no davvero, se ci trova e mi colpisce, poi potrò prenderlo a calci
Rory: non voglio che lo prendi a calci
Jess: userò solo le mani allora
Rory: Jess…
Jess: cercherò di essere delicato lo giuro.
Rory: e se lui non fosse delicato?
Jess: oh ti prego! Per farmi male dovrebbe prima colpirmi, legarmi, drogarmi, e mettere in sottofondo una di quelle canzonette pop per stordirmi.
Rory: jess…
Jess: però prima dovrebbe riuscire a fare tutto questo…
Rory: jess…
Jess: ok, se proprio riuscirà a farmi qualcosa, vorrà dire che giocheremo al dottore.
Rory: potrebbe essere divertente
Jess: si credo di si.

Le si avvicinò sorridendo,
sfiorandole la guancia,
quando…

Un rumore.

Rory: cos’è stato?
Jess: non lo so…

Di nuovo.

Rory: non sarà tornato luke?
Jess: no, torna più tardi…

Si avvicinò alla porta,
l’ aprì piano…

Luke: ho detto di no, scordatelo!!
Taylor: insomma Luke, anche tu fai parte della città, e come gli altri devi dare il tuo contributo.
Luke: sparisci prima che ti spedisca fuori a calci!

Luke: Cesar dov’è Jess?
Cesar: di sopra credo.

Jess: cavolo.
Rory: cosa?
Jess: piano FDS
Rory: FD…?
Jess: fingere – di - studiare
Rory: ah ok

Jess corse al tavolo,
mentre Rory velocemente sparse dei libri in giro.
Sentirono la porta.

Luke: Jess ti avevo detto di…
Rory: ciao
Luke: ciao rory…non sapevo ci fosse qualcuno qui
Jess: e allora con chi stavi parlando?
Luke: non credevo ci fosse qualcuno qui “oltre a te”!
Jess: ah si certo…
Luke: allora?
Jess: allora cosa?
Luke: che state facendo?

Jess alzò un libro.

Luke: che cos’è?
Jess: un libro?
Luke: e che ci stai facendo?
Jess: lo sventolo in aria
Luke: e perché?
Jess: perché mi diverte!

Rory: stiamo cercando di studiare…
Luke: cosa?
Jess: sei sordo per caso?
Luke: ma…come, perché?
Jess: hai detto che devo
Luke: vorresti dire che quando ti parlo ed ho l’ impressione che mi ignori, in realtà mi ascolti?
Jess: si è così!
Luke: anche quando ti metti il gel nei capelli, o leggi, o ascolti musica, o dormi?
Jess: perché tu parli con me mentre dormo?

Si rivolse a rory.

Luke: ma come lo hai convinto?
Rory: veramente mi ha chiamato lui.
Luke: tu? Tu l’hai chiamata per aiutarti a studiare??
Jess: ehi, potrei anche offendermi!
Luke: non avrai intenzione di fratturarle qualcos’altro vero?!
Jess: non voglio fratturarle nulla!

Gli rispose un po’ seccato.

Jess: senti fammi finire qui, e scendo a sistemare.
Luke: e rischiare che cambi idea? Resta pure qui, ci penso io!
Jess: sicuro?
Luke: certo, giù c’è taylor, mi intratterrò con lui!
Jess: come vuoi.

Rory guardò Jess sorridendo.

Luke: a dopo…

Stava per uscire quando…

Luke: eh, rory…per favore, se ti chiede di uscire per fare una pausa…
Jess: ehi!
Rory: non preoccuparti.
Luke: non voglio litigare di nuovo con tua madre.
Rory: farò in modo che non succeda.
Luke: ok, vado.
Rory: ciao.

Videro luke uscire svelto,
e dopo qualche minuto udirono le sue grida…

Rory: povero luke
Jess: povero luke? Povero me!
Rory: oh si, sei costretto a rimanere qui invece che lavorare.
Jess: e in più con te.

Si sporse verso di lei.

Rory: deve essere terribile.
Jess: terrificante.

Le si avvicino piano,
sfiorandole il naso,
e continuando a sorridere.

Jess: e ora che mi costringi a baciarti…
Rory: sono davvero cattiva.
Jess: cattivissima…

Le sfiorò le labbra lentamente,
assaporando già il dolce sapore della sua bocca,
la morbidezza della pelle,
il profumo dei capelli,
quando…

Luke: non fate caso a me, continuate…

Luke!

Entrò a testa bassa,
cercando dio solo sa cosa,
e non assistendo quindi alla scena.

Ma Jess,
colto di sorpresa,
cadde all’ indietro,
e si trovò sul pavimento.

Luke lo guardò.

Luke: ti ho detto mille volte di non dondolare su quella sedia
Jess: già

Luke uscì di nuovo,
Rory si sporse e guardò Jess sul pavimento.

Jess: non riusciamo proprio a baciarci eh?
Rory: già…
 
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Pheebe
view post Posted on 25/1/2005, 15:24




Meglio rimandare...


Erano seduti sulla panchina del parco,
Dean a destra,
lei a sinistra,
con le mani intrecciate,
cercando di smorzare la tensione.
Respirò a fondo.
Poi lo guardò con la coda degli occhi.

Dean: rory?
Rory: si?
Dean: siamo qui da 20 minuti, mi dici cos’hai?
Rory: devo parlarti
Dean: non fai altro che ripeterlo, ma non parli…
Rory: non è facile.
Dean: allora andiamo a mangiare qualcosa da luke e poi…
Rory: NO!
Dean: cosa?
Rory: non voglio andare da luke.
Dean: capisco, beh si, Jess…nemmeno io ho voglia di vederlo.
Rory: non è per Jess…lui, si, cioè…
Dean: cosa?

Respirò a fondo.

Rory: io ho pensato molto in questi giorni, e ho capito che…
Dean: che?
Rory: che forse…noi, cioè, io…noi, dovremmo…
Dean: dai non essere così terrorizzata, dillo…
Rory: io credo che sia arrivato il momento di…
Dean: davvero?
Rory: davvero? Davvero cosa?

Si voltò guardandolo stupita.

Dean: anch’ io ci stavo pensando e…
Rory: pensando? Cioè tu pensavi a cosa precisamente?
Dean: si, insomma stiamo insieme da un bel po’, e…
Rory: oh…no, no…io non…

Si voltò imbarazzata.
Tutto si stava complicando …

Dean: non?
Rory: insomma Dean, lo sai, quest’ anno ho la maturità, e le prove d’ammissione per harvard, e …
Dean: non preoccuparti, ce la farai
Rory: beh si, forse, ma vedi, ho bisogno di stare concentrata, sullo studio, e…
Dean: non sei concentrata abbastanza?
Rory: si, lo sono ma forse, devo…

Respirò.

Rory: forse non dovremmo vederci per un po’…
Dean: per un po’?
Rory: si
Dean: quanto sarebbe esattamente “un po’”?
Rory: beh, non lo so…un po’, il tempo necessario
Dean: necessario? Necessario per cosa? Per essere ammessa ad harvard?
Rory: no…
Dean: per laurearti?
Rory: non è questo…
Dean: e cosa rory? Non prendermi in giro!
Rory: ci sto provando.
Dean: lo studio, le prove d’ ammissione, sono solo una stupida scusa!

Si alzò in piedi.

Dean: tu ti vedi con Jess?
Rory: cosa?
Dean: avanti, dimmelo!
Rory: no, non mi vedo con Jess, non più del…
Dean: hai detto anche a lui che devi studiare e concentrarti?
Rory: dean, non metterlo in mezzo, sto parlando con te, non…
Dean: aspetta, aspetta, forse ti aiuterà lui a studiare giusto? Forse vi concentrerete insieme!
Rory: ma che dici?
Dean: dico solo che da un po’ shane è sparita dalla scena, e che ora tu cerchi di togliere di mezzo me!
Rory: io sto cercando di essere sincera
Dean: vuoi essere sincera? Allora dimmi che Jess non centra con questa storia!

Abbassò lo sguardo senza rispondere,
non poteva…

Dean: non avevo dubbi

Lo vide camminare veloce,
allontanarsi dal parco,
da lei,
dirigendosi verso la piazza,
e verso il locale…

Rory: no, no, fermo

Si alzò di scatto correndogli dietro,
ma in qualche minuto sparì all’ interno del locale di luke,
e non riuscì più a vederlo.

Dean: dov’è?
Luke: chi?
Dean: Jess…
Luke: beh non lo so, penso sia di sopra…
Dean: grazie.

Luke vide salire dean,
e stupito se ne domandò il motivo.
Poi…

Rory: luke, dean…dov’è?
Luke: di sopra.
Rory: ok, grazie…

Rory corse per le scale.

Luke: ma…?

Corse di sopra,
affrettando il passo più che poteva.
Arrivò alla porta,
era spalancata.

Entrò e vide Dean di fronte il letto di Jess.

Dean: alzati
Jess: sto leggendo
Dean: ho detto alzati.
Jess: e dovrebbe importarmi di quello che dici?

Rory: dean…

Jess si voltò,
vide il viso affannato di rory,
si alzò dal letto.

Jess: ti ha fatto qualcosa?
Rory: no, non mi…
Dean: che carino, ti preoccupi della tua ragazza…
Jess: la mia cosa?
Dean: stupido bastardo

Prese Jess per il collo della camicia e lo sbatté al muro.

Jess: ok, Rocky, è meglio che ti calmi!
Rory: Dean lascialo immediatamente!
Jess: si, fa come dice…
Dean: e perché dovrei?
Jess: perché ti conviene
Rory: dean…
Dean: rory non intrometterti
Jess: si, rory, ti prego, non intrometterti…

Sorrise.

Dean: lo trovi divertente?
Jess: ironico, si…
Dean: e perché?
Jess: non ci crederai ma avevo previsto una cosa come questa
Dean: oh davvero?

Un bruciore allo stomaco.

Si chinò piano,
restando in piedi e rimanendo appoggiato al muro.

Dean si allontanò.

Dean: avevi previsto anche questo?
Jess: oh, puoi giurarci!

Sollevò lo sguardo e sorrise.

Dean: vediamo se ti passa la voglia di ridere

Gli si avvicinò minaccioso,
quando Rory gli si parò davanti.

Rory: adesso basta
Jess: oh andiamo, proprio sul più bello!
Rory: jess…
Dean: spostati
Jess: si rory, spostati, ti prego
Dean: tu sta zitto!

Vedeva jess sorridere,
e non ne capiva il motivo.
Era stato colpito,
sbattuto al muro,
e colpito.
Non aveva reagito,
eppure sorrideva.
Poi,
scosse il capo,
e finalmente mise a fuoco.

Rory…
Lei era dalla sua parte,
di fronte a lui,
a difendere lui…

Li guardò sconvolto,
facendo qualche passo indietro…

Rory: è meglio che te ne vai adesso…

Non riusciva a crederci.
Tutto quello che avevo temuto,
e in qualche modo previsto,
tutto quello che sembrava evidente,
ma fingeva di non vedere…
adesso stava accadendo.

Fece qualche passo indietro,
poi uscì veloce dalla porta,
scontrandosi con Luke,
che insospettito,
era salito a controllare cosa stesse succedendo.

Dean non disse una parola,
non fece alcun cenno.

Non riusciva a capire,
perché era lì?
Perché cercava proprio Jess?
Perché Rory…

Si voltò.

Rory non era corsa dietro Dean,
non cercava di calmarlo,
né gli chiedeva scusa…

Lei era lì,
stretta a Jess,
avvolta dalle sue braccia,
rassicurata da lui,
suo nipote…

Li guardò qualche istante,
imbarazzato,
impacciato…

Si guardò intorno,
cercando di capire cosa sarebbe stato meglio fare.

Poi finalmente capì.

Afferrò la maniglia della porta,
e scomparì dietro di essa.

Luke: meglio rimandare…





 
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Pheebe
view post Posted on 28/1/2005, 15:30




"Giornata rovinata..."


“Come sai se il ragazzo è giusto?”

Era stesa sul fianco,
con gli occhi chiusi…
un leggero raggio di luce entrava dalla finestra.

“Tu devi sentirlo. Vedrai quando meno te lo aspetti, arriverà la persona giusta per te, quella che riuscirà a completarti.”

Si voltò leggermente,
spingendo a terra il libro che teneva vicino al corpo.

“Che avrà i tuoi stessi gusti, che ama i libri che ami tu, che adora la musica che ti piace, i film che più ti piacciono, insomma, uno compatibile”

La luce le colpì dolcemente il viso,
le guance,
le labbra,
gli occhi…

Si svegliò.

“Ma non così compatibile da annoiarti. Rispetto reciproco, è vitale, così come l’umorismo, ma niente certezze su cosa dirà a farà l’ altro, in modo che il rapporto di coppia sia costantemente…eccitante.”

Aprì un occhio,
poi lentamente l’ altro.
Sorrise.

Il suo respiro.
Il suo volto,
tanto rilassato e quieto da farlo somigliare a un bambino.
I suoi occhi chiusi,
le sue mani a circuirle la vita.

Gli si avvicinò piano sfiorandogli il naso.

Sentì il respiro cambiare,
il volto contrarsi,
gli occhi aprirsi.

Rory: ciao…
Jess: ciao.
Rory: dormito bene?

La tirò a se,
stringendola,
sfiorandole la guancia,
il naso,
le labbra.

Si baciarono intensamente per qualche minuto.
Lui la spinse sul proprio corpo,
stringendole la vita con le braccia,
accarezzandole i capelli.

Sorrisero.

Rory: prima d’ ora non l’ avevo mai fatto.
Jess: davvero?
Rory: certo.
Jess: sei stata con Dean due anni, aspettava la vecchiaia?
Rory: beh tu e lui siete diversi.
Jess: per fortuna!
Rory: per fortuna.

Le baciò il naso.

Jess: che ore sono?
Rory: le sette.
Jess: aah, devo andare…

Sbatté la testa sul cuscino.

Rory: di nuovo uscito di nascosto ieri?

Si scostò leggermente permettendogli di alzarsi.

Jess: no, ieri sono uscito normalmente, solo che poi non sono tornato.
Rory: mi dispiace è colpa mia.
Jess: si, puoi giurarci.

Le si avvicinò sorridendo.
La baciò.

Jess: hai visto le mie scarpe?
Rory: vedi sotto il letto.

Rory aprì l’ armadio,
prendendo la divisa.

Jess: ehi ferma, se hai intenzione di cambiarti, almeno fammi rimettere comodo!
Rory: ah, ah, io mi cambio, ma tu torni da luke o ti ucciderà.
Jess: se prima non mi trova tua madre e mi uccide lei.

Le si avvicinò abbracciandola.

Jess: dovrai dirglielo prima o poi.
Rory: sto aspettando il momento giusto.
Jess: ah ah, l’ho già sentita questa.
Rory: lo so, ma lei…dean le piaceva molto…
Jess: vuoi dire che non mi sopporta? Che shock!
Rory: non hai buoni precedenti…
Jess: si certo, la macchina, il polso…
Rory: e poi dean era gentile, sempre disponibile…
Jess: leccapiedi…
Rory: le cambiava il bottiglione dell’ acqua…
Jess: questo posso farlo anch’ io!
Rory: si lo so.
Jess: e sarei anche più bravo…
Rory: è fuori discussione.

Le baciò il naso.

Jess: ci vediamo dopo?
Rory: dopo.

Si baciarono,
poi Jess si avvicinò alla finestra,
sganciò,
tirò,
e fu fuori in pochi istanti.

Rory sorrise,
rimanendo ferma qualche minuto in mezzo alla stanza.

“Tu devi sentirlo. Vedrai quando meno te lo aspetti, arriverà la persona giusta per te, quella che riuscirà a completarti.”

Si sfilò la maglietta,
gettandola sul letto.
Prese la camicia azzurra,
e…

Jess: sicura che non posso guardare?

Jess sbucò dalla finestra.

Rory: Jess!
Jess: va bene, va bene, volevo essere sicuro.

Sorrisero.

Jess: altro bacio.

Gli si avvicinò,
si chinò leggermente e lo baciò.

Jess: carino il reggiseno.
Rory: sparisci.

Lo cacciò sorridendo,
e lo guardò allontanarsi dalla finestra,
inginocchiata a sul pavimento…

“Ma non così compatibile da annoiarti, niente certezze su cosa dirà a farà l’ altro, in modo che il rapporto di coppia sia costantemente…eccitante.”

Sorrise.
---
Camminò tranquillamente per le strade,
osservando con sguardo nuovo le piccole stranezze di quella città…
che tanto aveva odiato,
ma che in quel momento gli sembrava solo buffa e divertente.

Entrò nel locale serenamente,
anche se preparato a ciò che sarebbe accaduto.

Luke: oh, guarda chi si vede?!
Jess: ciao

Passò veloce dietro il bancone,
alzò il coperchio del vassoio,
e afferrò una ciambella.

Luke: si può sapere dove sei stato?
Jess: devo andare a scuola.
Luke: non ti ho chiesto dove stai andando, ma dove sei stato finora!
Jess: sono in ritardo!

Corse di sopra desiderando di essere lasciato in pace!
La giornata era iniziata troppo bene,
sperava che nessuno la rovinasse.
Aprì la porta velocemente,
morse la ciambella,
e tenendola stretta tra le labbra,
richiuse la porta,
e si sfilò la giacca.

Diede un altro morso,
poi tentò di sbottonare la camicia.

Stupidi bottoni.

Aprì il primo,
il secondo,
il terzo,
poi la sfilò,
gettandola sul letto.

Entrò luke.

Luke: Jess non abbiamo finito!
Jess: devo andare a scuola.
Luke: di qui non esci fino a quando non mi dici dove sei stato, con chi sei stato e cos’hai fatto?!
Jess: non c’è bisogno di urlare, ci sento benissimo!
Luke: io urlo quanto mi pare, e tu devi rispondermi!
Jess: sono stato fuori con degli amici, ho bevuto qualcosa, si è fatto tardi e mi sono addormentato in macchina!
Luke: amici?
Jess: si amici.
Luke: cos’è una battuta?
Jess: no ma se vuoi ridere…

Aprì il cassetto e prese una maglietta.

Jess: posso vestirmi mentre mi interroghi, o è contro il regolamento?
Luke: si, si…
Jess: senti, era tardi, cos’avrei dovuto fare?
Luke: avvertire magari.
Jess: non ho il cellulare, e non c’erano cabine.
Luke: andiamo jess, non crederai che beva questa storia!
Jess: se mi dai qualche minuto posso pensare a qualcosa di più elaborato magari.

Si avviò verso il bagno.

Luke: lo so che sei stato con lei!
Jess: cosa?
Luke: inutile fare la faccia stupita, so con chi eri…
Jess: non credo di capire!
Luke: Rory…

Si guardò intorno tentando di pensare a qualcosa.

Luke: inutile che ti sforzi di pensare a qualcosa…
Jess: …
Luke: lei è una brava ragazza jess…
Jess: e io invece una specie di teppista eh?
Luke: non l’ho mai detto.
Jess: non ce n’è bisogno, taylor e gli altri hanno appeso striscioni in tutta la città con su scritto “lontani da jess, il piccolo teppista!...”
Luke: jess…
Jess: “…ruberà i soldi per le riparazioni di uno stupido ponte, uno stupido gnomo in uno stupido giardino, e disegnerà sagome di gesso di fronte le vostre stupide porte”
Luke: io lo so che lei ti piace, e sebbene lorelai non farà i salti di gioia, dovrà accettarlo se è questo che vuole rory.
Jess: grazie!
Luke: ma ti conosco, e so, che anche se ti piace, e tieni a lei, prima o poi farai qualcosa di stupido!
Jess: ad esempio?
Luke: ad esempio dormire fuori senza avvertire, e in più con una ragazza la cui madre mi ucciderà quando verrà a sapere che io lo sapevo!!
Jess: terrò il segreto, tranquillo!
Luke: jess!
Jess: dannazione!

Gettò la maglietta sulla sedia.

Jess: non abbiamo fatto niente di male!
Luke: e di cosa discutiamo allora?
Jess: lo domandi a me?
Luke: cosa credi dirà lorelai quando saprà che tu e sua figlia siete stati insieme?!
Jess: di certo non “Dio vi benedica”!
Luke: lei ha avuto rory molto giovane, e…
Jess: aspetta fermo, di cosa parli?
Luke: jess…
Jess: oh dio, pensi che abbiamo fatto sesso?!
Luke: non è così?
Jess: ma come…come…?
Luke: devo spiegartelo?
Jess: adesso basta!

Afferrò la maglietta e si diresse verso il bagno.

Luke: non ho finito Jess!
Jess: io si!

Afferrò la maniglia della porta.

Jess: e grazie per avermi rovinato la giornata!


 
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Pheebe
view post Posted on 6/2/2005, 14:33




"che bella giornata!"


Attese seduta in cucina,
incrociando le dita,
tamburellando sul tavolo,
picchiettando sul pavimento con la punta delle scarpe.

Pensò ad un centinaio di inizi differenti,
un migliaio di soluzioni diverse per affrontare l’argomento,
per riuscire a parlarle,
a confessarle tutto,
a spiegarle perché aveva atteso due settimane prima di dirle ogni cosa.

Sentì dei passi,
il momento era finalmente giunto.

Respirò profondamente,
cercando di rimanere calma,
serena…
infondo era sempre sua madre,
non fece che ripeterlo,
la sua migliore amica…
voleva che lei fosse felice,
tutto qui.

Avrebbe accettato Jess,
avrebbe dimenticato Dean,
avrebbe rinunciato al bottiglione dell’ acqua…

Crucciò lo sguardo dubbiosa.

Ora che il momento era giunto,
sapeva di non poter fuggire,
di non poter rimandare,
eppure non sapeva come affrontarla…

Lorelai: buongiorno!

La vide entrare in cucina sorridente,
afferrare la caraffa,
e versare del caffè.

Lorelai: come mai qui in silenzio?
Rory: beh…
Lorelai: stanotte ho fatto un sogno stupendo, ero al mare, sdraiata sulla mia sdraio ed ecco avvicinarsi Gorge Clooney.
Rory: interessante…
Lorelai: mi si avvicina, si ferma proprio di fronte a me col suo splendido sorriso, e…
Rory: devo parlarti…

Le parole erano uscite da sole.

Lorelai: parlarmi? Di cosa?
Rory: di una cosa…
Lorelai: d’accordo…ma di cosa?
Rory: una cosa, che credo non ti farà piacere all’inizio, ma che poi, riflettendoci bene, potrebbe…
Lorelai: rory devo sedermi mentre mi dici questo?
Rory: sarebbe meglio…si…

Osservò la madre sedere sulla sedia di fianco a lei.
Qualche secondo per raccogliere le idee…

Lorelai: devo anche prendere dei tranquillanti o altro?
Rory: non credo…
Lorelai: bene, sono pronta.
Rory: beh…mamma…
Lorelai: si…?
Rory: ricordi che ultimamente mi hai detto che mi vedevi diversa?
Lorelai: si…
Roru: tu mi hai chiesto cos’avevo, e io ti ho detto che non era nulla, ma tu hai insistito, e credevi che avessi vinto alla lotteria e volessi fuggire per l’Europa lasciandoti sola in balia di Kirk…
Lorelai: …si.
Rory: beh, non ho vinto alla lotteria.

Vide la madre annuire confusa.

Lorelai: sono contenta…credo…
Rory: ma è successa una cosa che mi ha cambiata, in meglio, cioè sono contenta, tutto va bene, io sono felice, e mi sento molto, molto serena.
Lorelai: inizio a preoccuparmi…
Rory: ma non devi perché io sono felice.
Lorelai: centra Dean in questa storia?
Rory: …beh…si, centra anche lui…
Lorelai: oddio…
Rory: no, non devi dire “oh dio”, perché è una cosa bella, una cosa che mi ha reso felice, certo all’inizio ero dubbiosa, e non sapevo bene cosa sarebbe successo, ma ora …
Lorelai: rory sei incinta?
Rory: cosa?
Lorelai: aspetti un bambino?
Rory: ma no, come ti salta in mente?
Lorelai: eh che ne so scusa, mi dici che c’è stato un cambiamento, che riguarda te e Dean, e che ti ha sconvolta, ma che poi sei stata felice…
Rory: infatti.
Lorelai: beh ho fatto 1 + 1!
Rory: 1 + 1 fa 2, non 3!
Lorelai: in matematica forse, ma applicato alla vita reale…
Rory: non sono incinta.
Lorelai: ok, non sei incinta, allora cosa?
Rory: beh…
Lorelai: è una specie di gioco a premi? Cioè vinco qualcosa se indovino?
Rory: una crisi di nervi se non stai calma.
Lorelai: rory…
Rory: io e dean ci siamo lasciati.

Le parole uscirono da sole,
veloci,
come un fiume in piena.
Credeva sarebbe stato difficile dirlo,
e invece ci riuscì facilmente.

Lorelai: ah…
Rory: ma io sto bene, e lui…lui starà bene
Lorelai: ho capito,
Rory: sei arrabbiata?
Lorelai: no, cioè, mi dispiace, dean è un bravo ragazzo, ma se tu hai deciso così allora…
Rory: sto con Jess adesso…
Lorelai: ah…

Si alzò dalla sedia e iniziò a camminare su e giù-

Rory: lo so che lui non ti piace, che preferivi dean, ma io, io…
Lorelai: tu?
Rory: io sto bene quando sono con lui, e non voglio stare con un altro ragazzo.
Lorelai:…
Rory: io voglio bene a Dean, e non vorrei che soffrisse, mai…
Lorelai: ….
Rory: quando stavo con lui, io, desideravo di stare con Jess…e lui non meritava questo, e nemmeno io.
Lorelai: da quanto?
Rory: beh è difficile da dire…
Lorelai: da quanto tempo?
Rory: 2 settimane.
Lorelai: quindi stai con Jess da due settimane e non mi ha detto nulla?

La vide alzarsi.

Rory: perché ti alzi?
Lorelai: mi hai mentito.
Rory: no, non ti ho propriamente mentito, ho evitato di dirti una cosa.
Lorelai: quindi mi hai mentito.
Rory: tu non me l’hai chiesto.
Lorelai: questo perché tu non mi hai detto che avevi lasciato dean.
Rory: lo sapevi che c’erano dei problemi.
Lorelai: certo, ma i problemi si risolvono, non ci si lascia a causa dei problemi! A meno che il problema non sia uno solo, con i capelli scuri, lo sguardo tenebroso e la lingua biforcuta!
Rory: mamma…
Lorelai: non dire mamma adesso!
Rory: ma perché urli?
Lorelai: perché sono arrabbiata.
Rory: per via di Dean?
Lorelai: per via del fatto che tu mi hai mentito!
Rory: non volevo mentirti, ma Jess non ti piace e…
Lorelai: ho dei buoni motivi che mi spingono a non vedere di buon occhio quel ragazzo.
Rory: quali?
Lorelai: per esempio stai con lui da due settimane, e già mi menti!
Rory: io non ti ho mentito!
Lorelai: si invece!
Rory: lo so, non è come dean, non è simpatico a tutti, non sorride sempre e comunque, e ti risponde se le cose non gli stanno bene, ma lui mi rende felice, con me è diverso, lui…
Lorelai: non so nemmeno perché mi stupisco, infondo ti ha puntata dall’ inizio!
Rory: lui non mi ha puntata.
Lorelai: ha anche rischiato di farti ammazzare l’estate scorsa e tu…
Rory: è stato un incidente, io non mi sono fatta niente, e lui di certo non voleva che mi accadesse qualcosa!
Lorelai: certo, nasconde l’aureola sotto il gel per capelli!
Rory: ecco, lo sapevo…

Prese lo zaino.

Lorelai: dove vai?
Rory: a scuola.
Lorelai: non ho finito!
Rory: io si.

Si avviò verso l’uscita.

Lorelai: Rory fermati immediatamente!
Rory: mi hai chiesto perché non te l’ho detto, beh guardati, sei un’altra persona.
Lorelai: io voglio solo il tuo bene.
Rory: ma io sto bene, Jess mi vuole bene, mi capisce, e io sono felice quando sto con lui. Se lo guardassi bene, senza pregiudizi, capiresti che è molto più simile a me di quanto tu possa immaginare.
Lorelai: …
Rory: lo so che lui non ti piace, e mi dispiace, perché ti voglio bene, sei mia madre, la mia migliore amica, e voglio che tu sia partecipe della mia vita.
Lorelai:…
Rory: ma resta sempre la mia vita, sono io che decido.

La fissò qualche istante,
poi aprì la porta ed uscì.

Lorelai rimase ferma sotto l’arco,
mise le mani in tasca e si avviò verso la cucina imbronciata.

“Che bella giornata!”

Edited by Pheebe - 6/2/2005, 14:33
 
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Pheebe
view post Posted on 7/2/2005, 13:55




"gira a destra..."


Ebbe lo sguardo perso per tutto il giorno.

Per quanto si sforzasse, non riusciva a concentrarsi,
a seguire quello che i professori dicevano,
o a leggere tra le pagine parole che non le erano mai sembrate più prive di senso.

Tentò di distrarsi,
picchiettando sulle pagine dei quaderni,
o scarabocchiando sul blocco degli appunti.

Cercò di dimenticare,
o ignorare la discussione con la madre,
ma ogni sforzo risultò vano,
e benché tentasse con tutta se stessa di risultare attenta,
concentrata,
le parole di quella che doveva essere la sua migliore amica,
non facevano altro che ronzarle nelle orecchie,
apparirle davanti agli occhi, anche se persi a guardare fuori dalla finestra.

Nessuno lo conosceva davvero.
Si sbagliavano tutti…

Quando suonò la campanella,
si sentì come liberata.
Sarebbe tornata a casa,
e lo avrebbe rivisto.
Lui l’avrebbe stretta,
e tutto sarebbe stato cancellato.

Camminò svelta fuori,
e una leggera brezza di vento le rinfresco il viso.

Chiuse gli occhi.

Cerco di cacciare via tutte le preoccupazioni,
voleva pensare solo a lui,
ai suoi occhi,
che brillavano ogni volta che la stringeva.

Si avvicinò al cancello,
e improvvisamente i piedi si fermarono da soli.

Si guardò intorno,
cercando di capire se quello fosse un sogno,
una visione,
o se tutto stava accadendo davvero.

Lo sguardo concentrato,
le mani a fermare le pagine mosse dal vento,
e quelle maniche,
sempre alzate a tre quarti sulle braccia.

Sorrise.

Lo vide alzare lo sguardo,
e fissarla.

Non poteva sognare.

Camminò svelta verso l’auto.

Lui scese dal cofano,
gettando il libro sul sedile anteriore attraverso il finestrino lasciato aperto.

Le camminò incontro veloce,
e finalmente la raggiunse.

Si abbracciarono senza dire una sola parola.

Non c’era bisogno di parlare,
le sue braccia,
strette intorno alla vita,
le fecero dimenticare tutto.

Il profumo dei suoi capelli,
così morbidi…
non gli importava più di Luke,
né di tutti gli altri…

Rory: che ci fai qui?
Jess: volevo abbracciarti.
Rory: oh dio anche io…

Lo strinse più forte.

Jess: questo è il momento più bello di quest’ assurda giornata.
Rory: anche più bello di svegliarsi con me?
Jess: niente è più bello che svegliarsi con te…

Le baciò le labbra,
poi il naso e la fronte,
continuando a stringerla.

Rory: ho parlato con mia madre…
Jess: davvero?

Si staccarono leggermente.

Rory: abbiamo litigato.
Jess: a causa mia?
Rory: ma che egocentrico…

Sorrise.

Rory: non tutto riguarda te…
Jess: ah davvero?
Rory: si…

Le prese lo zaino dalle spalle.

Jess: dimmi tutto…
Rory: non c’è molto da dire.
Jess: non dovrai fare un riassunto allora…
Rory: le ho parlato di noi, e si è arrabbiata perché non glie l’ho detto subito.
Jess: solo per questo?
Rory: solo per questo…
Jess: beh avresti potuto dirle che ti tenevo in ostaggio…
Rory: lo terrò presente la prossima volta.

Sorrise.

Si incamminarono verso l’auto.

Jess: io ho litigato con luke invece.
Rory: cioè, più del solito?

Chiese curiosa.

Jess: no, non più del solito …
Rory: non è grave allora?!
Jess: mi ha fatto la predica …
Rory: predica?
Jess: si.
Rory: su cosa?
Jess: sul fatto che tu sei una brava ragazza e io invece l’anticristo che ti porterà sulla strada del peccato…
Rory: ah si, conosco quella strada…non è poi così male…
Jess: glie l’ho detto ma non mi ha creduto.
Rory: dovremmo portarlo con noi.
Jess: e rovinarci il divertimento?
Rory: porteremo mia madre, lo distrarrà lei.
Jess: rischiamo che si alleino e decidano di lottare per separarci…
Rory: non ci riuscirebbero.
Jess: davvero?

La guardò curioso.

Rory: ora che sei mio, non ti lascio mica andare!
Jess: sei decisa…
Rory: si!
Jess: …mi piace.

La baciò.

Jess: sono sicuro che con tua madre si sistemerà tutto.
Rory: si lo so, ma…
Jess: ma?
Rory: … si è comportata in una maniera…
Jess: ci è andata giù pesante?
Rory: non è nemmeno per questo, è che…lei non ti conosce ma parte prevenuta dall’ inizio.
Jess: nessuno mi conosce rory…
Rory: io si.

La guardò.

I suoi occhi erano così sinceri,
sicuri.
Lo guardavano come sapeva di non meritare ancora…

Le sorrise.

Jess: si…forse tu mi conosci.

Continuò a guidare.
Impose a se stesso di fissare la strada,
senza distrarsi nemmeno una volta.

Avendola accanto…
sentendo il suo respiro,
il suo sguardo fisso su di lui…

Non doveva distrarsi.

Rory: perché luke ti ha fatto arrabbiare tanto?
Jess: ha insinuato delle cose…
Rory: quali cose?
Jess: cose assurde!
Rory: cose assurde…

Annuì.

Rory: e cioè?
Jess: è inutile anche parlarne.
Rory: dai, sono curiosa.
Jess: “disse pandora prima di aprire il vaso e liberare il male nel mondo.”

Sorrisero.

Rory: credi potrei fare mai una cosa del genere?
Jess: frequentandomi un po’ …
Rory: allora sono un soggetto a rischio?!
Jess: temo di si.

Si guardarono un secondo sorridendo.
Non riuscivano a smettere.

Era tutto così semplice,
e meraviglioso.

Tutto era spontaneo.

Allungò una mano verso la sua,
posata sul cambio dell’ auto.

La osservò curiosa,
come se fosse la prima volta che la vedeva,
sfiorò il dorso con un dito,
su e giù lentamente facendogli il solletico.

Jess sorrise,
e lei fu divertita da quella reazione.

Sfiorò le dita,
una ad una,
lentamente,
e poi posò la mano su quella di lui.

Era una cosa stupida,
banale,
ma le piaceva sentire la sua pelle sotto le dita.

Era una cosa nuova,
divertente,
eccitante…

Voltò la mano,
esponendo il palmo,
a intrecciò le dita a quelle di lei.

La sentì sorridere.
La guardò sorridere.

Come faceva a non distrarsi?

Jess: vieni qua…

Allungò il braccio dietro le sue spalle,
l’avvicinò a se,
e quando sentì forte,
il profumo dei capelli,
la pressione sulla spalla,
le mise una mano tra i capelli,
e le baciò la fronte.

Rory: mi piace stare così…
Jess: si anche a me.
Rory: purtroppo tra un po’ saremo a casa.
Jess: si…se mantengo la velocità, saremo a stars hollow tra dieci minuti…

La sentì sospirare.

Jess: certo, potrei rallentare e prendere quella stradina a destra, che mi farebbe girare per un po’…
Rory: davvero?
Jess: si davvero…
Rory: gira a destra allora…

Sorrise.

Jess: ok, come vuoi…
 
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Pheebe
view post Posted on 8/2/2005, 16:59




"volere o no?"



Entrò in casa arrabbiata.

Non sapeva nemmeno il perché,
non ricordava quale fosse il motivo di tanta rabbia,
frustrazione,
delusione forse.

Che stupida.

Entrò in camera sbattendo la porta,
gettò lo zaino a terra,
e a faccia in giù,
cadde sul letto.

Rimase immobile qualche minuto,
cercando di recuperare la lucidità.

Tanto sforzo…
tutte quelle discussioni inutili,
la gelosia,
la delusione ogni volta che lui la ignorava.

Si alzò dal letto,
tolse velocemente i vestiti,
e rimase di fronte allo specchio con solo la gonna e la camicetta addosso.

Fissò la propria immagine riflessa.

Si tocco una guancia,
poi il collo.

Sciolse i capelli.

Rory: dai dimmelo, dimmelo…
Jess: non insistere.
Rory: non può essere nulla di così grave dai.
Jess: non è grave, ma ridicolo.
Rory: io ti ho detto tutto di mia madre.
Jess:…
Rory: Ho imitato la voce, l’ espressione, ho anche gesticolato come lei per somigliarle di più e farti immaginare la scena…
Jess: e va bene, cosa vuoi sapere?
Rory: perché avete litigato?
Jess: perché ho dormito fuori senza avvisare.
Rory: e…?
Jess: e perché sapeva che ero con te.
Rory: davvero?
Jess: ci ha visti dopo la scenata con Dean.
Rory: oh dio…
Jess: si ma non era arrabbiato per quello, ma perché tua madre lo avrebbe ucciso…
Rory: mia madre vorrebbe uccidere molte persone, ma luke non è in cima alla lista.
Jess: si ma lui credeva che noi…
Rory: noi?
Jess: noi, si…che noi…
Rory: prova a comporre frasi un po’ più complesse…
Jess: credeva che noi avessimo fatto sesso.
Rory: cosa?
Jess: anzi no, credeva che “io” ti avessi quasi costretta a fare sesso con me.
Rory: e perché avresti dovuto?


Si avvicinò allo specchio.
Appoggiò i gomiti alla cassettiera,
e continuò a fissare la propria immagine.

Jess: hai dimenticato la parte dell’ anticristo?
Rory: ah si…


Ricordò la sua espressione,
il volto contrarsi,
lo sguardo accendersi di rabbia,
il tono della voce alzarsi.

Jess: come se poi l’unica cosa che mi importasse fosse fare sesso.
Rory: jess calmati.
Jess: no davvero, lui è mio zio e pensa questo di me…logico che la città pensi anche peggio!
Rory: noi sappiamo che non sei così…
Jess: per fortuna.
Rory: e tu gli hai spiegato?
Jess: ma cosa? Che gli ormoni non comandano il mio cervello?
Rory: beh si.
Jess: no, me ne sono andato.
Rory: strano…
Jess: strano cosa?
Rory: che tu non ti sia difeso…
Jess: Era un’ accusa assurda. Non dovevo difendermi da niente.
Rory: beh, assurda…
Jess: si assurda, io non voglio fare sesso! Se mi importasse fare sesso non starei con te!
Rory: ah…


I suoi occhi,
quella strana espressione.

Non riusciva a capire come fosse potuto accadere.

Teneva le braccia piegate sulla fronte,
steso sul letto,
con un libro aperto sul petto.
Se fosse entrato luke in quel momento,
non avrebbe avuto la forza di rispondergli,
non aveva per niente voglia di litigare.

Desiderava solo pensare,
ordinare nella mente quelle immagini.
Capire cosa l’aveva ferita…

Jess: che c’è?
Rory: niente.
Jess: rory…
Rory: niente, non c’è niente.
Jess: e allora perché non mi guardi?
Rory: devo andare.


Ricordò la sua mano,
che veloce afferrava lo zaino dal sedile posteriore.

Jess: cosa?

Veloce…
Tutto accadde troppo,
troppo veloce.

Scese dall’ auto.

Jess: rory!
Rory: cosa?
Jess: cos’ ho detto?
Rory: quello che pensi.
Jess: e cioè?
Rory: devo spiegartelo io?
Jess: al momento sono confuso…
Rory: niente jess…lascia stare.
Jess: no, non lascio stare.


Il suo polso…così sottile.

Aprì il palmo della mano,
lo fissò ricordando la sensazione della sua pelle sotto le dita.

Jess: dimmi perché ti sei arrabbiata?
Rory: mi sembra ovvio il perché.
Jess: non molto veramente…
Rory: per quello che hai detto.
Jess: a questo c’ero arrivato, ma precisamente quale parte?
Rory: quella in cui dici di non volerlo fare…
Jess: cosa?
Rory: anzi, quella in cui dici di non volerlo fare “con me”…
Jess: ma io non ho detto questo.
Rory: a me è sembrato di si.
Jess: beh ti sei sbagliata
Rory: certo come no...
Jess: rory...

Strattonò il braccio liberandosi.

Jess: non volevo ferirti.
Rory: non mi hai ferita, hai solo chiarito un concetto.
Jess: un concetto?
Rory: che io non sono nè abbastanza divertente, nè eccitante da spingerti a desiderare di fare sesso con me!
Jess: oddio…


Quel sorriso.
Si coprì gli occhi cercando di dimenticarlo,
si era resa ridicola.

Rory: io non ci trovo nulla da ridere.
Jess: io si invece.
Rory: beh scusami se sono tanto ridicola oltre che noiosa.
Jess: rory…
Rory: certo, certo, sono intelligente, carina, dolce…
Jess: mi hai letto nel pensiero…
Rory: ma non eccitante, né sexy, non paragonata a shane almeno, non abbastanza per te!
Jess: rory...
Rory: scusa ma non voglio parlarne…
Jess: rory…
Rory: non davvero, preferisco calmarmi adesso…


Scomparve in fretta dietro la porta.

Non riuscì a fermarla,
non riuscì a spegarle,
non riuscì a fare nulla,
proprio come in quel momento,
steso sul letto,
con le braccia incrociate sulla fronte,
e ripetere a se stesso:

che stupido…
 
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Pheebe
view post Posted on 9/2/2005, 12:44




"aspettare..."


Luke: jess…jess…

Il suo nome…
odiava sentirlo ripetere all’infinito.

Luke: jess…
Jess: che vuoi?
Luke: va a liberare quel tavolo.
Jess: sto leggendo
Luke: e non puoi leggere dopo?
Jess: no
Luke: perché?
Jess: perché dopo devo rapinare un negozio.
Luke: Jess!
Jess: tranquillo non è il tuo…

Si avviò verso la tenda per salire di sopra.
Voleva stare tranquillo.

Luke: dove vai?
Jess: di sopra
Luke: ma devi aiutarmi.
Jess: devo andare a scuola, sempre che tu non voglia violare le norme…
Luke: si, si…

Un istante…

Basta così poco per sistemare ogni cosa,
o per rovinare tutto.

Solo un istante,
una stupidissima frazione di secondo,
in cui avrebbe potuto salire le scale,
ignorare quella stupida campanella attaccata alla porta,
senza vederla,
senza rimanere immobile a fissarla.

Lorelai: lukeee…
Luke: siamo a 20 centimetri di distanza non c’è bisogno di urlare.
Lorelai: lo so.
Luke: e allora perché lo fai?
Lorelai: perché mi piace la tua espressione accigliata lucas.
Luke: ti ho detto mille volte di non chiamarmi così…
Lorelai: 1001 lucas!

Immobile.

Non riusciva a camminare,
eppure il bancone era vicino,
le sarebbero bastati pochi passi per raggiungere gli sgabelli,
sedersi,
bere un caffè,
e magari risolvere tutto.

E invece il silenzio.

Nemmeno una parola,
solo lo sguardo fisso,
come per voler capire i suoi pensieri,
o le parole che sapevano entrambi non sarebbero mai state pronunciate.

Lorelai: rory che ci fai sulla porta? Muoviti.
Luke: Jess…

E poi capirono.

Lorelai fissò Jess,
fermo,
immobile,
come ipnotizzato,
a fissare sua figlia.

Luke osservò Rory,
sulla porta,
con lo sguardo terrorizzato,
imbarazzato,
a fissare suo nipote.

Sapeva di sembrare uno stupido,
fermo a fissarla,
con sua madre che lo squadrava con un punto interrogativo sulla faccia.

Doveva fare qualcosa,
qualunque cosa,
ma velocemente,
o sarebbe stato tardi.

Fece un passo in avanti,
e questo la terrorizzò.

Non era pronta,
non ancora,
si era comportata da stupida,
non poteva parlargli ora.

Rory: devo andare…

Un istante…

Bastò solo un piccolissimo secondo,
e lei fu fuori.

Fuori dal locale,
lontana dai suoi occhi,
ma non dai suoi pensieri.

Era davvero stanco di quella situazione.

Si voltò,
abbassando lo sguardo,
pensando al da farsi,
pensando persino a quello che sarebbe stato giusto pensare in quel momento…
poi,
sentì uno sguardo addosso…
si voltò.

Incrociò lo sguardo accigliato dello zio.

Accigliato?
Stupito,
e anche arrabbiato forse…
tanto per cambiare un po’…

Ma lui era troppo nervoso per dare spiegazioni,
o anche ascoltare insinuazioni assurde in cui lui aveva tutta la colpa…

Era fuggita un’ altra volta,
come il giorno prima,
quando si erano incrociati in libreria,
e quello precedente,
nel parco…

Luke: cosa succede?
Jess: mi piacerebbe saperlo…

Oltrepassò la tenda,
scostandola nervosamente con forza.

Luke: cos’ha fatto?
Lorelai: chi?
Luke: Jess…
Lorelai: non ne ho idea…
Luke: rory ti avrà parlato, su, dimmelo, così saprò se prenderlo a calci subito o aspettare stasera…
Lorelai: rory non mi ha detto nulla.
Luke: come mai?
Lorelai: è da qualche giorno che si comporta in modo strano, resta ore nella sua stanza stesa sul letto a fissare il soffitto…
Luke: …con le cuffie per fingere di non ascoltarti…
Lorelai: già…

Sospirarono.

Lorelai: è successo qualcosa, ma non so cosa…
Luke: già…

Sospirarono di nuovo.

Lorelai: credo sia inutile discuterne…
Luke: inutile? Ma è tua figlia…RORY, e lui…lui…
Lorelai: è Jess, lo so benissimo.
Luke: e non sei preoccupata? Quel ragazzo porta guai!
Lorelai: certo, per noi è così, ma Rory ha deciso di stare con lui, quindi vuol dire che si fida…in qualche modo…
Luke: qualche modo?
Lorelai: ascolta luke, io non mi fido di Jess, non lo conosco, e quello che vedo, o che lui lascia che gli altri vedano, non mi piace molto, ma è pur sempre tuo nipote, e inoltre credo ci tenga a rory, quindi sto ad aspettare…
Luke: aspettare cosa?
Lorelai: di capire quali tra i 100 modi diversi di ucciderlo senza far cadere la colpa su di me, sia il caso di mettere in atto…
Luke: quindi sei preparata?!
Lorelai: devo solo comprare una tanica di benzina e della corda robusta…
Luke: non mi dice niente di buono…
Lorelai: non deve infatti, o non sarebbe un buon piano.
Luke: io ho la tanica di benzina comunque…
Lorelai: bene…

Sorrisero annuendo entrambi.

Dovevano…
…e potevano solo aspettare….
 
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Pheebe
view post Posted on 9/2/2005, 21:37




oggi è stata una giornata ricca, quindi ecco un nuovo episodio.
spero sia più chiaro del precedente, e possa...chiarire appunto...dei pensieri un pò complessi.

NB* le parti in corsivo sono flash back come al solito


"vicino ad un altro..."


Lorelai: sei già tornata?
Rory: se sono qui.
Lorelai: sei ancora arrabbiata a quanto vedo.
Rory: non ti servono gli occhiali a quanto pare.
Lorelai: come mai sei tornata così presto?
Rory: ho avuto un passaggio.
Lorelai: un passaggio?
Rory: si.
Lorelai: credevo che i tuoi compagni della Chilton fossero tutti di Hartford.
Rory: infatti.
Lorelai: e allora chi?
Rory: non vuoi saperlo veramente…
Lorelai: si invece.
Rory: ti dico di no.
Lorelai: e io, che sono io, ti dico di si.
Rory: Jess.
Lorelai: Jess?
Rory: si, Jess.
Lorelai: oh…
Rory : te l’ avevo detto.
Lorelai : ti ascolterò la prossima volta, adesso posa quel libro, e parliamo un po’.

Le si sedette accanto.

Rory: di cosa vuoi parlare?
Lorelai: di te…e di…
Rory: Jess?
Lorelai: si…ci stavo arrivando…
Rory: quindi vuoi litigare?
Lorelai: no, voglio chiarire.
Rory: non c’è niente da chiarire. A te Jess non piace, non ti fidi di lui, e non accetti che a me invece piaccia, e che per una volta forse ti sbagli…
Lorelai: lo sai che non è questo Rory…
Rory: come vuoi.
Lorelai: ascolta, a me Jess non piace, è vero…
Rory: visto?
Lorelai: …ma non ti ho mai impedito di frequentare nessuno, quindi, anche se Dean mi piaceva di più, non ti vieterò di vedere Jess…
Rory: ah grazie…
Lorelai: somiglierei a mia madre altrimenti…
Rory: che cosa terribile…
Lorelai: e poi se ti impedissi di vederlo, tu ne avresti doppiamente voglia, quindi…
Rory: quindi?
Lorelai: quindi non farò il broncio.
Rory: ma…?
Lorelai: perché credi ci sia un ma?
Rory: con te c’è sempre un ma…
Lorelai: devi stare attenta.
Rory: dio…

Si alzò dal letto esasperata.

Rory: parlate tutti come se fossi una stupida che chiunque può prendere in giro.
Lorelai: non ho mai detto che sei una stupida, solo che Jess…
Rory: mamma, Jess ci tiene a me, capito? E’ un ragazzo normalissimo, al quale posso piacere, senza bisogno che ci sia qualcosa sotto…
Lorelai: e infatti non volevo…
Rory: tu non vuoi mai, ma dici sempre le cose senza pensare.
Lorelai: adesso calmati.
Rory: io non mi calmo. Dici di voler parlare, dici che non mi ostacolerai, ma poi vieni qui a mettermi in guardia da quello che è il mio ragazzo! È assurdo!
Lorelai: tu sei una ragazza dolce rory, vedi solo il meglio delle persone e trascuri…
Rory: Gli angoli nascosti? Quelli bui e puzzolenti?
Lorelai: si.
Rory: forse non sono io che li trascuro, forse non ci sono e basta. Jess è un bravo ragazzo, un po’ cinico a volte, ma anche tu lo sei, e nessuno ti paragona ad una specie di strega scesa sulla terra per uccidere i primogeniti maschi!
Lorelai: cosa?
Rory: niente.

Prese la giacca dalla sedia,
pronta ad uscire,
ad evitare qualsiasi tipo di discussione,
giudizio,
critica.

Lorelai: che stai facendo?
Rory: esco.
Lorelai: e dove vuoi andare?
Rory: fuori.


Aprì gli occhi.

Il sole era caldo,
la brezza tra i capelli leggera.

Sebbene fosse confusa,
arrabbiata,
frustrata,
stare seduta su quella panchina,
sola,
ad aspettare che i pensieri andassero in ordine da soli,
la faceva sentire tranquilla.

Era così arrabbiata…
arrabbiata per qualunque cosa.

La discussione avuta con la madre,
il dover fingere di studiare,
leggere,
dormire,
per evitare qualunque litigio…
Dopo quel pomeriggio a stento si erano rivolte la parola.

E poi…Jess.

Odiava il modo in cui si stava comportando,
ma proprio non riusciva a farne a meno.

Il vederlo,
la paralizzava.

Non faceva che ricordare quella discussione,
e la propria reazione,
così esagerata,
senza senso…

Jess non aveva colpe,
eppure aveva scaricato tutto su di lui…

Perché si era comportata in quel modo?
Perché si era arrabbiata tanto?

Era già stata con un ragazzo,
eppure si sentiva totalmente spiazzata,
inesperta…

Che pensieri stupidi…
Stavano insieme da solo due settimane,
e già pensava a certe cose…

…: ciao…

Alzò lo sguardo riconoscendo quella voce.

Lo vide.

Lì di fronte a lei,
immobile a fissarla,
quasi sperando di cogliere nel suo sguardo un cenno,
un qualsiasi segno di approvazione,
che gli permettesse di sedersi,
di chiarire…

…e forse quello era il momento.

Dean: posso sedermi?
Rory: certo.

Si scostò.

Dean: che fai qui tutta sola?
Rory: sto pensando.
Dean: allora ti ho disturbata.
Rory: no, erano pensieri stupidi.
Dean: capisco…
Rory: …
Dean: rory…
Rory: si?
Dean: io credo di dovermi scusare.
Rory: per cosa?
Dean: per quella scenata…l’averti urlato contro…e…
Rory: non fa niente Dean…
Dean: davvero?
Rory: si, davvero, non è importante.
Dean: quindi non ce l’hai con me?
Rory: no.
Dean: e non mi stai evitando?
Rory: evito molte persone, ma tu non sei tra queste…

Abbassò lo sguardo.

Dean: rory va tutto bene?
Rory: si…certo…
Dean: ehi ti conosco, dimmi la verità.
Rory: ho litigato con un po’ di persone ultimamente.
Dean: tua madre?
Rory: tra le altre…
Dean: non ti chiedo il motivo perché credo di saperlo…
Rory: già…
Dean: e con lui…va…
Rory: Dean, posso farti una domanda?
Dean: una domanda? Certo…
Rory: noi siamo stati insieme per un bel po’ di tempo…
Dean: si.
Rory: 2 anni.
Dean: me lo ricordo.
Rory: perché…perché tu…
Dean: perché io cosa?
Rory: si, tu…insomma, non ci hai mai provato con me…
Dean: se non ci avessi provato non saremmo stati insieme 2 anni no?
Rory: si certo, sei sempre stato molto dolce con me, sei stato il ragazzo perfetto…ma non…
Dean: cosa?
Rory: non ci hai mai provato con me in “quel senso”…
Dean: cosa?

Sorrise.

Rory: cioè…io non ti ho mai…si…non…
Dean: perché me lo chiedi?
Rory: perché sei l’unico a cui posso chiederlo…
Dean: beh…
Rory: tu non mi trovavi abbastanza attraente?
Dean: cosa?
Rory: non ridere ti prego, è già abbastanza imbarazzante chiederti queste cose.
Dean: sorrido perché è impossibile che tu mi chieda questo.
Rory: perché scusa?
Dean: perché tu sei stupenda.
Rory: stupenda…?
Dean: si. Sei intelligente, e dolce, e sei la ragazza migliore che abbia mai conosciuto.
Rory: quindi è per questo.
Dean: cosa?
Rory: ho un aspetto troppo angelico.
Dean: non capisco…
Rory: io si invece…ho l’ aspetto di una suora.
Dean: una suora?
Rory: si, una suora, troppo casta per essere toccata in una certa maniera, o anche per far pensare certe cose…
Dean: oddio…
Rory: ti sto imbarazzando vero? Scusami sono una stupida, non so nemmeno come mi è venuto in mente di chiederti una cosa simile, dopo quello che ti ho fatto poi…
Dean: rory…tu sei stupenda, sotto ogni punto di vista…
Rory:…
Dean: se non ci ho mai provato con te, in “quel senso” è perché non credevo che tu fossi pronta ad una cosa del genere, non perché non ne avessi voglia, o perché mi sembravi una suora.
Rory: davvero?
Dean: non posso parlare per tutti, ma ti assicuro che io ero attratto da te, sotto ogni punto di vista…

“sotto ogni punto di vista”

non suonava male…
ma era la verità?
In fondo…lui era Dean…
Cosa poteva dirle?

Rory: sei sicuro?
Dean: sono sicurissimo.

Non poté non sorridere.

Il viso rilassato,
le mani intrecciate,
i capelli mossi da vento…
e quel sorriso.

Erano giorni che non lo vedeva.

Da quel pomeriggio,
non aveva fatto altro che sfuggirle,
e ora invece…era lì,
seduta su quella panchina a sorridere.

Sembrava un’ altra,
anzi,
sembrava lei…Rory,
la sua Rory,
quella stessa ragazza con la quale non parlava da giorni,
la stessa ragazza che non faceva che evitarlo,
la stessa ragazza che ora sorrideva seduta vicino ad un altro...
vicino a Dean.
 
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Pheebe
view post Posted on 10/2/2005, 16:58




"Confusione"


Entrò in casa furioso.

Sbatté la porta alle proprie spalle,
e gettò la giacca sulla sedia.

Camminò su e giù per l’appartamento,
con le mani appoggiate alla vita,
cercando di capire perché fosse seduta lì,
perché fosse con lui…

Ci doveva essere una spiegazione razionale,
doveva esserci per forza…
doveva stare calmo e concentrarsi.

Erano seduti.

Non si stavano toccando o altro,
nessun tipo di contatto…

Parlavano.

Ma perché?

“dannazione”

Si avvicinò al letto,
vi si sedette.
Appoggiò i gomiti alle ginocchia coprendosi gli occhi con le mani…
…la vide.

“Sorrideva.”

Aveva cercato di parlarle,
di chiarire,
ma se pur avesse provato più volte ad andarle incontro,
prendendo l’iniziativa,
l’aveva sempre ignorato,
evitato…
gli era sfuggita abilmente,
e adesso…

Lui stava male,
e lei sorrideva,
con dean…

Passò le mani tra i capelli.

Sentiva che la testa stava per scoppiargli.

Non riusciva…
non vedeva soluzioni,
o spiegazioni.

Poi…

Luke: si può sapere che combini?

Eccolo lì.

Era entrato come suo solito,
e lo aveva aggredito.
Aveva provato più volte ad andarci d’accordo,
ma lui lo provocava,
ancora,
e ancora…
non sapeva se avrebbe potuto sopportare a lungo.

Luke: prima esci senza dire niente, poi rientri come una furia impazzita....
Jess: lasciami in pace!
Luke: no! Sono giorni che hai quella faccia, adesso mi spieghi cosa è successo!
Jess: cos’ho fatto vorrai dire?
Luke: già, cos’hai fatto? Cosa le hai fatto?

Ecco.
Accuse,
sempre e solo accuse.

Jess: non ho fatto niente lo vuoi capire?!
Luke: non alzare la voce Jess!
Jess: altrimenti? Che cosa mi fai?

Si alzò arrabbiato.

Jess: alzi la voce anche tu? O mi sculaccerai?
Luke: non provocarmi!
Jess: tu non provocare me! Sono così stanco! Stanco di vedere sempre quell’ espressione sulla tua faccia! Mi guardi come se avessi fatto chissà che cosa! ma non ho fatto niente! Niente!
Luke: impossibile!
Jess: certo, è assurdo credere che Jess possa rigare diritto vero?
Luke: se fosse tutto a posto non staremmo facendo questa discussione!
Jess: se fosse tutto a posto, troveresti comunque il modo di rovinare qualcosa!
Luke: è colpa mia adesso?
Jess: si, è colpa tua e delle tue insinuazioni assurde! Se non ti fossi impicciato adesso non staremmo discutendo!
Luke:…
Jess: Ed è colpa mia, che come un imbecille le ho anche detto tutto, e non la capisco!

Si coprì gli occhi con le mani esasperato.

Luke: aspetta...di cosa stiamo parlando?
Jess: e poi quello stupido sempre pronto ad approfittare della situazione!
luke: quale stupido? quale situazione?
Jess: sembra abbia un radar che rilevi la sua presenza a distanza! Appena è possibile, eccolo lì sulla preda!
Luke: …hai visto un documentario per caso?
Jess: certo, certo, e io me ne sto qui come un pazzo a parlare con te, che tanto non capisci, mentre lui forse le sta riempiendo la testa di chiacchiere!
Luke:…
Jess: e può farlo certo…perché lei lo lascia parlare, mentre io non posso nemmeno avvicinarmi! E perché? Perché?
luke: ma perchè cosa? Non ti seguo più!
Jess: Non capisco...credo di dire una cosa, ma in realtà poi devo aver detto l’opposto, o lei non si sarebbe arrabbiata così…devo imparare a starmene zitto!

Si fermò sbuffando,
e grattandosi la fronte.
Stava soffocando lì dentro,
doveva uscire.

Si voltò.

Jess: cos’hai da guardare adesso?
Luke: e lo chiedi anche?
Jess: lasciamo perdere.

Prese la giacca dalla sedia e si avviò verso la porta.

Luke: dove vai ora?
Jess: fuori.
Luke: a fare che?

Aprì la porta.

Jess: non lo so, forse ucciderò qualcuno, o se mi sento buono rapinerò solo una vecchietta in mezzo alla strada.
Luke: jess!
Jess: e va bene, pesterò dei passanti e farò del vandalismo!
Luke: stai scherzando vero?

Sorrise ironico.

Jess: tanto è lo stesso no?
 
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